Politik | Dal blog di Josef Pedevilla

Unioni di fatto e unioni di scopo

I tempi dei partiti etnici sono finiti. Una riflessione sul perché Ladins Dolomites e Bürgerunion abbiano stretto il patto elettorale, e su quello che significa.
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Foto: Kinderfestival

Che l’unione tra Ladins Dolomites e Bürgerunion sia un’unione di scopo mi sembra ovvio. La matematica elettorale parla chiaro, i Ladins Dolomites non hanno i voti per raggiungere un mandato e a Pöder qualche voto in più per assicurarsi il quarto mandato non nuoce. I Ladins però facendo questo accordo non hanno considerato una cosa e cioè che Pöder non ha nulla da perdere, loro invece se non riescono ad avere un eletto non hanno raggiunto nulla. Anche se insieme dovessero raggiungere due mandati, che il secondo candidato in lista sia automaticamente anche il secondo eletto è tutto da dimostrare.

Calcoli elettorali a parte io, da ex-esponente della Lista Ladins (Consigliere comunale di Bolzano, 1995-2000, allora non esisteva ancora il partito Ladins Dolomites), sono convinto che i tempi dei partiti etnici sono finiti. Io rifiuto il concetto stesso di gruppo etnico. Noi ladini in Alto Adige, ed anche oltre i confini provinciali, formiamo una comunità linguistica e culturale. L’appartenenza a tale comunità non dovrebbe però precluderci la possibilità di considerarci anche italiani e Südtiroler allo stesso tempo. In Italia si dà la cittadinanza ad immigrati che conoscono poco la lingua italiana e si dà loro addirittura la possibilità di diventare Ministri della Repubblica (cosa molto apprezzabile) e in Alto Adige per esempio ad un ladino non è permesso di diventare Presidente della Giunta Provinciale anche con il 100% delle preferenze nel partito di maggioranza. Come in molti altri organi istituzionali un ladino non entrerebbe neanche con il Premio Nobel. Questi paradossi sono tutti frutto di concezioni e mentalità legate ad una storia passata, che però nessuno vuole rinnegare. Se veramente crediamo in un’Europa unita, un’Europa dei popoli allora parlare di tre gruppi etnici in Alto Adige mi sembra eufemisticamente parlando anacronistico.


La comunità ladina secondo me dovrebbe essa stessa liberarsi da questo recinto costituito dal concetto di gruppo linguistico o etnico da difendere, da proteggere dall’estinzione e riconoscersi per quello che è, cioè una comunità che da sempre cerca di integrarsi nelle altre due comunità maggiori facendosi in molti casi promotori della collaborazione multiculturale e dimostrando che un reciproco arricchimento non solo è possibile ma auspicabile per costruire una nuova comunità altoatesina/sudtirolese moderna e vivace, ma soprattutto all’altezza delle sue potenzialità.
Josef Pedevilla, Movimento 5 Stelle