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“Il Brenner Meeting? Inutile”

Dura presa di posizione di Baumgartner, presidente degli autotrasportatori Anita contro l’estensione del divieto settoriale da parte dell’Austria. “Danni incalcolabili”.
Thomas Baumgartner
Foto: FERCAM

Le misure unilaterali che l’Austria intende adottare ledono la competitività delle aziende esportatrici italiane e rischiano di bloccare la timida ripresa economica italiana che poggia esclusivamente sull’export”, è netto il giudizio di Thomas Baumgartner, presidente di ANITA. La linea viene ribadita con fermezza dall’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici in vista delle nuove limitazioni al traffico pesante sull’asse del Brennero che domani, 3 ottobre, il Parlamento del Tirolo sarebbe pronto a varare. 

L’inasprimento di limitazioni e divieti riguarderebbe diversi aspetti, dall’estensione del “divieto settoriale” alle restrizioni del divieto notturno per le merci deperibili, dall’intensificazione del sistema contagocce in particolari giornate, ai divieti di sabato nei mesi di gennaio e febbraio, fino ad arrivare a limitazioni del transito anche a veicoli Euro 6, vale a dire ai veicoli di nuova generazione con minimo impatto ambientale. Attraverso i valichi alpini - si legge nella nota - transita il 70% dell’export nazionale e la direttrice del Brennero è fondamentale per raggiungere i mercati del Centro e Nord Europa. Con l’attuale infrastruttura ferroviaria non è possibile aumentare lo shift modale. Già oggi la vecchia linea ferroviaria sul Brennero trasporta quasi la stessa quantità di merce come la linea ferroviaria attraverso il san Gottardo in Svizzera con la moderna galleria di base.

 

La gravità delle misure

 

L’Austria - insiste Baumgartner - intende introdurre misure restrittive per il trasporto di merce proveniente dall’Italia e destinato ai paesi nordici più stringenti rispetto alle merci in partenza o arrivo nel Tirolo. Questo grave fatto rappresenta una discriminazione per le aziende produttrici italiane rispetto a quelle austriache. “Il Brenner Meeting che vede Italia, Germania, Austria e l’UE tra i promotori dell’iniziativa di ricercare soluzioni condivise all’annosa tematica del transito sull’asse del Brennero, non soltanto non ha prodotto finora risultati apprezzabili ma si sta rivelando un tavolo del tutto inutile perché l’Austria va avanti da sola”, sottolinea il presidente di ANITA, manifestando queste preoccupazioni in una lettera inviata al ministro dei trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli.

L’Austria intende introdurre misure restrittive per il trasporto di merce proveniente dall’Italia e destinato ai paesi nordici più stringenti rispetto alle merci in partenza o arrivo nel Tirolo. Questo grave fatto rappresenta una discriminazione per le aziende produttrici italiane rispetto a quelle austriache

“L’aspetto più sconcertante e grave delle nuove misure che si profilano all’orizzonte - continua Baumgartner - è il superamento dell’accordo con la Commissione UE sul divieto settoriale che liberalizzava il transito dei veicoli Euro6, in cambio di un deferimento dell’Austria alla Corte di Giustizia UE, dopo le due condanne già subite nel corso degli anni per analoghi divieti su alcune tipologie di merce. L’estensione del divieto settoriale ad altre merci – legno, prodotti della chimica-plastica; metalli, macchinari e apparecchiature – e l’applicazione dello stesso anche ai veicoli Euro 6 dal 1° agosto 2019, è un’imposizione inaccettabile che, se attuata, determinerà danni incalcolabili non soltanto alla filiera del trasporto e della logistica italiana ma all’interno settore produttivo del 'made in Italy', come abbiamo già avuto modo di constatare con i precedenti provvedimenti bocciati dalla Corte di Giustizia UE”, conclude Baumgartner chiedendo l’immediato intervento di Bruxelles.

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Claudio Campedelli Mi., 03.10.2018 - 19:49

Il presidente di ANITA dichiara che:
“Con l’attuale infrastruttura ferroviaria non è possibile aumentare lo shift modale. Già oggi la vecchia linea ferroviaria sul Brennero trasporta quasi la stessa quantità di merce come la linea ferroviaria attraverso il san Gottardo in Svizzera con la moderna galleria di base.”

Nell’anno 2014 la quantità di merci trasportate su ferrovia del Brennero erano 11,9 milioni di tonnellate nette. Al Gottardo (linea storica) 15,7 di tonnellate nette. Si nota una differenza di ben 3,8 milioni di tonnellate.

Secondo BBT Se la capacità massima della ferrovia storica del Brennero è di 18 milioni di tonnellate nette, secondo la Provincia Autonoma di Trento 29 milioni di tonnellate nette, sempre all’anno.

Nota bene: la nuova galleria del Gottardo è stata messa in servizio il 1 giugno 2016! Quindi i dati sopra riportati si riferiscono a quelli ultimi disponibili da parte del Ufficio federale dei trasporti (UFT) Svizzero e solo per la linea del Gottardo storica.

Al Brennero abbiamo minimo un 55% di traffico su strada che percorre l’asse del Brennero non perché rappresenta il percorso più breve ma per motivi economici (pedaggio autostradale conveniente in Italia e costo carburante basso in Austria) allungando il percorso di 60 e più chilometri. Fonte: Land Tirol - Verkehrsbericht 2010.

Questo cosiddetto traffico “deviato” non si sposterà mai su una ferrovia che percorre più chilometri ma eventualmente su quella con il percorso più breve attraverso la Svizzera che già oggi ha enormi capacità residue. Vedi il rapporto semestrale del UFT: "Continua a calare il traffico pesante attraverso le Alpi" 1° rapporto semestrale 2018 (PDF, 792 kB, 13.09.2018) https://www.bav.admin.ch/dam/bav/it/dokumente/themen/verlagerung/1_semst...

Al Brennero abbiamo un consistente aumento dei transiti su strada non perché aumenta il trasporto merci nord – sud ma perché - in base all’accordo dei trasporti terrestri tra UE e Svizzera - le misure unilaterali su strada in Svizzera sono sempre più stringenti e gli autotrasportatori trovano sempre più economicamente conveniente rimanere su strada al Brennero invece di usare la ferrovia.

A pagarne il prezzo più alto sono i morti prematuri lungo l’asse del Brennero e coloro che subisco già ora le conseguenze delle variazioni climatiche.

Mi., 03.10.2018 - 19:49 Permalink