Politik | Consulta Stranieri

“Chi si comporta male torni a casa”

Zaheer Zafar, leader islamico, ha tre lavori, 5 figli e punta alla presidenza. Cosa pensa di lavoro femminile, migranti, Salvini, Pd. E delle accuse sui suoi 337 voti.
Zaheer Zafar
Foto: Z. Zafar

Portiere all’hotel Ariston, imprenditore, affittacamere. Ma anche leader della comunità islamica bolzanina. E adesso campione di voti nelle ultime elezioni della Consulta per gli immigrati del capoluogo, grazie alle 337 preferenze che lo favoriscono per la presidenza. Zaheer Uddin Mohammad Zafar, 48 anni, sposato, cinque figli di cui l’ultimo di quattro mesi, è la sorpresa delle elezioni del 7 aprile. Cittadino pakistano, in Italia dal 2001, è un esponente musulmano di orientamento progressista. Il suo giudizio tocca temi spinosi, dal lavoro femminile (“Le donne - dice - devono avere un impiego”) ai matrimoni “combinati” in uso in Pakistan (“Se c’è il consenso - afferma - possono funzionare, perché i genitori hanno esperienza e sanno scegliere bene”). Fino all’immigrazione: “Le regole servono, Salvini in questo senso ha ragione, ma io mi riconosco nel Pd” aggiunge. Il suo obiettivo è “aiutare tutti i migranti, come abbiamo fatto con la nostra associazione”. Proprio nella gratitudine legge il suo successo nell’urna, contro chi invece insinua che al seggio c’era chi invitava a votare per lui.

Sono portiere all’hotel Ariston, ho una bancarella di vestiti in affitto e ora farò l’affittacamere. Perchè ho tre lavori? Ho cinque figli, devo mantenerli

salto.bz: Zaheer Uddin Mohammad Zafar, da dove parte la sua storia?​

Zaheer Uddin Mohammad Zafar: sono venuto dalla mia città natale, Sialkot, nel sud del Pakistan, a 100 chilometri da Lahore, nel 2001. Avevo un visto stagionale e ho iniziato a lavorare all’albergo Ariston di via Roma, dove sono tutt’oggi impiegato dopo quasi vent’anni. Ho deciso di rimanere nel 2002, quando hanno aperto la sanatoria. All’inizio pensavo in un’esperienza temporanea, volevo tornare in patria per ritentare l’avventura imprenditoriale. In Italia ho anche avviato una ditta individuale, per i vestiti al mercato ambulante, in piazza Vittoria, via Rovigo, Merano e Bressanone. Attualmente l’ho affittata.

Che tipo di azienda aveva avviato?

Una ditta per fare palloni, su contratto con le multinazionali sportive. Volevo fare import-export, ma le grosse aziende del settore non me l’hanno permesso. Così avevo deciso di venire in Italia. Dopo aver scelto di rimanere qui sono arrivate tante cose: la famiglia, i miei fratelli che si sono trasferiti, l’impegno nell’associazione. Si sta molto meglio in Italia, senza dubbio.

Perché?

I motivi sono tanti. La scuola, i bambini, la salute, le regole. Mi piace. Bolzano poi è una provincia ordinata. Anche se non è più come una volta, vent’anni fa, quando potevi lasciare la bici senza lucchetto. È venuta tanta gente negli anni e non tutti si comportano bene. Noi nella preghiera del venerdì diciamo che il Corano vieta di andare contro le regole dello Stato in cui si vive. Siamo venuti tutti qui senza soldi, senza vestiti, senz’auto, chi in aereo, auto, nave o pullman e adesso abbiamo tutte queste cose grazie all’Italia. Dobbiamo quindi essere di esempio. Vendere droga o alcolici ai minorenni ad esempio è proibito dall’Islam.

Siamo venuti tutti qui senza soldi, senza vestiti, senz’auto, chi in aereo, auto, nave o pullman e adesso abbiamo tutto grazie all’Italia. Dobbiamo quindi essere di esempio, rispettando le regole come dice il Corano

 

 

Lei è imam?

No, sono responsabile dell’associazione Pace che ha sede in via Macello 18, nello stabile acquistato per circa 300.000 euro dai soci, che si sono autotassati. Ospita una moschea e centro culturale per bambini e ragazzi. Parliamo loro anche del Ramadan che sarà tra un mese.

Quanti siete nella comunità islamica in città?

Circa 250 soci, abbiamo musulmani di tutte le provenienze. I pakistani sono la maggioranza ma ci sono macedoni, albanese, africani, bengalesi e indiani. In tutto come islamici saremo duemila in questo territorio. Vorrei sottolineare che il nostro è un messaggio di dialogo e pace, l’Islam non significa guerra, bombe, morte, ma fratellanza: non una goccia di sangue va versata.

Lei ha ottenuto molte preferenze. Che politico italiano le piace di più?​

Salvini dice alcune cose buone. I migranti che vengono accolti trovano da dormire e da mangiare. Chi non si comporta bene è giusto che venga rimandato a casa. Anche perché fa fare brutta figura a tutti gli altri, che sono brava gente. Io però mi riconosco nel Pd.

Salvini dice alcune cose buone. I migranti che non si comportano bene è giusto che vengano rimandati a casa. Ma io mi riconoscono nel Pd, mi piacciono Repetto e Caramaschi

Le piace Zingaretti?​

Conosco Sandro Repetto e Caramaschi, mi piace il loro approccio sulle regole.

Ha pensato di chiedere la cittadinanza italiana e magari candidarsi?​

No, io sono cittadino pakistano e mi va bene. Non voglio fare come i connazionali che una volta ottenuta la cittadinanza nella Ue scappano in Inghilterra, Canada o Svizzera perché si guadagna di più. Io voglio stare qui. Aiutare la brava gente che come me viene dall’estero.

 

 

È disponibile a fare il presidente della Consulta degli stranieri?

Certamente, sarei contento. Voglio portare avanti le cose che migliorano la vita agli stranieri, sempre nel rispetto delle regole a Bolzano. 

Mi piacerebbe essere presidente della Consulta. Voglio portare avanti le cose che migliorano la vita agli stranieri, per la brava gente, nel rispetto delle regole

In Italia si parla tanto di accoglienza, negli ultimi anni dei richiedenti asilo in fuga da conflitti, guerre e privazioni. Lei che posizione ha?

È giusto accogliere i profughi veri, non coloro che hanno storie false. E ce ne sono. 

Come ha fatto ad ottenere 337 voti, visto che il secondo più votato ne ha presi “solo” 131?​

Con la nostra associazione abbiamo aiutato tanta gente in questi anni. Dando vestiti, cibo, soldi a chi è venuto qui senza niente. Le famiglie non hanno dimenticato. Una riconoscenza per un aiuto ai loro problemi. 

I miei voti? Per la gratitudine dei tanti che abbiamo aiutato. Nessuna campagna elettorale al seggio, sono solo gelosie

Qualcuno ha detto che al seggio diverse persone invitavano a votare per lei, cosa vietata. Cosa risponde?

Non è vero, non c’è stata nessuna campagna elettorale a mio favore al seggio o all’esterno. Diverso è il caso di salutare chi veniva a votare, ma nessuno è stato forzato. Sono solo gelosie. 

Lei è un leader tra gli islamici altoatesini. Che opinione ha ad esempio sulle pari opportunità tra i generi?​

Donne e uomini sono uguali. Nella nostra sede venivano anche le donne quando c’era abbastanza spazio. Ora appena prenderemo un locale nuovo in una parte torneranno donne e bambini.

Perché la separazione, pregare assieme non si può?

Per il resto è tutto uguale, c’è parità, ma il Corano dice che si deve pregare separati. Il motivo è che nei cinque minuti in cui ringrazio dio, Allah, perché mi ha creato e dato tutto ciò che ho, devo pensare a lui e non ad altro. Se ho donne vicine magari mi distraggo.

Le donne devono lavorare, la moglie deve dare una mano al marito nel sostentamento della famiglia

Sul lavoro femminile?

Le donne devono lavorare, la moglie deve dare una mano al marito nel sostentamento della famiglia. Le donne poi lavorano sia in casa che fuori. È un grande impegno.

Sua moglie lavora?​

Mia moglie, siamo sposati da 12 anni, grazie ai nostri genitori, ha sempre badato ai figli. Ne abbiamo avuti cinque e non avrebbe potuto fare altrimenti. Ma adesso mi darà una mano nell’attività di affittacamere. Ho preso in affitto tre appartamenti, e fra due mesi, ne prenderò altri due, in via Trento e via Roen a Bolzano, per gli alloggi a scopo turistico.

Io e mia moglie Farah ci siamo conosciuti grazie ai nostri genitori. Se c’è il consenso queste cose funzionano, madri e padri hanno esperienza e scelgono bene per i figli

Come fa a fare tutte queste cose?

Ho un sacco di figli, devo lavorare (sorride, ndr).

Diceva che l’incontro con sua moglie è dovuto alle famiglie. Ma ritiene giusto questo fenomeno dei matrimoni “combinati” in uso in Pakistan e altre nazioni?

Parto dalla mia esperienza, che è stata positiva. Con mia moglie Farah Naz, che ha 38 anni, ci siamo sposati in Pakistan, nel periodo in cui io ero già in Italia. Se la domanda è se è giusto o no, dipende. A me hanno chiesto se ero d’accordo. Ero a Bolzano, lavoravo tutti i giorni e loro mi hanno chiesto: hai conosciuto una donna che vuoi sposare? Io ho detto di no, ero convinto che loro avessero occhi migliori nel vedere. Così è stato. Mi hanno chiesto: ti piace questa ragazza? E la stessa cosa era stata chiesta a lei. Noi due ci eravamo già visti prima al matrimonio di suo fratello. Alla fine sono venuti i genitori di lei in casa nostra e la cosa si è fatta.

 

 

In Occidente questa prassi fa impallidire. Non trova?​

Io dico, dipende. Se c’è il consenso degli interessati e i genitori scelgono bene nel 90-95% dei casi gli sposi vivono felici, non ci sono divorzi. Perché madri e padri hanno 60 anni di esperienza e sanno valutare le persone. Prima vedono le famiglie, dove vivono, come vivono. Poi se scelgono per il bene del proprio figlio o figlia l’incontro funziona.

Ci sono stati diversi casi di cronaca nera in Italia di ragazze di seconda generazione, di origini pakistane, uccise dalle famiglie per la scelta di vivere in modo “troppo occidentale”. Esiste una mentalità troppo conservatrice?​

I genitori non possono intromettersi. La religione dice che chi ha 18 anni ha diritto a fare la sua vita. Decide per sé ed è giusto che lo faccia.

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Peter Gasser Di., 16.04.2019 - 08:33

„Donne e uomini sono uguali“;
„Le donne devono lavorare, la moglie deve dare una mano al marito nel sostentamento della famiglia. Le donne poi lavorano sia in casa che fuori“;
„I genitori non possono intromettersi. La religione dice che chi ha 18 anni ha diritto a fare la sua vita. Decide per sé ed è giusto che lo faccia“;

Ich finde, dies sind die Kernaussagen, welche Respekt verdienen, auch wir haben dies erst in den letzten 2 - 3 Generationen erreicht.

Di., 16.04.2019 - 08:33 Permalink
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Paul Stubenruss Di., 16.04.2019 - 09:49

Herr Zaheer Uddin Mohammad Zafar beruft sich auf den Koran. Der Koran ist doch das Buch das Freiheiten gewährt wie kaum eine andere Religion. Hat jemand gerade mal Lust jemanden umzubringen dann darf er das tun halt nur mit einer Einschränkung, es muss eine ungläubige Person sein.

Di., 16.04.2019 - 09:49 Permalink
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Waltraud Astner Di., 16.04.2019 - 16:34

Antwort auf von Peter Gasser

In der Bibel mögen Sie es finden, das Christentum beruft sich aber auf das Neue Testament, also das Leben, Wirken und die Aussagen Jesu Christi (daher Christentum). Das Alte Testament war die Heilige Schrift der Juden, also die ursprüngliche Religion Jesu. Christen, die die Nachfolge Christi antreten wollen, sind aufgerufen sich an das Leben und Wirken Jesu zu orientieren. Da gibt es keine Aufrufe zur Gewalt von seiner Seite, im Gegenteil.
Anders im Koran. Dort gibt es genügend Suren, die dazu aufrufen Ungläubige, Apostaten und Juden zu vernichten. Erst kürzlich gab es in Paris Demonstrationen, die dazu aufriefen diese Stellen aus dem Koran zu streichen.

Di., 16.04.2019 - 16:34 Permalink
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Peter Gasser Di., 16.04.2019 - 16:58

Antwort auf von Waltraud Astner

auch wenn mir das jetzt keinen Spass beteitet, da ich ohneweiteres den geschichtlichen Kontext erkennen und einordnen kann (so wie beim Koran auch):
Eph 5; 22: „Ihr Frauen, ordnet euch den Männern wie dem Herrn (Christus); denn der Mann ist das Haupt der Frau, wie auch Christus das Haupt der Kirche ist“;
1 Kor 11; 7-9: „Der Mann darf sein Haupt nicht verhüllen, weil er Abbild und Abglanz Gottes ist; die Frau aber ist der Abglanz des Mannes. Denn der Mann stammt nicht von der Frau, sondern die Frau vom Mann. Der Mann wurde auch nicht für die Frau geschaffen, sondern die Frau für den Mann“.
Röm 1; 28-32: „Und da sie sich weigerten, Gott anzuerkennen, lieferte sie Gott einem verworfenen Denken aus, so dass sie tun was sich nicht gehört: Sie sind voll Ungerechtigkeit, Schlechtigkeit, Habgier und Bosheit, voll Neid, Mord, Streit, List und Tücke, sie verleumden und treiben üble Nachrede, sie hassen Gott, sind überheblich, hochmütig und prahlerisch, erfinderisch im Bösen und ungehorsam gegen die Eltern, sie sind unverständig und haltlos, ohne Liebe und Erbarmen. Sie erkennen, dass Gottes Rechtsordnung bestimmt: Wer so handelt verdient den Tod“;
Mt 10;34: „Denkt nicht, ich sei gekommen, um Frieden auf die Erde zu bringen. Ich bin nicht gekommen, um Frieden zu bringen, sondern das Schwert“.
.
Letztendlich kommt es darauf an, was man INSGESAMT darin findet und was man HEUTE daraus macht.
.
Wie man heute damit lebt, das ist bedeutsam.

Di., 16.04.2019 - 16:58 Permalink
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Waltraud Astner Di., 16.04.2019 - 17:52

Antwort auf von Peter Gasser

Was Sie zitieren das sind BRIEFE des Apostels Paulus an versch. Gemeinden in denen er die Mitglieder zu bestimmten Verhaltensweisen aufruft. Also sind es Auszüge aus der Apostelgeschichte, die genauso wie versch. Geschichten des Alten Testamentes aus versch. Gründen in den Kanon der Bibel aufgenommen wurden. Der KERN ist aber immer die Nachfolge des Lebens Jesu CHRISTI bezugnehmend auf seine Aussagen und auf sein Wirken und nicht jene der Apostelgeschichte, zumal die Beziehung zu Frauen wie sie uns von Jesus erzählt werden, denen des Apostels Paulus diametral entgegengesetzt sind.
Was Mt 10,34 angeht, habe ich mir schon gedacht, dass Sie damit kommen. Aber auch da ist zu sagen, dass das Wort Schwert in diesem Zusammenhang nicht dem ursprünglichen Gemeinten entspricht, denn dort wird von Spaltung gesprochen (hat entfernt mit Schwert zu tun). Jesus meint aber, dass alle jene die sich für seine Nachfolge entscheiden Probleme mit der patriarchalen Familie, Gesellschaft usw. bekommen werden, da diese Nachfolge eine radikale ist und Spaltung mit sich bringt und dass das allen die ihm nachfolgen wollen, bewusst sein muss.
Also INSGESAMT findet man im Leben und in den Aussagen Jesu Christi und nur die sind Gebot für Christen, keine Stellen, denen man nicht zustimmen könnte, sie sind wie sie sind für das HEUTE geeignet, man braucht nichts daraus zu machen.
Leider ist es mit dem Leben Mohameds dessen Aussagen und den Geboten im Koran anders bestellt. Da braucht es schon sehr viel Phantasie um diese umzuinterpetieren.

Di., 16.04.2019 - 17:52 Permalink
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Sepp.Bacher Di., 16.04.2019 - 21:07

Antwort auf von Paul Stubenruss

Paul, den Islam gibt es nicht nur in der arabischen Welt, sondern in Teilen von Schwarzafrika, in Europa am Balkan und in der Kaukasusregion. In Asien: Kleinasien, Persien/Iran, in Fast alle Länder von Zentralasien bis nach Westchina hinein. Fast auf dem gesamten Indischen Subkontinent, in Südostasien, Indonesien und in Süd- Philippinen. Dazu kommt noch die Diaspora in fast allen Ländern der westlichen Welt. In dieser weiten muslimischen Welt kann man alle Schattierungen des sunnitischen und schiitischen Islam und der ganzen anderen Varianten und Sekten dieser Glaubenswelt finden, auch solche, bei den Frauen viel Freiheit haben und respektiert werden und die sehr friedlich sind. Man darf nicht den orthodoxen und den politischen Islam als Beispiel nehmen!

Di., 16.04.2019 - 21:07 Permalink
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Waltraud Astner Di., 16.04.2019 - 21:40

Antwort auf von Manfred Klotz

Es gibt in der westlichen Welt genügend Religionswissenschaftler, die den Koran nicht so sehr anders interpretieren, sondern REFORMIEREN wollen, sodass er nicht mehr im Widerspruch zu Verfassung und Aufklärung steht. Leider kommt da viel Gegenwind von der islamischen community selbst. Dass aber andere, und das sind ganze Staaten, den Koran nicht nur so interpretieren wie er in vielen Stellen geschrieben ist, sondern diesen auch noch als Ersatz für ein religionsunabhängiges Grundgesetz ansehen (Scharia) ist wohl kein Geheimnis. Da ist an erster Stelle der Gottesstaat Iran zu nennen, wo die Mullahs (oberste Religionsbehörde) über das Wohl und Wehe der Menschen bestimmen. So lehnen auch viele Staaten die Allgemeine Erklärung der Menschenrechte der UN ab und erkennen nur die sog. Kairoer Erklärung der Menschenrechte an was vor allem für Menschen die aus solchen Ländern zu uns kommen zu Irritationen führt.

https://de.wikipedia.org/wiki/Kairoer_Erkl%C3%A4rung_der_Menschenrechte…

Di., 16.04.2019 - 21:40 Permalink
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Peter Gasser Di., 16.04.2019 - 18:44

Antwort auf von Waltraud Astner

Ich gebe mich da - gerne irgendwie - geschlagen, ich bin Sachen Religion nicht so sehr bewandert. Dass Sie Mt 10,34 erwartet haben, ist für mich ein schöner Zufall.
Mein Gebiet sind mehr die Naturwissenschaften, ein bißchen auch Geschichte und Philosophie (und die Fischzucht - da macht mir im Lande niemand etwas vor ;-).
Aber lassen Sie mich eine kleine Geschichte erzählen: auf einer Reise durch Tadschikistan kamen wir in ein Städtchen ohne Hotel. Wir übernachteten diese eine Nacht in einem Privathaus, bei einer (sicher gut situierten) Familie, Frau, Tochter und ich schliefen im Wohnzimmer auf weichen Teppichen, gut betreut. Der Hausherr ein echter Pascha (Sie würden die Nase rümpfen). Aber was geschah beim Abschied: er nahm auch mich in seine Arme, umarmte mich, meine Schultern beklopfend, herzlich und ohne jede Scheu. Ich war kein Fremder, kein „Andersgläubiger“, den man nicht berührt, für diese Nacht war ich Gast“freund“, und das war beim Anschied körperlich zu spüren.
Nein, ich mag einen Menschen nicht wegen seines Glaubens ablehnen, nein, das kann ich nicht. Dem Menschen gebührt Respekt, und dies ist meine feste Überzeugung:
wer immer, ob Christ, Moslem, Buddhist, oder Agnostiker, gut leben will im Respekt einem jeden anderen Menschen gegenüber, der kann dies auch. Wer aber Böses tun will, der wird dies auch als Christ tun.
Ich GLAUBE, dabei finden wir einen guten Konsens.

Di., 16.04.2019 - 18:44 Permalink
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Waltraud Astner Di., 16.04.2019 - 21:14

Antwort auf von Peter Gasser

Ich glaube auch, dass es wirklich einen guter Konsens darstellt, in jedem Menschen den MENSCHEN zu sehen, unabhängig von seiner Religion oder anderen "Besonderheiten". Dies ist auch wieder in der Tradition der Evangelien angelegt (Gleichnis über den Samariter). Was Mt 10,34 anbelangt so ist zu sagen, dass meistens wenn es in einer Diskussion um "schlimme" Stellen im Christentum geht, Mt 10,34 daherkommt, da dies die einzige Stelle ist, wo manche Jesus eine Neigung zu Gewalt, bzw. gar einen Aufruf zu Kampf und Krieg unterstellen, obwohl dies im totalen Widerspruch zu den Aussagen und Handlungen steht, die uns sonst von ihm in den Evangelien berichtet werden und die wie gesagt auch gänzlich anders zu verstehen sind.
Den Muslimen wünsche ich den Mut den Islam bzw. den Koran als private Glaubenswahrheit zu verstehen und sich ansonsten an die Regeln des staatl. Grundgesetzes zu halten und ihre Handlungen DAVON abzuleiten. Diese beiden Dinge dürften keinen Widerspruch bzw. Gewissenskonflikt darstellen.

Di., 16.04.2019 - 21:14 Permalink
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Peter Gasser Di., 16.04.2019 - 11:21

Antwort auf von Paul Stubenruss

Nur keine Sorge, ich habe sowohl eine Bibel als auch einen Koran zuhause... Extremismus gab es in der Geschichte auch im Christentum zur Genüge, um diesen zwar heute & hier absolut abzulehnen, aber dennoch auch voller Demut zu sein.
Bleiben wir alle auf Augenhöhe!

Di., 16.04.2019 - 11:21 Permalink
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Paul Stubenruss Di., 16.04.2019 - 12:47

Antwort auf von Peter Gasser

Sprechen wir nicht von der Vergangenheit, sondern von Heute. In der Christliche Kirche ist niemand mehr der zum Terrorismus aufruft und sich auf die Stellen der Bibel beruft. Allein in Deutschland aber gibt es mehr als genug Imame die das tun und Jugendliche für den heiligen Krieg animieren. Und das schlimme ist, man lässt sie gewähren und schickt sie nicht dorthin wo sie herkommen und die Finanzierung bekommen.

Di., 16.04.2019 - 12:47 Permalink
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Peter Gasser Di., 16.04.2019 - 13:41

Antwort auf von Paul Stubenruss

Richard von Weizsäcker: „Wer aber vor der Vergangenheit die Augen verschließt, wird blind für die Gegenwart“.
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Wilhelm von Humbold: „Nur wer die Vergangenheit kennt, hat eine Zukunft“.
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Goethe: „Wer die Vergangenheit nicht kennt, ist gezwungen, sie zu wiederholen“.
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Goethe wollen wir doch gelten lassen...

Di., 16.04.2019 - 13:41 Permalink
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Paul Stubenruss Di., 16.04.2019 - 13:53

Wer sich nicht benimmt soll nach Hause geschickt werden. Das ist Herr Zaheer Zafar ganz meiner Meinung. Nur wenn ich das sage dann gibt es gleich eine Gegenreaktion. Bei Herrn Zaheer Zafar ist das O.K.. Warum wohl?

Di., 16.04.2019 - 13:53 Permalink
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Manfred Klotz Mi., 17.04.2019 - 07:06

Antwort auf von Paul Stubenruss

Herr Stubenruss, Sie stellen Behauptungen auf und demnach müssen Sie die Beweise dafür liefern. Die Beweislastumkehr ist ein typisches Vorgehen rechter Populisten.
Jedenfalls ist Ihre Behauptung, der Koran erlaube undifferenziert das Ermorden Andersgläubiger ist totaler Quatsch. Der Koran spricht von Gegenwehr, wen man angegriffen wird. Dass es Fundamentalisten gibt, die den Koran wörtlich auslegen und damit auch Attentate rechtfertigen stimmt - habe auch nicht das Gegenteil behauptet - aber es ist eben eine Splittergruppe.
Wer sich also hier nicht kultiviert benimmt, sind eigentlich Sie.

Mi., 17.04.2019 - 07:06 Permalink
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Peter Gasser Mi., 17.04.2019 - 08:57

Antwort auf von Paul Stubenruss

Die Welt weitergebracht haben niemals trennende und abwertende Elemente, sondern stets verbindende und respektvolle.
Wichtig dabei ist allerdings, nicht den Fehler der gewährenden Toleranz gegenüber den Intoleranten zu begehen.
Der zusammenführende Frieden ist ein erhebendes Gefühl, nicht die auf Vernichtung ausgerichtete Ausgrenzung, nicht der Krieg.

Mi., 17.04.2019 - 08:57 Permalink
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Peter Gasser Mi., 17.04.2019 - 10:06

Antwort auf von Paul Stubenruss

Koran, 109: Die Ungläubigen:
„Geoffenbart zu Mekka, Im Namen Allahs, des Erbarmers, des Barmherzigen! 1. Sprich: „Oh ihr Ungläubigen! 2. Ich verehre nicht, was ihr verehrt, 3. und ihr verehrt nicht, was ich verehre. 4. Und ich werde kein Verehrer dessens ein, was ihr verehrt, 5. Und ihr werdet kein Verehrer dessens ein, was ich verehre. 6. Euch euer Glaube und mir mein Glaube.
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EUCH EUER GLAUBE UND MIR MEIN GLAUBE!

Mi., 17.04.2019 - 10:06 Permalink
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Manfred Klotz Mi., 17.04.2019 - 11:04

Antwort auf von Paul Stubenruss

Herr Stubenruss, eine Meinung verliert ihre Berechtigung, wenn sie durch Fakten entkräftet wird. Sie können auch der Meinung sein, die Erde sei eine Scheibe, aber es ist eben Quatsch. Wie im Falle Ihrer Behauptung zum Koran.
Ich habe keine Meinung geäußert, sondern Ihnen zu verstehen gegeben, dass Ihre Behauptung faktisch nicht stimmt. Das ist ein Unterschied. Um nicht Gefahr zu laufen, dass ein Kommentar als Quatsch bezeichnet wird, gilt es eben keinen solchen zu schreiben.

Mi., 17.04.2019 - 11:04 Permalink