Gesellschaft | Giovani silenziati

“Una città per anziani”

Niente concerto per gli studenti. Il Comune aveva concesso un’ora di musica, dalle 20 alle 21. Uni-party annulla: “Ci hanno tagliato le gambe”. Protestano Pd e Team K.
Uni-party
Foto: Uni-party/Giacomo Sandre

La dura vita degli universitari a Bolzano: in pochi, rispetto alle altre città accademiche, specialmente i fuori sede spaesati da una città che offre poco - praticamente zero - per la vita serale, se non notturna. La goccia che fa traboccare il vaso riguarda la festa di fine semestre nella quale si era impegnato il collettivo Uni-party. Un aperitivo con musica dal vivo previsto ieri in piazza Darwin - nella lineup le band locali Atop the Hill e Homeless band, che avrebbe presentato il nuovo album - cancellato però all’ultimo. Motivo, il Comune, nella versione degli organizzatori, ha concesso tre giorni prima dell’evento appena un’ora per le esibizioni dal vivo, dalle 20 alle 21. Troppo poco per i promotori: “Ci hanno tagliato le gambe” protesta Matteo Redaelli di Uni-party, che chiede uno sforzo alla città. Si associano i giovani del Pd: “Siamo contro una Bolzano a misura di anziani” dice Marco Alberto.

 

Festa cancellata

 

Ce n’è dunque di strada da fare per una crescita dell’università a Bolzano, che passa anche per l’accettazione degli studenti da parte della città. Una difficoltà in più per gli stessi vertici dell’Unibz - qui l’appello del rettore Paolo Lugli - consapevoli che lo sviluppo di un ateneo ancora piccolo ma ambizioso come quello altoatesino passa per il superamento dei nodi strutturali: uno di questi è la maggiore attrattività del capoluogo per i giovani che vengono da fuori, limitata anche dal costo della vita e dal caro affitti.

 

 

La festa di fine semestre dunque non si è fatta. Negli anni scorsi aveva attirato circa 500 giovani. “Era praticamente tutto perfetto per l’evento - spiega Redaelli, che ci stava lavorando assieme a Riccardo Vantini per Uni-party -, riguardo a Siae, bodyguard, permessi vari. Più di un mese fa avevamo fatto richiesta di autorizzazione al Comune, che ci aveva comunicato subito che aveva ricevuto la domanda. Tre giorni prima dell’evento però ci è arrivato il modulo completo con le indicazioni sulla musica dal vivo”. 

Le band avrebbero potuto suonare solo dalle 20 alle 21. Un tempo troppo limitato per un concerto con due gruppi. Ci hanno tagliato le gambe. Avevamo già preventivi con i fornitori per 2.000 euro, ora vedremo (Marco Redaelli, Uni-party)

 

 

Dentro l’amara sorpresa: “Le band - prosegue - avrebbero potuto suonare solo dalle 20 alle 21. Un tempo troppo limitato per un concerto con due gruppi”. I promotori hanno deciso di annullare tutto, pur con delle preoccupazioni: “Avevamo già preventivi con i fornitori per 2.000 euro, ora vedremo. Ma ci hanno tagliato le gambe”. Per lo studente di Uni-party il problema è generale: “Le lamentele di vicinato ci hanno impedito all’ultimo di tenere una festa che si svolgeva da anni. Ma a Bolzano ci sono 1.400 universitari che risiedono: dobbiamo pur vivere qui e la città dovrebbe capirlo. Purtroppo noi fuori sede siamo deboli, però vogliamo farci sentire”.

Le lamentele di vicinato ci hanno impedito all’ultimo di tenere una festa che si svolgeva da anni. Ma a Bolzano ci sono 1.400 universitari che risiedono: dobbiamo pur vivere qui e la città dovrebbe capirlo. Purtroppo noi fuori sede siamo deboli, però vogliamo farci sentire

 

Pd e Team K con gli studenti

 

A loro sostegno giungono le voci di Pd e Team Köllensperger. “Non è il primo caso di annullamenti di concerti dovuti a scelte che sono inspiegabilmente estremamente restrittive nella città di Bolzano - dice Marco Alberto, per i Giovani democratici -. Ma il diritto a suonare e a stare insieme vale di più di quello di andare a dormire presto. Sogniamo una città più viva e libera, che risulta anche più sicura”. 

Il diritto a suonare e a stare insieme vale di più di quello di andare a dormire presto. Sogniamo una città più viva e libera, che risulta anche più sicura (Marco Alberto, Giovani democratici)

 

 

Il Team K parla di “una ventata di proibizionismo” da parte dell’amministrazione comunale prima contro i gestori di locali pubblici (per la scelta del coprifuoco negli orari) e ora contro i giovani. “Non spegniamo la vita del centro storico. La Libera università ha dimostrato il suo valore aggiunto per il tessuto altoatesino. La città di Bolzano deve tenere conto delle esigenze sociali e culturali di tutti i suoi cittadini, giovani e meno giovani, studenti e non. Chiediamo su questo l’avvio di un dialogo positivo per trovare soluzioni”.

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Sepp.Bacher Sa., 15.06.2019 - 13:41

"Una città per anziani" - Ich dachte, das ist eine Forderung der Studenten?! Weit gefehlt. Zu früh gefreut, dass sich Studenten auch um die Anliegen anderer kümmern. --68 war vor 51 Jahren; da haben Studenten auch für andere gesellschaftliche Gruppen/Klassen gekämpft.
Aber konkret: sicher brauchen die Studenten einen Ort, wo sie feiern können. Ich kenne die Argumente des Bürgermeisters nicht. Aber ich denke, man müsste einen Ort außerhalb bewohnter Gebiete finden! Viele Gemeinden haben einen ausgewiesenen Festplatz; warum Bozen nicht?

Sa., 15.06.2019 - 13:41 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 17.06.2019 - 12:27

Antwort auf von Andrea Terrigno

Wieso soll der Kommentar arm sein? Es wird für das bestehende Problem ein Lösungsansatz gebracht, dass ist doch super! Ich teile die Meinung von Herrn Bacher zu 100%, lasst doch die Leute feiern wo es keinen stört. In der Industriezone gibt es auch noch leerstehende Hallen und Areale. Vielleicht können Gemeinde und Land bei der Miete vermitteln.

Mo., 17.06.2019 - 12:27 Permalink
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Klaus Hartmann Mo., 17.06.2019 - 16:12

Weihnachtsmarkt, Knödelfest, Erntedank, Walzerplatz, Altstadtfest, Genussfestival, Oldtimertreffen, Lorenzinacht, Musikkapellen, Schützen, Alpini usw.
Bozen geizt nicht mit anspruchsvollen Veranstaltungen.
Sie müssen halt hineinpassen. Es müssen halt die Richtigen mitverdienen dürfen. Und seien wir mal ehrlich - a bissl muss es den Leuten schon auch gefallen. Dann geht das schon. Dann werden wir das schon machen. Gel.
Und alles andere? Verbieten. Schikanieren. Auslagern.

Mo., 17.06.2019 - 16:12 Permalink
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Sepp.Bacher Mo., 17.06.2019 - 18:27

andrea terrigno, solange ich nicht weiß, mit welchen Argumenten die Ablehnung bzw. Begrenzung gerechtfertigt wird, kann man als Außenstehender nicht viel sagen. "Ma a Bolzano ci sono 1.400 universitari che risiedono: dobbiamo pur vivere qui e la città dovrebbe capirlo." Ich glaube, dass Studenten auch bereit sein müssen, sich nach der Decke zu strecken und nicht nur fordern und auf einen Standpunkt beharren dürfen! Außerdem kenne ich piazza Darwin nicht und kann es auch auf Google Maps nicht finden. Ich hatte einen Ausweichvorschlag gemacht, und "mensch ärgerdichnicht" einen weiteren. Mir fällt auch noch ein dritter ein: Silvius-Magnago-Platz - und dieser liegt wirklich zentral! - (auf drei Seiten Lärmschutz durch Landhäuser und auf der vierten Bahnhofspark). Kompatschen wird sicher eine passende Interpretation seiner schwammigen Bestimmung finden (Achtung Ironie) um ihn euch zu geben! Außerdem ist er Vater von Kindern, die z.T. Jugendliche und junge Erwachsene sind. Nächstes Jahr daran denken!
klaus hartmann: "Weihnachtsmarkt, Knödelfest, Erntedank, Walzerplatz, Altstadtfest, Genussfestival, Oldtimertreffen, Lorenzinacht, Musikkapellen, Schützen, Alpini usw." da hast du mir wirklich eine gute Argumentationshilfe geliefert, danke! Mehrere der genannten finden unter Tags statt, weitere sind niemals vergleichbar was die Lautstärke bzw. die elektronische Verstärkung betrifft. Außerdem haben sie auch eine zeitliche Begrenzung und andere Auflagen. Außerdem gibt es genügend Stimmen, denen die vielen Events bereits schon zu viele sind und die für einen Reduzierung kämpfen.
Für beide: Junge Leute feiern gerne open End und das kann man im bewohnten Gebiet eben nicht. Möglicherweise seid ihr oder werdet ihr junge Väter. Meine Erfahrung ist, dass in Miethäusern/Kondominien meistens junge Eltern mit Kleinkindern viel Lärm-empfindlicher sind als Senioren, die schätzungsweise in Bozen zwischen 25 - 30 Tausend ausmachen.

Mo., 17.06.2019 - 18:27 Permalink
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Daniel Pietra Di., 18.06.2019 - 11:27

Antwort auf von Sepp.Bacher

Herr Bacher, Piazza Darwin ist der Innenhof der Universität und auf vier Seiten von hohen Gebäuden umgeben (auf drei von Unigebäuden) und Lärmgeschützt. Ausserdem geht es hier nicht um einen "open end" Rave, für welchen junge Leute angeblich so bekannt sind sondern um einen gemütlichen Umtrunk mit live Musik. Bescheidener geht es wirklich kaum, aber klar...Studenten sind super, solange sie von Bozner Vermietern mit Horrormieten über den Tisch gezogen werden können, aber ansonsten
"sollen dei jungen buggln, zohln und di goschn hebn".
Ihre Argumentation zur Lautstärke ist schlicht unwar und beweist das sie die Veranstaltung nicht kennen. Zur info in den vergangenen Jahren war die Lärmbelästigung so gewaltig das in den anliegenden Unigebäuden zeitgleich Prüfungen geschrieben wurden.
Zusammenfassend: Sie kennen weder die Veranstaltung noch die Location aber sie sind einfach mal dagegen.
Herr Hartmann hat es in seinem post sehr schön auf den Punkt gebracht.

Di., 18.06.2019 - 11:27 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Di., 18.06.2019 - 12:17

Antwort auf von Daniel Pietra

Da stimmt so nicht. Man ist nicht einfach so dagegen, weil man den jungen fröhlichen Studenten nichts gönnt, man hat halt auch Verständnis für Nachbarn und Anreiner die im Zentrum leben, oder steht das Gebäude auf der vierten Seite des Platzes leer?
Verstehen Sie mich nicht falsch, ich finde die Auflagen der Gemeinde auch komplett bescheuert und ein Konzert bis 23 Uhr in der Innenstadt ist jedem Anreiner zumutbar. Wenn man aber als Alternative einen anderen Ort im Gemeindegebiet vorschlägt wo man bis 4 Uhr Morgens gelassen sich austoben kann, ohne jemanden zu stören, ist das nicht besser?

Di., 18.06.2019 - 12:17 Permalink
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Daniel Pietra Di., 18.06.2019 - 13:03

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

Wie gesagt, wenn man Zeitglich eine Uniprüfung ablegen kann ist die Belastung auch im anderen Gebäude wohl sehr überschaubar. Es geht hier ja wahrlich nicht um ein fünftägites Metalfestival.
Wenn man allerdings zu genau null Tolleranz bereit ist, ist jede Belastung zuviel.
Ihr Vorschlag wäre natürlich für alle optimal aber genau hier liegt das Problem. In Bozen existieren keine solchen Örtlichkeiten ergo wo sollen die Leute hin ? Abgesehen davon finde ich interessant das solche diskussionen (und Schikanen) immer nur bei Veranstaltungen die ein U30 Publikim ansprechen entstehen.
Wenn man in Südtirol das nächste mal vom Brain Drain spricht könnte man darüber nachdenken. Um den Filmtitel heranzuziehen: No country for young people.

Di., 18.06.2019 - 13:03 Permalink
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Profil für Benutzer Mensch Ärgerdichnicht
Mensch Ärgerdi… Di., 18.06.2019 - 13:59

Antwort auf von Daniel Pietra

Dann sind wir schon beim Hauptproblem: es braucht einen Platz für junge Leute wo man, wenn möglich ganzjährig, feiern kann! Früher gabs mal das KuBo wo auch junge lokale Bands die Möglichkeit hatten Konzerte zu organisieren. Jedes Dorf in der Pampa hat einen Festplatz und einen Kultursaal, wieso muss Bozen im schönen Land Südtirol immer die Rolle des Stiefkinds übernehmen? Ich bin mir sicher, dass es in der Industriezone größere Hallen oder Flächen gäbe die in Frage kommen würden, vielleicht kann ja das junge für die Jugend zuständige Fräulein Ladurner da was bewirken.

Di., 18.06.2019 - 13:59 Permalink