Politik | Mobilità

Un tram da 192 milioni

Questa la cifra stimata per il progetto nel suo complesso. 17 le fermate e corse ogni 10 minuti. Ecco tutti i dettagli.
Tram
Foto: Comune Bz

Sotto una pioggia battente in uno stand allestito per l’occasione in piazza Walther a Bolzano, davanti a un capannello di giornalisti e curiosi, il progetto definitivo del tram è stato infine svelato. Ad illustrare i dettagli tecnici, dopo i saluti del sindaco Renzo Caramaschi e del vice Luis Walcher, è stato il gotha della Sta, Società Trasporti Alto Adige (incaricata da Provincia e dal Comune di elaborare il piano), rispettivamente il presidente Martin Ausserdorfer e il direttore generale Joachim Dejaco

 

 

Quello che c’è da sapere

 

Partiamo con il percorso che è lungo 7,2 chilometri. 17 sono le fermate. Le due linee partono dalla stazione di Bolzano e al Bivio Merano la linea si biforca, da una parte si arriva a Ponte Adige, dove sorgerà il centro intermodale, dall’altra all’ospedale. Per intenderci le due linee faranno lo stesso percorso dalla stazione, verso piazza Domenicani, via Cassa di Risparmio, via Rosmini, piazza della Vittoria, piazza Mazzini, Tribunale, piazza Adriano, via Rovigo, via Palermo, via Sorrento, via della Mendola, viale Europa, Bivio Merano. Da qui la linea 1 viaggia verso l’ultima fermata, il San Maurizio, mentre la linea 2 fa ancora tappa in via Castel Firmiano e capolinea a Ponte Adige. 

 

 

Il tempo di percorrenza è per la linea 1 di un massimo di 21 minuti con frequenza media ogni 30 minuti; la linea 2 ci metterà circa 19 minuti e nelle ore di punta il tram passerà ogni 10 minuti. Le fermate saranno condivise con gli autobus e si apre alla possibilità di estensione con altre linee tranviarie senza sottovalutare la connessione alla rete ciclabile e lo sviluppo di microcentri con bike sharing e riqualificazione urbana dal momento che il tram si inserisce di fatto in un contesto urbano. La sosta prevista sarà di 20 secondi. Dejaco, ricordando che il tram è solo un tassello, seppur fondamentale, della mobilità futura della città, si sofferma poi sulle caratteristiche prettamente tecniche del mezzo di trasporto che avrà (doppi) binari con sistemi di riduzione delle vibrazioni e del rumore; non ci saranno barriere architettoniche (la salita e la discesa saranno senza gradini); il 100% dell’alimentazione sarà elettrica, in centro storico il tram - che avrà una capienza massima di 260 passeggeri - viaggia a batteria, senza linea aerea e senza pali. “Il tram ha la priorità nella viabilità cittadina - spiega il direttore generale della Sta -, ecco perché adotteremo un sistema di semafori preferenziali”. 

 

Un po’ di conti

 

Si passa poi alla nota dolente, oggetto di critiche da parte dei dissenzienti, ovvero i costi su cui fino a oggi grande era l’attesa. La somma complessiva del progetto ammonta a 192 milioni di euro così ripartiti: 125 milioni per i lavori, 25 per il materiale rotabile, 13 per gli espropri dei terreni, 14 per le spese tecniche e 15 per eventuali imprevisti. Più l’iva. In tutto 211 milioni, una cifra ben maggiore rispetto ai 120 milioni inizialmente preventivati. “Non ci siamo fermati a Bolzano, ma per tracciare le linee guida del progetto abbiamo studiato con cura le città dove i tram funzionano e danno esiti positivi, penso per esempio a Innsbruck o a Palermo, ma anche dove sono stati compiuti degli errori, acquisendo così un importante know-how”, chiosa Ausserdorfer. 

 

 

Investire in una moderna mobilità è l’obiettivo della Provincia, dice l’assessore competente Daniel Alfreider, “lo stesso presidente Kompatscher, che oggi si trova a Roma, parlerà del progetto del tram con la ministra alle Infrastrutture Paola De Micheli, a livello locale per questi primi due giorni la discussione in consiglio provinciale si è concentrata praticamente solo sulla mobilità, è un argomento insomma che ci sta particolarmente a cuore. Noi ci siamo, spero che non ci precluderemo la possibilità di realizzare quest’opera”, sottolinea Alfreider riferendosi naturalmente al referendum del 24 novembre. Chiude il cerchio l’assessora comunale alla mobilità Marialaura Lorenzini: “Non sappiamo ancora quanti saranno ma i soldi dallo Stato arriveranno, perché è evidente che i Comuni da soli non possono affrontare un’emergenza del genere sul piano del traffico e dell’inquinamento, ricordiamoci che il tram, un mezzo comodo, puntuale, efficiente, è solo una delle tante proposte in campo, c’è il Metrobus e il Tunnel di Monte Tondo solo per citarne alcune, il punto è che se c’è l’offerta poi arriva anche la domanda, i cittadini capiranno che quella del tram è una soluzione pensata per migliorare la qualità della vita collettiva”.

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Alessandra Albertoni Mi., 06.11.2019 - 17:03

Bellissimo video e progetto, ma personalmente, avendo visto molte realta' europee, penso che il tram o S-Bahn abbia senso solo se collega anche i paesi limitrofi , come dovrebbero essere Caldaro, Appiano, Laives ecc. Se non c'e' fin da subito l'impegno della Provincia in tal senso o per lo meno la certezza dell' obbligo di lasciare in parcheggi gratuiti l'auto per i pendolari che vengono dall'Oltradige, temo non servira' molto, ma ostacolera' ancora di piu' il traffico, scooter e bici (rotaie).

Mi., 06.11.2019 - 17:03 Permalink
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Michele De Luca Do., 07.11.2019 - 00:38

A parte i costi, con cui potrebbe comprare una quantità industriale di bus elettrici a batteria o idrogeno (come alternativa continuo ad esserne più che convinto), con questo preventivo di 211 milioni (rispetto agli iniziali 120 branditi come certezza assoluta per mesi e mesi), mi si potrebbe spiegare come mai è stato cassato da subito il progetto Ratp Dev che prevedeva due linee, come previsto dal Piano della Mobilità 2010?
Se fra contributi pubblici e finanziamento atteso dallo Stato si arriva a circa 200 milioni, siamo giusto alla metà che sarebbe stata richiesta nella proposta di partenariato pubblico-privato da Ratp-Dev (con due linee) con un costo complessivo vicino a 400 milioni di € (leggasi qui: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_555269.pdf).
In sintesi, per il "trammete" in salsa locale si andrebbero a spendere almeno 211 milioni di Euro per avere UNA linea (che nel frattempo dal tram dei pendolari dell'Oltradige si è trasformato in tram per l'ospedale...) invece di poterne avere DUE gestite proprio dall'operatore di quel tram cittadino (Firenze) citato molte volte nella prima serata pubblica (ma molto a sproposito per la radicale differenza strutturale fra il tram in "salsa bolzanina" e quello fiorentino) e che, va detto, gestisce i trasporti di una città come Parigi.
Ne parleremo in modo approfondito il 7 novembre alle ore 20.00 nella sala conferenze ai Tre Santi in viale Amedeo Duca d'Aosta.

Do., 07.11.2019 - 00:38 Permalink
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Daniele Menestrina Do., 07.11.2019 - 11:34

Der Hörtenbergtunnel als Priorität ist ein Schwachsinn ohnegleichen. Erst vor einigen Tagen wurde zugegeben, dass er höchstens 30% des Verkehrs aus dem und ins Sarntal abfangen und umleiten würde. Und alle Bozner wissen, dass diese Verkehrsachse nur einen Bruchteil des Verkehrs ausmacht, der aus anderen Richtungen in und aus der Stadt rollt sprich insbesondere Meran Überetsch Unterland. Die beste Lösung für das Problem Sarntal/Jenesien wäre ein Tunnel unter Guntschna, aber den wollen die Bauern in Moritzing nicht wegen der Grundenteignungen und somit ist er aus der Prioritätenliste (war an dritter Stelle hinter Virgl, Einsteinstrasse und vor Hörtenberg) komischerweise (Ironie) verschwunden.

Do., 07.11.2019 - 11:34 Permalink
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Massimo Mollica Do., 07.11.2019 - 12:05

Non mi è chiaro se il tram abbia una sua corsia dedicata. Se non è così, ovvero se viaggia assieme alle auto, allora non server a nulla! Viceversa se ha una sua corsia dedicata allora ha senso, anche se onestamente corse ogni mezz'ora mi sembrano pochine.
Siccome si tratta della qualità della mia vita dei costi onestamente non m'interessa, perché la mia vita vale molto di più!
L'idea concorrente dei due tram mi pare per certi versi simile ma forse la preferisco: https://www.youtube.com/watch?v=euUL1sWqSU8
COMUNQUE IO SOGNO UN SISTEMA DI TRASPORTO DECENTE PER BOLZANO BOZEN. QUindi o TRAM come si deve o METROPOLITANA!

Do., 07.11.2019 - 12:05 Permalink
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Christian Mair Do., 07.11.2019 - 19:04

Antwort auf von Massimo Mollica

Die Politik findet endloich Interesse an nachhaltiger Mobilität und vor allem auch an Konzepten, die sich nicht am Individualverkehr orientieren. Gut so! Und: #Fridaysforfuture wirkt! Jetzt schon!

Eines aber hab ich inder Debatte hier auf Salto gelernt. Nicht der Tram-Schnellschuss scheint eine Lösung zu sein, sondern ein Gesamtkonzept:
Kosten-Nutzen-Analyse verschiedener Ansätze mit dem Ziel der Integration überregionaler und lokaler Verkehrsmittel (BBT, Bahnhof Bozen, Vinschger Bahn, Rittner Bahn) und Radinfrastruktur/Elektroräder und vor allem auch von Sharing-Mobilität.

Die Bürger scheinen bereits weiter zu denken als die Politik!

Do., 07.11.2019 - 19:04 Permalink
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Christian Mair Fr., 08.11.2019 - 10:30

Antwort auf von Christian Mair

Und weiter:
Klimaschutz und Nachhaltigkeit sind zentrale Themen drr Zukunft und müssen zur entweder zur Chefsache erklärt oder als eigenes Asesdorat mit Zugriff zu den Resorts Energie, Mobilität, Gemeinden, Industrie und Digitalisierung eingerichtet werden. Oder hat jemand von einer Tat des Landesrats für Umwelt Giuliano Vettorato gehört?

Das könnte eine Forderung der Grünen im nächsten Wahlkampf sein.

Fr., 08.11.2019 - 10:30 Permalink
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Peter Gasser Do., 07.11.2019 - 20:12

Antwort auf von Pafeiler Matthias

Karlsruhe (300.000 Einwohner): U-Bahn-Bauzeit über 10 Jahre, aus 500 Millionen Euro Kosten sind mittlerweile etwa 1,4 Milliarden Euro geworden...
Gott bewahre uns davor...
Aber bei der Tram sind auch aus bisher 120 Millionen nun bereits fast 200 Millionen geworden, dann kommen bald noch weitere 50 Millionen für Zuggarnituren dazu, um die Frequenz zu erhöhen, weiters fehlt die Remise und Wartungshalle... so werden aus den anfänglichen 120 Millionen zur Eingewöhnung, bald das Doppelte, also 250 Millionen.

Do., 07.11.2019 - 20:12 Permalink
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Pafeiler Matthias Do., 07.11.2019 - 21:15

Antwort auf von Peter Gasser

So schnell kanns gehen wenn man den Industriellen aus der Provinz aufhört. Da ist es der Badische Herrenknecht mit seiner U-Bahn, und in Bozen der Leitner mit der Seilbahn?
Was sich in Karlsruhe aber gezeigt hat: Durch die jahrelange Blockade der Straßen wegen der vielen Baustellen haben die Menschen dort gelernt, dass es praktisch sein kann wenn man aufs Fahrrad steigt. Toll oder? :-)

Do., 07.11.2019 - 21:15 Permalink
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Sepp.Bacher Do., 07.11.2019 - 21:56

Antwort auf von Pafeiler Matthias

Ja toll! Wenn man an die Jungen, Fitten und Cleveren denkt. Für viele, welche nicht zu diesen Kategorien zählen, sind Autos, Busse und Trams doch besser. Außer auf Fahrradwegen - schätze ich mal. Aber auch dort gibt es Raudis.
Als Fußgänger und Autofahrer habe ich mit Radfahrern nur schlechte Erfahrungen, denn die cleveren Zweiradfahrer - ob motorisiert oder nicht - glauben immer Vorfahrt zu haben. Als Fußgänger wirst du auf Zebrastreifen eher von Zweiradfahrer gefährdet, als von Autos!

Do., 07.11.2019 - 21:56 Permalink
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Pafeiler Matthias Fr., 08.11.2019 - 08:53

Antwort auf von Sepp.Bacher

Ach kommen Sie, das sind schon hauptsächlich faule Ausreden im wahrsten Sinne des Wortes! Auch hohe Semester und weniger fitte können ohne weiteres, wenn sie es denn wollen, ein Fahrrad bedienen. Bestes Beispiel: Prad. Machen Sie doch mal einen Radausflug dahin, dann können sie die Jahrgänge 1925-35 beim durchs Dorf radeln beobachten und zwar bei jeder Witterung! Aber bitte beeilung, denn allzulange wirds die leider nicht mehr gebem.
Ihr zweiter Absatz benötigt keinen Kommentar von mir, um sich zu disqualifizieren.

Fr., 08.11.2019 - 08:53 Permalink
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Peter Gasser Sa., 09.11.2019 - 08:48

Antwort auf von Pafeiler Matthias

Wenn Sie als Autofahrer um Bozen und im Überetsch die Rennradfahrer mit Stoppuhr auf der Lenkstange erleben, mit welcher Präpotenz viele die Strassen als Sporthalle benutzen, zu zweit und dritt nebeneinander und dich auch rechts überholen, nur um nicht bremsen zu müssen, um ihre Rundenzeit zu erreichen oder zu verbessern, dann ist das oft kein „schöner Tag“. Die fluchen schlimmer als jeder Mulitreiber, wenn man da mit dem Auto „im Weg ist“. Genauso verhalten sie sich auf Fahrradwegen. Bei rot über die Ampel, auf dem Zebrastreifen über die Kreuzung, gegen die Einbahn... ist alles normal auf 2 Rädern...

Sa., 09.11.2019 - 08:48 Permalink
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m s Do., 07.11.2019 - 19:52

Meine Meinung ist: Die Tram (mit Schienen) ist genau das richtige öffentliche Verkehrsmittel für Bozen. Endlich tut sich was in die Richtung! Eine U-Bahn ist sicher nicht sinnvoll und schon allein von den Kosten her, auch in Anbetracht der Bozner Geländeeigenschaften, jenseits von Gut und Böse. Busse oder Pseudo-Trams ohne Schienen sind weitaus nicht so attraktiv, wegen Pünktlichkeits- und Verschleisnachteilen u.a.. Heute Früh hat der renommierte Verkehrsplaner Prof. Knoflacher im Morgengespräch der Rai Südtirol (Radio) weitere int. Dinge mitgeteilt. Sollte man sich anhören...haben sie sicher noch auf der Mediathek.

Do., 07.11.2019 - 19:52 Permalink