Chronik | Edilizia pubblica

Un “grattacielo” di legno

L’edificio Ipes con 35 alloggi a Prati di Gries sarà il più alto dell’Alto Adige in bioedilizia. La spinta alla filiera che include gli alberi schiantati da Vaia.
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Foto: Ipes

Trentacinque alloggi per altrettante famiglie, modulati su 10 piani per 30 metri di altezza. Un’elevazione di tutto rispetto per l’edificio di edilizia pubblica che secondo i piani dovrà essere la più alta costruzione in legno (o prevalentemente in legno) presente in Alto Adige. Per fare un paragone, se la vedrà con il grattacielo “Cross lam tower” di Jesolo, che di piani ne ha 12 ed è il maggiore d’Europa in termini di bioedilizia. Questo è il progetto a cui lavora Ipes, l’istituto per l’edilizia sociale della Provincia di Bolzano, che ha avviato il concorso di progettazione per riempire il lotto 4A del nuovo quartiere in via di realizzazione a Bolzano ovest.

 

Una sfida costruttiva

 

I responsabili di Ipes parlano esplicitamente di “una sfida interessante”, a livello costruttivo, architettonico, ingegneristico, che potrà mettere in moto anche le aziende locali della bioedilizia. Da Rubner a Damiani-Holz&Ko, passando naturalmente per i progettisti. 

 

 

Si cercano quindi quindi idee e proposte per il progetto di fattibilità tecnica ed economica per l’edificio residenziale con 35 alloggi multipiano in legno, di classe energetica “Casa Clima A nature” (per un consumo energetico inferiore a 30 kWh al metro quadrato), privi di barriere e dotati di autorimessa. Il palazzo ospiterà inoltre spazi per attività sociali, come il “luogo di incontro di quartiere” e una sala di movimento/riunione per almeno 20 persone. Quanto alle dimensioni degli appartamenti, vanno da 110 metri quadrati - un solo alloggio, con 4 stanze - a 75 metri quadrati (16 alloggi, dotati di 3 stanze) e 50 metri quadrati (in tutto 15, con soggiorno-cucina e stanza).

 

 

A livello finanziario, la stima di costo iniziale ammonta a 7,5 milioni di euro, ma importi più aggiornati parlano di circa 8 milioni e 750.000 euro, calcolati sulla spesa media di costruzione per un alloggio Ipes che è pari a 250.000 euro.

 

 

Appartamenti pronti nel 2025

 

“I nuovi appartamenti - spiega il direttore dell’istituto Wilhelm Palfrader - saranno realizzati ex novo nell’unico lotto ancora libero del rione, vicino al supermercato, in una zona residenziale che è raggiungibile in autobus e ciclabile dal centro. I tempi sono sempre un’incognita, ma se tutto va bene potrebbero essere pronti in 4-5 anni”. Dunque nel 2024-2025. Da valutare anche la destinazione, se canone sociale o canone moderato. L’intento è però “non stravolgere” la composizione del rione realizzato per la maggior parte dalle cooperative e destinato alle famiglie del ceto medio.

 

 

A livello tecnico, il legno è sicuramente l’elemento di novità per la costruzione. Ipes segue le indicazioni date dalla Provincia per dare impulso attraverso i progetti pubblici altoatesini alla filiera del legno. Input affidato ad un promemoria di giunta risalente al 2018, prima della tempesta Vaia. È però probabile che nell’attuale ciclo di produzione venga incluso il materiale ricavato dagli alberi abbattuti per la tempesta dell’ottobre di due anni fa, quindi con un recupero virtuoso degli schianti. 

 

 

Non è la prima volta che Ipes costruisce in bioedilizia, ma quello di Prati di Gries risulta il progetto più impegnativo. “In passato avevamo fatto due esperimenti, in val d’Ultimo dieci anni fa e cinque anni fa ad Aldino, con risultati positivi” spiega Gianfranco Minotti, direttore tecnico dell’istituto. “Ma erano interventi più in piccolo, questo invece si candida ad essere l’edificio più grande dell’edilizia sociale in legno in Alto Adige nonché il palazzo più alto con questo materiale in Alto Adige”.

 

Minotti: “Bioedilizia, passi da gigante”

 

Ipes attende le soluzioni tecniche dal concorso di progettazione, ma dai sondaggi informali con le aziende di settore è stato appurato che la cosa è fattibile. “Le risposte delle imprese sono state interessanti, la tecnologia del legno ha fatto passi da gigante e in Norvegia si è arrivati a 90 metri di altezza” aggiunge Minotti. Non è detto però che sarà tutto in bioedilizia: “Non escludiamo - prosegue - un impiego misto, con il calcestruzzo per le travi portanti e i vani scala”. Riguardo ai tempi, a marzo potrebbero essere consegnati i progetti, per un avvio dei lavori a fine 2021. 

 

 

Sulla filiera del legno è invece in arrivo una delibera di giunta per rendere strutturale la spinta al legno da costruzione e far sì che gli enti pubblici, dalla Provincia all’Ipes e i Comuni diano il buon esempio.