Ivo Muser, vescovo
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Gesellschaft | Chiesa cattolica

Le donne mai

Ivo Muser sul sacerdozio femminile.

Qualche giorno fa, a una domanda sulla possibile apertura della Chiesa al sacerdozio femminile, il vescovo di Bolzano-Bressanone ha risposto che i tempi non sono ancora maturi. Ma come? Un’istituzione moderna, aperta ed evoluta come la Chiesa Cattolica non ritiene le donne degne di amministrare i sacramenti e annunciare la parola di Dio? Siamo scioccati.

Poiché in alcuni ambienti cattolici l’ordinazione sacerdotale riservata ai soli uomini era ritenuta discutibile, il 22 maggio 1994 Giovanni Paolo II pubblicò la lettera apostolica Ordinatio Sacerdotalis in cui stabilì, ex cathedra, che “la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.” Nella sua dotta argomentazione, Karol Wojtyla cita la lettera che il 30 novembre 1975 Paolo VI rivolse alla Chiesa Anglicana: “[La Chiesa Cattolica] sostiene che non è ammissibile ordinare donne al sacerdozio, per ragioni veramente fondamentali. Queste ragioni comprendono: l’esempio, registrato nelle Sacre Scritture, di Cristo che scelse i suoi Apostoli soltanto tra gli uomini; la pratica costante della Chiesa, che ha imitato Cristo nello scegliere soltanto gli uomini; e il suo vivente magistero, che ha coerentemente stabilito che l’esclusione delle donne dal sacerdozio è in armonia con il piano di Dio per la sua Chiesa.

Escluse le donne dalle gerarchie ecclesiastiche per volontà divina, si potrebbe pensare che la Chiesa dei nostri tempi riconosca loro pari dignità almeno nella vita coniugale. Ebbene, qualche mese fa papa Francesco, oltre a definire assassine le donne che abortiscono e nazisti i medici che le assistono, ebbe modo di esprimere il suo pensiero al riguardo pronunciando le seguenti parole: “Una cosa che nella vita matrimoniale aiuta tanto è la pazienza, sapere aspettare. Ci sono nella vita situazioni di crisi, crisi forti, crisi brutte, dove forse arrivano anche tempi di infedeltà. […] Tante donne, perché questo è più della donna che dell’uomo, ma anche l’uomo talvolta lo fa, tante donne nel silenzio hanno aspettato guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà. E questa è santità. La santità che perdona tutto, perché ama.

Del resto, chi legge la Bibbia può constatare che la sottomissione della donna all’uomo è ampiamente sancita anche dalle Sacre Scritture. Senza scomodare Abramo, che generò Ismaele con la schiava della prima moglie, basti scorrere le lettere di Paolo di Tarso contenute nel Nuovo Testamento.

Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso di parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.” (Prima lettera ai Corinzi 14, 34-35)

Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.” (Lettera agli Efesini 5, 22-24)

E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.” (Prima lettera ai Corinzi 11, 8-9)

Alla prossima occasione, potremmo chiedere a Ivo Muser se ritiene maturi i tempi per aprire un dibattito sul sistema tolemaico.

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Karl Trojer Di., 03.12.2019 - 11:22

FRAUENPRIESTERTUM

Ich kann mir vorstellen, dass mit der Zulassung von Frauen zum Priestertum (auf allen Ebenen) in absehbarer Zeit ähnliches passiert, wie mit dem Sturz der Berliner Mauer. Am Tag danach wird´s selbstverständlich sein, dass Frauen zu Priesterinnen geweiht werden können. Das ganze Dagegensein hat letztlich mit der Frage nach der Würde des Menschen ( gleich für Frau und Mann, zumal beide gleichermaßen "Kinder Gottes" sind) zu tun. Mag sein, dass in der geschichtlichen Darstellung beim letzten Abendmahl nur Männer als anwesend aufscheinen, doch hat dies nicht mit der damals in der Gesellschaft als normal erachteten Zweitrangigkeit der Frau zu tun.? Man hat sie einfach weggelassen, da sie als nicht wichtig galten, oder gar als nicht öffentlichkeits-tauglich... Dabei waren unter dem Kreuze Jesu mehr Frauen als Männer und sie haben vor den Männern am leeren Grab vom Auferstandenen erfahren und es den Männern mitgeteilt. Maria, wird in der katholischen Kirche, als Mutter Jesu, wie ich meine zu Recht, außerordentlich verehrt. Leitet sich davon nicht ab, dass die eigentliche Botschaft des Christentums, nämlich die Menschwerdung der LIEBE, die GOTT ist, mittels einer Frau, Maria, vollzogen wurde ? Der Umstand, dass Maria (nach katholischem Dogma) unbefleckt empfangen war, kann kein minderndes Argument gegen die priesterliche Gleichberechtigung der Frauen sein, zumal auch die männlichen Priester nicht "unbefleckt empfangen" worden sind. Ich hoffe auf die Einsicht und Demut der Kirchenleitung, dass altes Unrecht wieder gutgemacht und Frauen ehestens nicht nur zum Diakonat, sondern zum Priestertum auf allen Ebenen zugelassen werden.
Karl Trojer, Terlan, [email protected]

Di., 03.12.2019 - 11:22 Permalink