Chronik | Coronavirus

Caos in A22: “Pronti a chiudere ai tir”

Coda di mezzi pesanti fino a Bolzano per i controlli austriaci al Brennero. Vertice in prefettura, al vaglio il divieto ai camion. Costa: “Ma deve decidere il governo”.
Tir, A22, Brennero, Brenner
Foto: Othmar Seehauser

Ieri una giornata difficile, per via delle code di almeno 30 chilometri, fino a Bressanone, rientrate solo in serata. Oggi un’altra data da dimenticare a causa del serpentone di mezzi pesanti che a tratti supera gli 80 chilometri e arriva fino a Bolzano, in una situazione che evolve ora per ora. I controlli sanitari avviati in modo serrato sul lato austriaco della frontiera del Brennero per l’emergenza coronavirus stanno paralizzando la circolazione lungo la corsia nord dell’A22. Tanto che oggi i vertici di Autobrennero, impegnati nel cercare di attenuare le criticità - al momento i tir vengono fatti filtrare a Verona, Trento e San Michele all’Adige -, discutono di quali misure drastiche approntare in un vertice al commissariato del governo a Bolzano. Si parla di una chiusura dell’arteria ai mezzi pesanti, ma non è una decisione che spetta ai gestori di A22. “La scelta deve essere fatta a livello centrale, nazionale” precisa il direttore tecnico Carlo Costa.

 

“Pericolo sull’autostrada”

 

Ieri i controlli hanno messo in allarme sia Autobrennero che i governatori di Trentino e Alto Adige. Netto Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, intervenuto assieme all’ad di Via Berlino Diego Cattoni. “I controlli disposti dalle autorità austriache al confine del Brennero stanno causando una situazione di estremo pericolo sull’A22 - queste le sue parole -. Non possiamo accettarlo e siamo seriamente preoccupati per l’incolumità di chi si trova praticamente prigioniero in una coda dalle proporzioni gigantesche”.

Il comunicato di Piazza Dante parla di 7.000 mezzi pesanti entrati ieri nell’arteria, di cui solo 2.000 sono riusciti a varcare il confine. Diverse le cifre circolate sull’estensione della coda, comunque in evoluzione a seconda del momento. Cattoni ha parlato di un serpentone di “40 chilometri circa, fino a Chiusa, ma di questo passo non possiamo escludere che si possa allungare fino a Trento”. Sempre ieri Autobrennero è passata alle contromisure. Come precisa il quotidiano Alto Adige, parte dei camion è stata deviata nell’area di Sadobre, mentre le auto sono state fatte uscire dall’autostrada a nord di Colle Isarco, sulla strada statale. 

Il costo per l’export nazionale è di oltre 50 milioni di euro al mese: l’Italia non se lo può permettere (Thomas Baumgartner, Anita)

La situazione ha provocato la decisa protesta degli autotrasportatori industriali di Anita: “L’Italia - ha detto il presidente della categoria Thomas Baumgartner - non può permettersi le ricadute negative dei rallentamenti del traffico merci al Brennero. Il costo in più per il passaggio di ciascun camion arriva a circa 450 euro. Tenuto conto dei 100.000 passaggi realizzati in uscita al mese, il costo che sopporterà l’export italiano è di oltre 50 milioni di euro al mese”.

 

Kurz rassicura ma non basta

 

Dall’Alto Adige è invece giunto l’appello alle autorità austriache di Arno Kompatscher. Il governatore dopo aver definito “comprensibili e corrette le misure precauzionali adottate dall’Austria” ha sollecitato la Repubblica federale e il Land Tirolo a garantire “soluzioni praticabili ai lavoratori pendolari transfrontarlieri che si spostano quotidianamente fra Austria e Alto Adige”. A sua volta a Kompatscher avrebbe risposto il cancelliere Sebastian Kurz, assicurando l’assenza di limitazioni al traffico merci alla luce delle drastiche misure adottate dall’Italia. Così però non è. I controlli sanitari avviati sia sulla statale del Brennero che in autostrada - come si vede nelle immagini del fotografo Othmar Seehauser pubblicate da salto - procedono in modo serrato. E l’effetto sulla circolazione è drastico.

 

Misure drastiche in arrivo

 

Oggi la situazione resta critica. Il serpentone di camion, che procede con step and go continui, si estende per 70, 80 chilometri, fino a Chiusa e Bolzano. A22 sta attuando filtraggi e accumuli dei pezzi pesanti in progressione a Verona, Trento e San Michele all’Adige. Dal vertice di questa mattinata dovrebbe uscire un quadro più chiaro sulle prossime contromisure. Lo stop all’ingresso dei camion, precisa Costa, non è una decisione che può prendere da sola Autobrennero e servirebbe a poco in assenza di un provvedimento coordinato a livello nazionale sull’intera viabilità. Nel pomeriggio gli aggiornamenti.

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Massimo Mollica Do., 12.03.2020 - 14:14

E' evidente, l' Austria con l'Europa ha poco a che fare, quindi spero che prima possibile venga cacciata fuori assieme ai paesi di Viesengad, che come atteggiamento si assomigliano molto.

Do., 12.03.2020 - 14:14 Permalink
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Toni Ladurner Do., 12.03.2020 - 14:59

Antwort auf von Massimo Mollica

Abgesehen davon, dass der Transit durch ein Land, das nicht mehr Mitglied der EU wäre, noch schwieriger würde, frage ich:
- zählt der Schutz der Gesundheit nicht zu den Grundwerten der EU?
- müssen alle Waren unbedingt über den Brenner transportiert werden?
- müssen alle Waren unbedingt jetzt transportiert werden?

Do., 12.03.2020 - 14:59 Permalink
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Massimo Mollica Do., 12.03.2020 - 15:41

Antwort auf von Toni Ladurner

I problemi si risolvono insieme non facendo solo i porci interessi di uno. Se per esempio poveri cristi arrivano in Europa per motivi di guerra o fame è troppo facile chiudere le frontiere!
E' facile parlare di salute ma Lei per scrivere quanto ha scritto qui su SALTO cosa ha usato, uno PC o uno SMARTPHONE? e questi da dove crede che vengano? (glielo dico io, DALLA CINA!)
Bello parlare di salute e poi beneficiare di tutti i progressi!
Ripeto i problemi si risolvono assieme facile chiudere i confini.
E sì, i beni è giusto che viaggino ora, soprattutto ora che c'è un economia in bilico, e non aprlo solo di quella italia ma anche germanica. E per economia parlo di posti di lavoro, famiglie, stipendi! E se Lei ha un'altra alternativa allora la dica e la proponga perché oggi tutto è economia! TUTTO
E siccome gli austriaci se ne fregano di noi allora fuori dall'Europa (RAUS) e poi vediamo la loro economia come va!

Do., 12.03.2020 - 15:41 Permalink
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Claudio Campedelli Fr., 13.03.2020 - 08:45

Antwort auf von Massimo Mollica

Concordo che i problemi vanno risolti insieme.
Quello che vediamo sono risposte e non soluzioni.
Peggio ancora abbiamo l'indifferenza.
Il problema principale sono gli interessi particolari di pochi che antepongono il proprio profitto al bene comune.
In questo caso gli interessi particolari sono quelli degli autotrasportatori (non dell'autista) che hanno vantaggi economici dannosi a carico della collettività (Italia: pedaggi autostradali bassi, più di 6.000 milioni di euro all'anno di restituzione delle accise e IVA; Austria: prezzo finale diesel molto basso).
Molto semplicemente non si applica il principio che chi inquina ne paga i costi.

La vita, la natura, il sole, l'acqua, i sentimenti, le piante, gli animali NON sono economia (o meglio il sistema economico attuale).
Questo è ed era il conflitto nella società.

Inoltre la nostra costituzione tutela prima di tutto la salute e la dignità umana.

Fr., 13.03.2020 - 08:45 Permalink