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Mascherine in arrivo

Insieme alle tute protettive, dalla Cina. Ponte aereo con l’aiuto dell’Austria per accelerare la consegna. Kompatscher: “Prima parte del carico alla protezione civile”.
Mascherine
Foto: upi

++ Update ++

Sale a 35 il bilancio dei morti per coronavirus in Alto Adige. Il Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda sanitaria provinciale ha registrato 42 nuovi casi (su 376 tamponi). Il numero delle persone positive è di 724 casi totali. Sono stati effettuati finora complessivamente 6.094 tamponi su 4.008 persone. 179 sono le persone che necessitano di assistenza in reparti ospedalieri; 40 i ricoverati in terapia intensiva; mentre sono attualmente 38 i casi sospetti. 2.204 sono le persone che attualmente si trovano in isolamento domiciliare.

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Mascherine e abbigliamento protettivo per gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta contro il coronavirus stanno finalmente per arrivare in Alto Adige. Lo ha annunciato ieri sera (22 marzo) il presidente della Provincia Arno Kompatscher. “Grazie ai contatti dell’azienda altoatesina Oberalp Group siamo riusciti a ordinare in Cina per l’Alto Adige 1,5 milioni e mezzo di mascherine protettive e 450.000 tute protettive”, ha specificato il governatore. E data la disponibilità di materiali la Protezione civile ha potuto ordinare un ingente numero di maschere: 15 milioni. La difficoltà stava nel trasporto di queste merci dalla Cina all’Alto Adige. Per accelerare i tempi Kompatscher ha chiesto aiuto al cancelliere austriaco Sebastian Kurz e in collaborazione con la ditta Oberalp è stato realizzato un ponte aereo, in modo che la prima consegna parziale di 1,5 milioni di maschere e di 450.000 tute protettive possa giungere già oggi dalla Repubblica popolare cinese e atterri all’aeroporto di Vienna Schwechat.

L’Alto Adige ha deciso di cedere parte della prima consegna alla Protezione civile Italiana, in modo che il materiale di protezione possa essere distribuito ad altre regioni che ne hanno urgente bisogno

Nei prossimi giorni arriverà ciò che rimane dell’ordine altoatesino, ma anche parti della consegna di 15 milioni di maschere per la Protezione civile. Il resto sarà portato in Italia il 31 marzo con un volo dell’Esercito. “L’Alto Adige ha deciso di cedere parte della prima consegna alla Protezione civile italiana, in modo che il materiale di protezione possa essere distribuito ad altre regioni che ne hanno urgente bisogno. In questa situazione critica è importante che tutti ricevano il materiale necessario”, ha detto Kompatscher. Inoltre, in attesa di ricevere il suo ordine dalla Cina, il Tirolo beneficerà di una parte delle mascherine destinate all’Alto Adige. 

 

L’aggiornamento

 

Secondo l’ultimo bollettino sanitario sono 33 i decessi legati al Covid-19 in Alto Adige in 13 giorni. Si tratta, come informa l’Azienda sanitaria, di persone anziane con almeno una, ma per lo più varie malattie pregresse. In quanto ai ricoveri negli ospedali provinciali non si registra alcuna inversione di tendenza. Sebbene il numero di persone assistite nei reparti ordinari degli ospedali sia leggermente calato, passando da 173 a 164 pazienti, il numero di coloro che necessitano di assistenza in reparti di terapia intensiva è passato dai 32 di sabato ai 36 di ieri; 45 sono al momento i casi sospetti e 56 i nuovi casi positivi al virus (679 in tutto a fronte di 5718 tamponi effettuati su 3777 persone). Attualmente si trovano in isolamento domiciliare 2158 persone. Oggi i primi pazienti saranno trasferiti a Villa Melitta in attesa di stipulare convenzioni anche con altre cliniche private e dell’apertura di tre sezioni all’interno del nuovo ospedale di Bolzano.

 

Le lingue

 

La Provincia fa sapere che sono disponibili informazioni in 15 lingue sulla situazione riguardante il Covid-19 in Italia sul sito UNHCR-Homepage dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite. Fra le lingue presenti, oltre all’italiano, inglese, spagnolo e francese, anche arabo, russo, urdu, kurdo e somalo. Inoltre la pagina web della cooperativa sociale Arca di Noè contiene una campagna informativa sulla prevenzione del Covid-19. La campagna è rivolta a migranti che si trovano da poco tempo in Italia ed è articolata in 14 lingue come la lingua bambara, parlata in Mali e in Burkina Faso, o la lingua mandinka parlata nell’Africa occidentale.  

 

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Massimo Mollica Mo., 23.03.2020 - 09:21

Bravi! Trovo commovente che in questo periodo ci si ricordi pure degli altri! Di chi sta peggio. Perché poi siamo tutti nella stessa barca. Bravi!

Mo., 23.03.2020 - 09:21 Permalink