Kultur | Satira politica

"Gries ist nicht Bozen": sentimento di indipendenza alla massima potenza

Dopo il caso di Fennberg ora è il quartiere di Bolzano che attraverso una pagina di facebook rivendica la sua autonomia da Bolzano.

Dopo Fennberg ora anche Gries, già comune autonomo fino al 1924, rivendica il suo legittimo desiderio di indipendenza.
Ha suscitato un grande successo la pagina Gries ist nicht Bozen, comparsa giovedì 17 ottobre 2013 su facebook grazie all'iniziativa di Cababoz, sulla scia dello slogan "Autodeminazione per Gries! Basta essere schiavi di Bolzano!".

Nel giro di 48 ore la pagina del social network ha fatto registrare più di 400 "I like" e gli slogan pubblicati hanno fatto registrare in alcuni casi più di 2500 visualizzazioni.
Tra gli slogan più apprezzati e commentati vi è quello che recita: "Dal 1925 siamo schiavi di Bolzano! Dogana al Ponte Talvera!".
La pagina ricorda che Gries ha una sua specifica specifica storia da difendere e che può vantare, ad esempio, di aver scritto una pagina fondamentale nella storia del musical con il film "Gries" con John Travolta ed Olivia Newton-John.
Sulla pagina trova spazio anche il libro "Cinquanta sfumature di Gries" dove, secondo gli autori della pagina, sono riportati i cinqanta aneddoti riguardanti Gries che la spingono ora a "staccarsi da Bolzano e tornare ad essere la ricca, gloriosa e autonoma città di Gries". 
"Gries ist nicht Bozen" non si fa mancare nulla ed allora, come altre più blasonate iniziative similari, propone un referendum per l'autodeterminazione per il quale sono in palio viaggi a Gries am Brenner.
La volontà che spinge la terra altoatesina, in tutte le sue articolazioni, verso un legittimo desiderio di indipendenza trova sulla pagina ulteriori espressioni, addirittura interne al territorio di Gries, delle quali si fanno portavoci ad esempio coloro che si riconoscono nell'appello "Moritzing ist nicht Gries! Ich will die Selbstbestimmung und ein Königreich Moritzing".

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angela maerchen Sa., 19.10.2013 - 23:57

finalmente i terroni che abitano a sud di via Roma avranno bisogno del permesso di soggiorno per entrare nel nostro Paese. E poi hanno anche un'altra cultura... se proprio dobbiamo aiutarli aiutiamoli a don bosco!

Sa., 19.10.2013 - 23:57 Permalink