Chronik | Durante l’epidemia

L’elicottero che sfama i caprioli

e altre storie. Il volo ai tempi del coronavirus: a Bolzano un decollo al giorno, l’1% di prima. Chi può muoversi - come Florian Gostner, con il jet aziendale - e perché.
Elikos
Foto: Elikos srl

L’aeroporto di Bolzano “silenziato” dal coronavirus. Sono pochi, nello scalo di San Giacomo e nel resto dell’Alto Adige, i voli autorizzati: appena l’1% rispetto a prima dell’epidemia. Passano le strette maglie del lockdown i decolli sanitari, come quelli effettuati dal Soccorso aereo svizzero (Rega) per trasportare gli ammalati altoatesini di Covid-19 in Austria e Germania. Ci sono poi le attività tecniche ritenute essenziali o commissionate dalla protezione civile. La Elikos srl dei gardenesi Marco e Gabriel Kostner, fra le altre cose, aiuta ad assicurare i ponti radio e in quota ha portato il fieno per sfamare caprioli e cervi in difficoltà per la neve. Florian Gostner, ceo della FRI-EL Green House, è invece uno dei pochi autorizzati a volare per lavoro. Con l’aereo aziendale si reca una volta alla settimana presso le serre idroponiche a Ostellato, in provincia di Ferrara, in cui si coltivano pomodori e altri ortaggi. “Non è un privilegio - racconta a salto.bz -, lo faccio per necessità gestionali: l’azienda ha 100 dipendenti e serve la filiera alimentare”. Ma ecco nel dettaglio cosa succede lungo la pista altoatesina.

 

Voli essenziali: quali sono

 

Lo scalo di Bolzano è in funzione come previsto dai Dpcm del governo solo per i servizi essenziali. Da cento voli al giorno, contando le attività da diporto sportivo e ricreativo e quelle civili, si è passati in media ad uno. Dal computo ovviamente vanno scorporati i voli militari che hanno un ordinamento a sè. Le attività permesse si dividono in tre categorie: voli sanitari, voli per motivi tecnici, ambientali e di protezione civile, infine quelli dettati da “comprovate esigenze lavorative”. Quest’ultima è l’unica ragione permessa ad un civile per volare, in quanto i decolli passeggeri sono stati vietati. Lo si può fare quindi sono con un vettore aziendale e con le dovute autorizzazioni.

 

Trasportare i pazienti Covid

 

La parte sanitaria comprende in questi giorni soprattutto il viavai dai velivoli della Guardia svizzera di soccorso aereo, che si è specializzata nel trasporto di pazienti Covid-19 in unità di isolamento. Al servizio ricorre l’Azienda sanitaria altoatesina per portare i malati sudtirolesi nelle strutture oltre il Brennero. Ma ci sono anche altri operatori che stanno volando per trasportare gli ammalati, anche stranieri, ricoverati in Alto Adige. Per questi motivi si sono registrati tragitti verso destinazioni come Zurigo, Lipsia, Praga.

 

 

Ponti radio, fieno per gli animali, aiuto ai boscaioli

 

A livello tecnico e di protezione civile sta operando soprattutto la Elikos srl con sede a Pontives, in val Gardena. L’azienda che ha due elicotteri e 8 dipendenti ha azzerato il trasporto passeggeri in valle - che solitamente avveniva con i turisti atterrati in aereo a Bolzano - e svolge compiti soprattutto di supporto. Dei due fratelli risponde Marco Kostner, Gabriel invece sta guarendo proprio dal coronavirus, come racconta il fratello.

 

Servizi per la protezione civile e la fauna: il volo della Elikos srl con il fieno per caprioli e cervi sul monte Pana in val Gardena

 

Continuiamo a svolgere lavori essenziali - spiega Marco Kostner -. Ad esempio, portiamo i tecnici in quota, laddove non si arriva né a piedi né in motoslitta, per la manutenzione dei ponti radio che sono necessari alle trasmissioni delle autorità oppure della Rai. Poi ci sono i servizi antincendio, i trasporti per la messa in sicurezza delle strade e il trasporto dei verricelli che i boscaioli, autorizzati a lavorare a distanza, utilizzano per il recupero del legname”. A beneficio della fauna selvatica, su incarico dei tecnici provinciali, c’è stato lo spostamento delle balle di fieno volte a sfamare i caprioli e i cervi che faticano a trovare il cibo a causa della neve. È avvenuto nella zona del Monte Pana, in val Gardena.

Io in 30 anni di soccorso non mi sarei mai immaginato un momento come questo. Tuttavia, l’economia viene dopo, prima bisogna uscire dal virus. Mio fratello Gabriel ora sta bene (Marco Kostner)

Il problema per la Elikos, come per tante altre imprese, è mantenere in vita l’azienda con un volume di attività ridotto al lumicino. “In un mese abbiamo compiuto appena due ore e mezzo di volo. Ma dobbiamo continuare, non vogliamo chiudere”, afferma Marco Kostner. “Io in 30 anni di attività di soccorso non mi sarei mai immaginato un momento come questo. Tuttavia, gli aspetti economici vengono in secondo piano. L’importante è venire fuori dall’epidemia: mio fratello Gabriel l’ha sta passando tutta, è stato ricoverato a Bolzano e ora a Merano dove sta meglio, ma il virus non va sottovalutato”.

 

Florian Gostner, in aereo nelle serre di Ferrara

 

A poter volare, rispettando le procedure, è anche Florian Gostner, imprenditore, ceo della FRI-EL Green House di cui il padre Ernst Gostner, socio di Abd, la società di gestione dell’aeroporto, è presidente. L'azienda lavora nella produzione di energia rinnovabile (eolica, da biomassa e biogas) e in quella agricola con il marchio H2orto. A “si colvitano pomodori 365 giorni l’anno”, come pubblicizza il sito. Il fatturato è di 10 milioni di euro e i dipendenti sono cento.

 

 

Da Bolzano Gostner si reca fino all’aviosuperficie situata accanto allo stabilimento produttivo. Con alcuni passaggi obbligatori. “Due ore prima di decollare - spiega - devo fare una comunicazione alla questura di Bolzano e poi ai carabinieri di Ostellato, con l’autodichiarazione. Devo specificare la motivazione del viaggio e produrre una documentazione che lo giustifichi. All’aeroporto passo dalla polizia e comunico anche ad Abd. Quando atterro vengono i carabinieri a controllare, fanno il timbro e poi sono a posto. Questo avviene una volta a settimana: vado a Ostellato e rimango due-tre giorni”.

Due ore prima di decollare devo comunicarlo alla questura di Bolzano. Poi i carabinieri di Ostellato vengono a controllare. Questo ad ogni volo (Florian Gostner)

 

 

L’imprenditore non considera la possibilità tecnica a cui ha accesso come un privilegio. “Non lo è di certo - sottolinea. Io stesso ho ridotto i miei viaggi perché diventa un impegno in termini di tempo per le pratiche, ma in ogni caso non lo faccio per divertimento, quanto per necessità gestionale. L’azienda dà lavoro a cento persone e i viaggi hanno un motivo più che giustificato”.

Volare per me non è un privilegio ma una necessità gestionale. A Ostellato ci sono 100 dipendenti e riforniamo la filiera alimentare durante la crisi da coronavirus

 

 

Riguardo alla situazione complessiva e ai suoi risvolti economici, conclude: “Devo essere sincero, io posso ritenermi fortunato perché le nostre attività sono nel settore alimentare e in quello dell’energia, due comparti che continuano a funzionare. E proprio per questo devono poter continuare a servire alle persone durante questa difficile fase dell’epidemia”.

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Andreas gugger Mi., 08.04.2020 - 09:24

Pensavo che il primo Aprile fosse gia passato. Invece no. Si ripete da una settimana. Qualcuno in Sicilia ci potrebbe dare un orto in locazione con qualche pomodorino cosi ne possiamo andarcene a guardarli il fine settimana con i nostri JET.

Mi., 08.04.2020 - 09:24 Permalink
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Luigi Mariotti Sa., 11.04.2020 - 18:35

Foraggiare gli animali selvatici in inverno serve ai cacciatori, ma crea squilibri alla natura. Un maggiore numero di animali che sopravvive alla stagione invernale garantisce ai cacciatori più animali da uccidere nella successiva stagione di caccia. In natura, senza interventi dell'uomo, l’inverno effettua una selezione naturale e mantiene un equilibrio tra la selvaggina e l’ambiente in cui essa vive. 
Il foraggiamento invernale degli animali selvatici è una pratica sconsigliata dall' ISPRA e dalle associazioni ambientaliste.

Per maggiori ingormazioni:
https://www.wwf-si.ch/attualita/news/news-display/1/stop-al-foraggiamen…

Sa., 11.04.2020 - 18:35 Permalink