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Addio alla pasticceria bi-centenaria

Dopo 175 anni e sei generazioni chiude la pasticceria Hofer in via Museo a Bolzano. Hannes Dollinger alla Rai: “Questo lavoro non è il mio”. Arriva un’altra attività.
Pasticceria Hofer
Foto: Hofer Konditorei

Quasi due secoli di storia, sei generazioni che si sono avvicendate dietro il bancone e le impastatrici, una motivazione che però viene meno e non basta per traghettare la piccola azienda nel futuro. La pasticceria Hofer di via Museo a Bolzano, la più antica della città, chiude per sempre il 30 settembre, come ha raccontato la Rai altoatesina in lingua italiana e tedesca. “Dopo quasi 10 anni mi sono accorto che questo lavoro non è il mio” rivela ai microfoni Hannes Dollinger. Si interrompe quindi una lunga storia, per l’esercizio che nel 2015 era stato ristrutturato secondo il progetto degli architetti di Noa network, fedele allo spirito del Wiener Kaffeehaus

 

Chiude un salotto sulla città

 

“Il titolare Hannes Dollinger ha vissuto e lavorato per anni a Vienna e si è innamorato della tradizione del Wiener Kaffeehaus. Luoghi intimi per un soggiorno piacevole dove ci si ritrova per ore e ore a leggere il giornale, bere il caffè e mangiare un dolce mentre si ascoltano le novità della città”. Così il network Noa presenta lo spazio di via Museo rivisitato nel 2015.

L’intero concept, spiega lo studio sul proprio sito, si è basato sull’intento di “provare a portare le storie del passato in un contesto contemporaneo e a creare uno spazio accogliente in mezzo alla città”. Attraverso la vetrata il locale è stato aperto verso l’esterno, facendolo diventare “un soggiorno, parte integrante della strada e della città”. Un accorgimento per permettere che da fuori si potesse “guardare all’interno e vedere addirittura il pannello illuminato nella parte posteriore della pasticceria che mostra il forno all’inizio del Novecento”. 

 

 

La rivisitazione si è rivelata purtroppo una parentesi. La lunga tradizione dolciaria di via Museo 4, originariamente il civico 138 di via Fleischer (nella passata denominazione) è destinata ad interrompersi a breve. Il 30 settembre, a fine mese, si chiudono i battenti. Al posto della pasticceria arriverà un’altra attività commerciale. 

 

“Senza passione non si va avanti”

 

Lo stesso titolare ha spiegato cos’è successo. “Portare avanti una ditta così piccola è un grande impegno. Dopo quasi 10 anni - racconta alla Rai - mi sono accorto che questo non è il mio lavoro. Se non c’è la passione viene meno anche la motivazione”. 

Dopo quasi 10 anni mi sono accorto che questo non è il mio lavoro. Se non c’è la passione viene meno anche la motivazione (Hannes Dollinger alla Rai)

 

 

Tutte le sei generazioni

 

Ecco dunque il perché di questa decisione. Sei generazioni dopo l’apertura che si deve ad Anna Staffler e Alois Hofer. Le cronache dicono che fu Anna, facoltosa bolzanina, a comprare nel 1845 la casa al civico 138 di via Fleischer, consentendo al marito Alois di avviare la pasticceria, in seguito passata di mano in mano da genitori ai figli. Dopo Alois venne Rudolf, uno dei 16 discendenti della coppia, che la gestì con la moglie Magdalena Kienlechner, venne il figlio Max, “tornato pasticcere da Vienna, capitale dei dolci”, assieme alla moglie Luise Mayrgründter. Morto Rudi nella prima guerra mondiale, la pasticceria passa ad una donna, Christine, anche lei figlia di Max e Luise. Il presente si avvicina e si arriva la quinta generazione, rappresentata da Christian, “maestro pasticcere anche lui, insieme alla moglie Margit”. Hannes, figlio della coppia, incarna la sesta generazione. E così anche una dolce storia finisce.