Bolzano, la scuola “quasi” bilingue

Oggi in classe 92.000 studenti in Alto Adige, primi in Italia. Intanto si accelera sulla scuola “mista” più grande della città: niente barriere tra tedeschi e italiani.
scuola via Bari, Bolzano
Foto: Progetto vincitore del concorso per via Bari

Un passo deciso verso l’integrazione e la convivenza scolastica in Alto Adige. Non ancora l’agognata istruzione bilingue, ma almeno un modello che rompe le barriere tra i due mondi e riunisce sotto lo stesso tetto, nei piani e nei corridoi, gli iscritti delle classi di lingua tedesca e italiana. Il progetto della nuova scuola elementare e media di via Bari, a Bolzano, la più grande struttura “mista” (si passi il termine) della città, accelera grazie alla recente modifica urbanistica approvata dalla giunta comunale. Un passo che ha anticipato di poco la ripartenza della scuola in tutto il Sudtirolo. Oggi, lunedì 7 settembre 2020, è il giorno della prima campanella per i 91.797 bambini e ragazzi (500 in più dello scorso anno scolastico) iscritti agli asili e alle scuole altoatesine. Un esordio a livello nazionale, basato per il momento sulle lezioni “in presenza”, a cui guarda tutto il Paese, impegnato a trovare ricette per la riapertura degli istituti dopo l’emergenza Covid.

 

Giunta, ok urbanistico

 

La modifica del piano di attuazione per la zona residenziale di espansione C2 “Semirurali”, nel quartiere Don Bosco di Bolzano, avallata dalla giunta il 24 agosto scorso è un passo utile per l’avanzamento del progetto. Si tratta di un adeguamento del vecchio piano per l’area, realizzato a suo tempo dall’Ipes, all’elaborato risultato vincitore del concorso di progettazione per la nuova scuola, nel 2018 (la proposta è degli architetti Orazio Basso e Alessandro Simonato e degli ingegneri Federico Saccarola, Gianni Breda, Andrea Doria, Paolo Grisenti).

La modifica al piano Ipes per le Semirurali serve a far avanzare il progetto della scuola da 21 milioni e 570.000, pronta “chiavi in mano” nel 2025-2026

Tra i cambiamenti apportati, viene attualizzato il limite di edificazione fuori terra del lotto scolastico, viene eliminato, in quanto non più necessario, il sottopasso su via Bari per il collegamento all’area verde del parco delle Semirurali, che viene destinata ad area di verde pubblico con possibilità di ampliare l’area parco gioco per bambini. Ancora, viene previsto l’inserimento nel lotto di una cabina in media tensione a servizio della scuola e la realizzazione di interrati di pertinenza della struttura scolastica accessibili attraverso una rampa.

L’ok urbanistico, spiegano dall’Ufficio edilizia scolastica del Comue, serve per andare avanti con l’iter. Dalla fase preliminare, basata sullo studio di fattibilità tecnico-economica, si prosegue verso i passi successivi. Per un costo onnicomprensivo di 21 milioni e 570.000 euro, è prevista l’edificazione di un edificio capace di ospitare aule per 16 classi e 400 studenti complessivi, una mensa da 240 posti, nell’interrato garage e palestra da basket/pallavolo anche per i campionati regionali, un’aula magna da 200 posti e una sala musica aperte alla cittadinanza.

 

 

Una scuola per la convivenza

 

Ma al di là delle questioni tecniche e progettuali, la scuola tra via Bari e via Alessandria rappresenta un salto di qualità nella concezione degli spazi scolastici e della formazione stessa in provincia di Bolzano. Sarà la più grande struttura “mista”, con analogo spazio per alunni di lingua tedesca e italiana, in città. Le dieci classi di elementari, cinque italiane e altrettante tedesche, saranno sullo stesso piano, così come le sei classi di medie, tre e tre. “Un progetto innovativo, di convivenza, in cui anche i due dirigenti dei due sistemi di istruzione sono fianco a fianco, e in cui si rende possibile la collaborazione per progetti didattici condivisi”, spiega Donatella Battelli, dirigente dell’ufficio edilizia scolastica comunale. Per dimensioni e concezione la scuola di via Bari sarà “la prima in assoluto”. Un passo oltre quindi le compresenze attuali tra le classi alle elementari Langer, in piazza Montessori (rione Firmian), e Chini in via Dolomiti (ai Piani).

Per dimensioni e concezione sarà la più grande struttura “mista” in città e forse in Alto Adige. Gli studenti delle due lingue convivranno in ogni piano e ci saranno progetti didattici condivisi

A livello progettuale ci sono dei miglioramenti. L’elaborato attuale mantiene la volumetria complessiva di 30.000 metri cubi ma distribuisce in modo armonico gli spazi, perfezionando il rapporto con il verde, in linea con le indicazioni del piano per il verde urbano recentemente approvato dalla giunta. Il cammino verso la realizzazione vede diversi step. Alla prossima giunta e al prossimo consiglio comunale toccherà l’approvazione, poi seguirà la richiesta in Provincia per reperire i fondi, in base alle disponibilità.

I soldi necessari potranno essere inseriti a bilancio nel 2022, l’anno in cui si prevede verrà pubblicata la gara. Contando lungaggini e incertezze, al netto dei rischi per i corsi, i lavori potrebbero iniziare con lo scavo nel 2023, per due anni di cantiere. Ciò consentirebbe di rispettare la stima per la consegna “chiavi in mano”, nel 2025-2026.

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Luca Sticcotti Di., 08.09.2020 - 08:01

Non è un passo avanti, ma chiaramente solo l'eccezione che conferma la regola. Perché il nuovo edificio scolastico NON è una scuola "quasi" bilingue, così come NON è "mista" e le barriere CI SONO ANCORA, eccome.

Di., 08.09.2020 - 08:01 Permalink