Insegnante, mascherina
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Gesellschaft | Finferli e nuvole

Ritorno a scuola (vol.2)

Come siamo arrivati a tale astio nei confronti degli insegnanti? Di una figura sociale altrove rispettata e stimata? Una riflessione contro i luoghi comuni.

Prima del Covid


Soldi e reputazione

 

Sono dei fancazzisti. Lavorano solo 18 ore la settimana. Hanno 3 mesi di ferie in estate. Più Natale. E Pasqua. E anche le vacanze d'autunno. Guadagnano un sacco di soldi per quello che fanno. Hanno tutti un secondo lavoro. Vendono consulenze. Nel pomeriggio danno ripetizioni ai propri alunni insufficienti. Per le stesse incassano in contanti e non pagano le tasse.

Attorno agli insegnanti sono questi alcuni luoghi comuni che si sentono e si leggono. Salto, tra i commenti, ne è pieno.

Sarebbe come se degli idraulici dicessimo:

Devi telefonare 10 volte. Ti rispondono infastiditi. Arrivano dopo una settimana. Entrano in casa con le scarpe sporche. Puzzano di sudore. Per sgorgarti un lavandino ti chiedono minimo 150 euro. 100, se rinunci alla fattura. Ti trombano la moglie, anche, a te marito che sei al lavoro. Non per niente a Firenze gli idraulici li chiamano trombai.

Attorno agli idraulici sono questi alcuni luoghi comuni che si sentono poco e si leggono meno. Salto, tra i commenti, ne è vuoto.

Come mai?

Come siamo arrivati a tale astio nei confronti di una categoria professionale? Di una figura sociale altrove rispettata e stimata? Come siamo arrivati a tale disprezzo nei confronti degli insegnanti?

È impossibile, qui, fare discorsi universali. Non è questo il luogo per analisi sociologiche.

È innegabile che la retribuzione economica riflette il prestigio sociale e professionale di una categoria nella società.

Gli insegnanti italiani sono i peggio pagati d'Europa. Lo sono anche nel Magico Alto Adige

Rimaniamo nel Wunderland Südtirol.

Settore pubblico.

Per rimanere qui dobbiamo guardare all'Europa.

In Europa, in tutti i paesi ad eccezione di Grecia e Portogallo, gli insegnanti sono pagati meglio o molto meglio dei colleghi italiani. Grecia e Portogallo hanno però un costo della vita molto più basso di quello italiano. Quindi: gli insegnanti italiani sono i peggio pagati d'Europa.

Lo sono anche nel Magico Alto Adige.

Obiezione: a Nord gli stipendi sono più alti.

Sbagliato.

I politici e i funzionari pubblici italiani, e quindi anche altoatesini, prendono più dei loro colleghi tedeschi o olandesi. Una rapida ricerca in internet consente di approfondire e fare confronti.

Qualche esempio. Provincia Autonoma di Bolzano, stipendio annuo:

  • segretario generale: 187.000 euro

  • direttore del dipartimento di lingua tedesca: 156.000 euro

  • capo del dipartimento sviluppo del territorio 146.000 euro

E via così.

C'è ovviamente da chiedersi che razza di mansioni pazzesche debbano svolgere questi signori per percepire cifre del genere.

Della spudorata manovra per salvare i privilegi pensionistici abbiamo già scritto. Dirigenti che percepiscono pensioni gonfiate per attività mai svolte.

D'altra parte il governatore della Provincia di Bolzano prende attorno ai 19.000 euro al mese (lordi).

È di questi giorni la notizia di un aumento di 500 euro per i consiglieri regionali. Più 8.500 euro di arretrati.

Adeguamento Istat all'inflazione.

Una volta si guarda a Sud e una volta a Nord. A seconda di come conviene. Typisch Südtirol

Stipendio di un insegnante a fine carriera in provincia di Bolzano: sui 2.400 euro netti (con indennità di bilinguismo A, indennità provinciale sospesa nei mesi di luglio e agosto).

Stipendio di un insegnante a fine carriera in Germania: sui 5.500 euro netti. Con carichi di lavoro pressoché uguali.

Costo della vita: più basso in Germania che in Alto Adige.

Come mai?

È per via delle due scarpe.

Cioè: due scarpe per un piede. Si calza la prima quando non si vogliono pagare gli insegnanti. La seconda per gli stipendi dei politici e dirigenti provinciali. La prima nel rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti, la seconda per le sovvenzioni e le esenzioni a turismo, economia, agricoltura.

Una volta si guarda a Sud e una volta a Nord.

A seconda di come conviene.

Typisch Südtirol.

Facciamo un esempio concreto.

In Baviera si distingue. Tra materie più pesanti e più leggere. Korrekturfaecher und Nicht-Korrekturfaecher. Nel senso che se insegno tedesco è ovvio che ho molto più da fare rispetto a chi insegna educazione fisica: correzioni, corsi di sostegno e di potenziamento, colloqui con i genitori, esami di riparazione, esami di maurità...

Quindi si applicano dei coefficienti per equilibrare: meno ore di lezione a scuola per chi lavora di più. E' tutto scientificamente studiato.

In questo caso il Wunderland Südtirol con la sua dirigenza e anche con tutti i sindacati guarda sempre a Roma. Fa finta che il problema non esista.

Qui ci piace guardare a Sud.

Nella prossima puntata vedremo come si comportano Achammer, Vettorato, Falkensteiner e Gullotta ai tempi del Covid.

 

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Hannes Bauer Mi., 28.10.2020 - 20:23

Interessante che non abbia nemmeno provato a smontare i "luoghi comuni" ma invece li abbia accostati a quelli sugli idraulici, esercizio totalmente fuorviante visto che loro non vengono pagati da noi, gli insegnanti invece si. Questo vale ovviamente anche per i funzionari e politici che Lei giustamente porta ad esempio negativo. Sarebbe stato molto meglio provare (se riesce) a smontare la critica sugli orari e sui giorni di lavoro effettivi. Anchio sono per uno stipendio più alto (anche MOLTO più alto) per gli insegnanti, ma solo a fronte di un effettivo controllo della qualità e della quantità del lavoro svolto. Per intenderci meglio, ho conosciuto molti insegnanti che facevano i salti mortali e non so quante ore di straordinari per cercare di rendere più appetibili ed interessanti le loro lezioni e che erano veramente interessati ad insegnare ed esserci per i loro studenti, come ne ho conosciuti molti (troppi) che invece erano solo timbratori di cartellini e svolgevano lo stesso identico programma da decenni e ai quali non gliene fregava nulla dei suoi alunni. Le sembra corretto che entrambe queste categorie di insegnanti (professione a mio avviso incredibilmente importante ed effettivamente socialmente sottovalutata) prendano lo stesso stipendio e che sia molto difficile rimuoverli da un incarico se non per gravissimi motivi?

Mi., 28.10.2020 - 20:23 Permalink
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Massimo Mollica Do., 29.10.2020 - 08:05

Sono figlio di un insegnante e io stesso insegnante mancato. Non bisogna mai generalizzare ne usare preconcetti e credo che in tale categoria non vi sia ne più ne meno il bene e il male di tutta la società di oggi. Resta il fatto che l'insegnante, assieme ai medici, siano le figure più importanti all'interno di una società (assieme, aggiungo, a chi permette di portare l'elettricità e il calore nelle case :-) ). E quindi dovrebbero essere quelli meglio considerati nella nostra società. Per contro però proprio per ciò che rappresentano devono essere consapevoli che il loro non è un mero lavoro, è una sorta di missione! La storia della maestra o professoressa ripresa dai sindacati perché si era permessa di fare fare lezione fuori è sintomatico. Ecco quindi che andrebbero in primis riformati i sindacati, creandone uno solo e valido. Gli insegnanti dovrebbero essere retribuiti il giusto e supportati anche in formazione e consulenze informatiche. Ma che sia chiaro che chi sbanfa, chi non dà il massimo dev'essere cacciato, proprio perché la figura dell'insegante è fondamentale. (e così dovrebbe succedere in ogni categoria). Concludo dicendo che a Bolzano Bozen, nell'anno domini 2020, se hai problemi idraulici che però non sono eccessivamente costosi non troverai un idraulico, dico uno, che venga a fare l'intervento. E la stessa cosa sta succedendo con l'imbianchino. È evidente che stanno troppo bene economicamente. E io, che sono un essere umano, con i miei tanti limiti, sapendo di sbagliare, provo un profondo odio nei confronti di queste categorie.

Do., 29.10.2020 - 08:05 Permalink