Umwelt | crisi climatica

La nuda protesta

Il flashmob di Extinction Rebellion e Schenke Zukunft contro la deriva consumistica del periodo natalizio: “Regaliamo il futuro, fermiamo la crisi climatica”.
Extinction rebellion XR
Foto: Salto.bz

Un grido silenzioso, quello di domenica 20 dicembre, nei pressi di Piazza Vittoria, a Bolzano.
Extinction Rebellion e Schenke Zukunft hanno organizzato un flashmob di protesta per richiamare l’attenzione dei passanti sull’impronta ecologica del proprio shopping natalizio. In un comunicato stampa i manifestanti denunciano come l’acquisto di beni di consumo non essenziali sia la causa di un terzo delle emissioni di CO2 totali. “Evitare la crisi climatica è la più grande sfida del nostro tempo - sottolineano gli attivisti - invitiamo a regalare futuro, riducendo il consumo di beni materiali e prediligendo altre forme di dono”.

 

L’azione a Bolzano

 

In semicerchio, a giusta distanza e in religioso silenzio. Nulla è lasciato al caso. Contemporaneamente gli attivisti presenti iniziano a spogliarsi, nonostante il rigido freddo dicembrino, mettendo in mostra ognuno una grande lettera nera dipinta sul proprio corpo fino a formare lo slogan cardine della manifestazione: ‘Regala Zukunft’.
“Spogliarsi, specie in questo periodo dell'anno, è un atto simbolico ed estremo- spiega a salto.bz Nausicaa, una delle giovani organizzatrici del flashmob - oltre ad essere un metodo efficace per attirare l’attenzione, incarna a pieno lo spirito di Extinction Rebellion, che applica la disobbedienza civile basandosi sull’azione diretta nonviolenta”.

 

 

Se da un lato l'obiettivo era quello di far riflettere i consumatori altoatesini che in questi giorni affollano le strade e il carrello virtuale alla ricerca dell’ultimo regalo, dall’altro gli attivisti puntano il dito contro le istituzioni e i governi, colpevoli di disapplicare gli accordi sul clima e di non fare abbastanza per attenuare le emissioni di gas climalteranti.
“È importante lavorare su più piani - continua Nausicaa - se da un lato è fondamentale spingere le persone a una presa di coscienza collettiva affinché riflettano su quello di cui hanno veramente bisogno per una vita felice, dall’altro - ribadisce - troviamo necessaria la responsabilizzazione di chi sta alla guida dei governi: la crisi climatica è una crisi a tutti gli effetti e deve essere affrontata come tale, non è più possibile rimandare”.

 

Ribellarsi all’estinzione… in tutto il mondo!

 

Il movimento di XR affonda le proprie radici nel grigio cemento londinese e inizia a germogliare un anno e mezzo fa, quando migliaia di attivisti hanno paralizzato per dieci giorni la capitale britannica, attraverso un’ondata di blocchi stradali, cortei, concerti, dibattiti e numerose altre azioni dirette nonviolente che si sono espanse a macchia d’olio in più di 33 paesi di tutto il mondo.

 

 

La settimana della ribellione non era mirata semplicemente a sensibilizzare i governi ad arginare la crisi ambientale ma si è rivelata una messa in discussione a 360 gradi dell’attuale modello di sviluppo, per sovvertire l’esistente e ricostruire un mondo con al centro la giustizia sociale e ambientale, al di fuori della logica del profitto.
Non una mera richiesta dal carattere vertenziale, dunque, ma un coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali al fine di rendere la transizione ecologica frutto di un percorso elaborato, su più livelli, attraverso una delibera democratica.