Politik | Autodeterminazione

60.000 sudtirolesi vogliono esprimersi sull'indipendenza

Süd-Tiroler Freiheit rende noti i risultati del suo referendum: i voti validi sono risultati 61.189, dei quali il 92,7% a favore dell'autodeterminazione.

Non nascondono la loro soddisfazione gli esponenti di Süd-Tiroler Freiheit, che stamani (12 gennaio) hanno presentato all'Hotel Luna di Bolzano i risultati del loro referendum autogestito sull'autodeterminazione. Un'operazione ovviamente priva di qualsiasi valenza istituzionale – tecnicamente si è trattato solo di di un sondaggio -, ma che è servita innanzitutto a caratterizzare in modo originale (ed efficace: il movimento è riuscito ad accrescere i propri voti e la rappresentanza in Consiglio provinciale) la campagna elettorale e a conquistarsi una discreta porzione di attenzione da parte dei mezzi d'informazione.

Questi i risultati: 61.189 partecipanti – sicuramente molti, anche se si tratta di un numero minore di quello totalizzato complessivamente dagli elettori dei partiti della destra tedesca (Süd-Tiroler Freiheit e Freiheitlichen, insieme, hanno totalizzato più di 70.000 voti) alle scorse provinciali – e un consenso espresso a favore dell'ipotesi di ottenere la possibilità di decidere sulla configurazione geopolitica del Sudtirolo fissata al 92,7% (com'era del resto ovvio).

Guardando poi nel dettaglio, la partecipazione più elevata resta sempre quella registrata in Valle Aurina (con il 32,90%), anche se in questo caso i risultati rimangono quelli del “referendum” del 2011, che sono semplicemente stati aggiunti al resto. I centri più grandi (Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico) non rientrano nella top-ten. Ci sono poi anche i voti provenienti dai sudtirolesi residenti all'estero, e qui il primato (36,25% del totale in questa categoria) spetta alla città di Innsbruck, che comunque ha espresso “solo” - in considerazione dell'impegno propagandistico profuso - 410 voti.

Alla conferenza stampa, oltre ai consiglieri provinciali Eva Klotz, Sven Knoll e Bernhard Zimmerhofer, hanno partecipato anche un rappresentante del separatismo veneto, e la bella Anna Arqué, portavoce dell'European Partnership for Independence, venuta appositamente da Barcellona per testimoniare come il vento autodeterminista soffi con forza anche in altri luoghi d'Europa.

Ed è proprio pensando all'Europa che – ha dichiarato alla fine Sven Knoll – occorre pensare per sperare di realizzare quello che finora è solo un auspicio. “Finora il diritto europeo non si è ancora confrontato con la richiesta, espressa da territori già appartenenti a stati facenti parte dell'Unione, di ottenere l'indipendenza. I prossimi referendum che si terranno in Scozia e in Catalogna sono l'occasione per capire quello che potrebbe accadere. Personalmente – ha ribadito Knoll – non penso che chi è già cittadino europeo possa perdere questo status esprimendo un diritto democratico che dovrebbe avere un valore superiore a quelli già garantiti dalle varie costituzioni”. Selbstbestimmung über alles, insomma. E chi non salta antidemocratico è.


 

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Gabriele Di Luca So., 12.01.2014 - 15:00

"Un'operazione ovviamente priva di qualsiasi valenza istituzionale – tecnicamente si è trattato solo di di un sondaggio..."

So., 12.01.2014 - 15:00 Permalink
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Gabriele Di Luca So., 12.01.2014 - 15:25

Loro lo chiamano "referendum" (ho scritto "il loro referendum") e poi: "tecnicamente si è trattato solo di di un sondaggio". La prossima volta l'abstract lo scrivi tu, così non abbiamo problemi.

So., 12.01.2014 - 15:25 Permalink
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gorgias So., 12.01.2014 - 17:27

Auf der Seite der Südtiroler Freiheit wird die top ten der Gemeinden mit der höchsten Wahlbeteiligung aufgelistet. Interessante und auch entscheidende Daten aber unter dem Tisch gekehrt. So haben von den 400958 Wahlberechtigten 61189, also 15,26% ihr Votum abgegeben und gerade mal 14,06% dafür gestimmt.
Und nebenbei ist das weder ein echter Referendum (weil nicht bindend) und keine gute Umfrage (weil nicht repräsentativ), sondern ein seichter PR-Gag, der zu einem Erfolg hingebogen werden soll.

So., 12.01.2014 - 17:27 Permalink
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Mensch Ärgerdi… So., 12.01.2014 - 17:46

Antwort auf von gorgias

Stimme mit der "Auswahl" der vorgestellten Daten komplett zu, nicht aber mit der Repräsentativität. Nur mal so z.B sind die Umfragen im italienischen Fernsehen (ballarò) auf 800 Personen ausgelegt die als Musterstück für ca. 60 Mio. Italiener hergenommen werden. Das sind dann gerade mal 0,001% der Bevölkerung! Ab wann ist den eine Umfrage repräsentativ?

So., 12.01.2014 - 17:46 Permalink
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Mensch Ärgerdi… So., 12.01.2014 - 20:40

Antwort auf von gorgias

Es geht ja eben primär um die Teilnehmerzahl und nicht um das Ergebnis: im Artikel liest man ja "Questi i risultati: 61.189 partecipanti – sicuramente molti, anche se si tratta di un numero minore di quello totalizzato complessivamente dagli elettori dei partiti della destra tedesca [...] e un consenso espresso a favore dell'ipotesi di ottenere la possibilità di decidere sulla configurazione geopolitica del Sudtirolo fissata al 92,7% (com'era del resto ovvio)."
Also ich finde, dass 14,06% eine glaubwürdige und repräsentative Zahl für die Befürworter eines Referendums ist. Mal abgesehen davon ob ein solches Referendum möglich ist, wie viele Unterschriften braucht es gleich noch mal um ein Referendum abhalten zu können? Sollte, rein hypothetisch, ein solches Referendum dann stattfinden, dann bräuchten sich bei so einer geringen Zahl die Gegner keine Sorgen machen, oder?

So., 12.01.2014 - 20:40 Permalink
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gorgias So., 12.01.2014 - 21:43

Antwort auf von gorgias

Die 14,06% können für gar nichts repräsentativ sein. Wenn schon kann das Ergebnis das von den 61.189 Teilnehmern oder (von mir aus den 15,26% der potentiell Teilnahmeberechtigten) repräsentativ sein oder nicht.
Also die Frage ist ob das Ergebnis von 92% JA und 8% NEIN repräsentativ für die Wahlberechtigten ist oder nicht.
Alles andere ist nur ein Gewurstle mit Zahlen.

So., 12.01.2014 - 21:43 Permalink
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Profil für Benutzer Mensch Ärgerdichnicht
Mensch Ärgerdi… So., 12.01.2014 - 23:09

Antwort auf von gorgias

Vielleicht habe ich mich schlecht ausgedrückt. Ich glaube nicht das 92% Jastimmen repräsentativ für die südtiroler Bevölkerung sind, aber ich denke diese 14,06% können doch durchaus als repräsentativ für die Minderheit gesehen werden die für die Volksabstimmung ist. Ich muss zugeben, dass ich mich mit Umfragen und Statistiken nicht auskenne, wo ist hier mein Fehler?

So., 12.01.2014 - 23:09 Permalink
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Profil für Benutzer Harald Knoflach
Harald Knoflach Mo., 13.01.2014 - 09:13

die umfrage der stf ist rechtlich völlig irrelevant. aber darum geht es doch gar nicht. es geht auch nicht darum, ob das ganze repräsentativ ist.
ziel war es doch, herauszufinden, ob das besagte thema ein "randthema" ist, oder doch mehr leuten unter den nägeln brennt, als ein paar stf-wählern.
die tatsache, dass ein vielfaches der stf-wähler teilgenommen haben, zeigt für mich, dass letzteres der fall ist. denn es bedarf einiger überwindung für z.b. überzeugte svpler an einer stf-aktion teilzunehmen.
unlängst bei der unterschriftensammlung für mehr demokratie haben 18.000 leute unterschrieben.

Mo., 13.01.2014 - 09:13 Permalink