covid 19
Foto: Florio/Y.D.
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Quando paura fa rima con dittatura

Paranoia da mascherina, terrorismo politico e mediatico, anziani devastati, economia affondata e delazione. Un’atmosfera che non si respirava dai tempi del facismo.
Domenica mattina sono andato a fare la solita corsetta in vista di una corsa popolare che chissà quando ci sarà, ma devo mettermi un traguardo altrimenti le motivazioni – già ridotte al minimo dalla situazione – vanno a farsi benedire. Correre fa bene, al fisico ma anche alla mente, almeno per me è così, durante quest’oretta di sudata posso raccattare i pensieri sparsi, metterli assieme e tramutarli in riflessioni più o meno articolate.
Sono sui prati del Talvera, purtroppo ho dimenticato che oggi è domenica altrimenti me ne sarei andato sul Virgolo, molto meno affollato e soprattutto popolato da persone meno, diciamo così, “sensibili”. Il problema sui prati è che, pur correndo a fianco della ciclabile per evitare i pedoni, li incrocio lo stesso. E più di uno, vedendomi arrivare senza mascherina, va in panico. Ormai ci sono abituato, abbasso la testa e vado avanti. Ieri però ho assistito a una scena inedita: una signora sulla sessantina mi vede da lontano, si arresta come fulminata, quando passo alla sua altezza – attenzione: ci saranno stati almeno 6-7 metri in linea d’aria tra me e lei – si gira dall’altra parte e si avvolge un foulard sopra la mascherina...
 

Paranoia da mascherina e terrorismo politico-mediatico

 
Bene, questa scena va ad aggiungersi a quelle che da mesi ormai si vedono quotidianamente in giro. Persone di ogni età che indossano la FFP2 mentre sono da soli in bici, da soli in macchina, da soli in moto (sotto il casco!), da soli nel bosco, da soli sul balcone di casa mentre innaffiano i fiori (vista in via Claudia Augusta, di fronte a casa mia), oppure con doppia o tripla mascherina perché qualcuno gli ha detto che non si sa mai.
Giusto per evitare fraintendimenti: non sono un negazionista. Anche perché il Covid l’ho preso (in casa, da un congiunto), mi è andata bene mentre a tanti purtroppo è costata e costerà la vita. Così come è d’uopo una precisazione sulle mascherine: condivido il suo uso, rispetto le norme e indosso sempre la FFP2 nei luoghi chiusi. All’aperto mi accontento dello scaldacollo, finché sarà consentito dalle nostre parti – e lo sarà sempre, altrimenti cadrebbe tutto il teatrino inscenato dalla Giunta provinciale per smerciare un bel po’ di stoffa confezionata in famiglia. Poi per carità, ognuno è libero di indossarla anche a letto, la mascherina, ci mancherebbe. Il punto è che ho la sensazione che ormai, più che la cautela, domini la paranoia, frutto di una politica incapace non solo di gestire la pandemia ma persino di comunicare in modo corretto le informazioni, capace solo di spargere terrore e minacciare multe sanguinose.
 
 
Aiutata in questo, ahinoi, da certa stampa altrettanto terroristica, che continua a pubblicare foto volutamente “schiacciate” per evocare immaginari assembramenti che hanno solo l’effetto di fomentare odio e paura, sui social ma purtroppo anche nella vita reale. Una stampa che non sa (o non vuole) spiegare la verità. Cosa significa infatti scrivere “c’è troppa gente in giro senza mascherina che rischia sanzioni e contagi”? Significa inculcare nella mente del cittadino che andare in giro senza mascherina sia sempre vietato e sempre pericoloso. Due concetti falsi nella maggior parte delle situazioni. Vediamo perché.
È falso dire che è vietato, giacché la normativa lo consente. L’ordinanza provinciale n. 10 del 26 febbraio scorso, prorogata dalla n. 14 del 13 marzo con alcune modifiche (non relative alle mascherine) e quindi in vigore, al punto 28 dice testualmente: “… è fatto obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione privata e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”.
Insomma, se io e la mia famiglia passeggiamo nel bosco o in una strada deserta o ci sediamo su una panchina senza anima viva attorno, nessuno ci potrà mai sanzionare.
Ah, visto che ci siamo: lo stesso punto dell’ordinanza ribadisce che dall’obbligo di indossare una protezione sono esonerati “coloro che stanno svolgendo attività sportiva”, per cui sarebbe il caso di smetterla di guardare male (quando va bene) chi va in bici o corre senza mascherina.
 
 
Torniamo alla pseudo-stampa. È anche falso dire che è pericoloso a prescindere, perché dovrebbero spiegare – politici e giornalisti in malafede – che rischio c’è se giro senza mascherina in posti isolati o comunque mantengo la distanza di sicurezza, che rimane il parametro fondamentale: se infatti indosso la mascherina ma rimango per ore in un ambiente chiuso con altre persone, corro il rischio di infettarmi (altrimenti non si spiegherebbero i contagi tra il personale sanitario, che dispone di protezioni ben più complesse dei pezzi di stoffa che indossiamo), mentre se all’aperto non porto la mascherina ma non mi avvicino a nessuno, è certo che non potrò mai essere contagiato. Badate bene, non sono io a dirlo ma decine di studi autorevoli che potete tranquillamente reperire sul web. O magari rileggetevi questa mia intervista, datata ma sempre attuale, con una persona che lavora tutti i giorni in mezzo a provette e tamponi.
 

Le mascherine

 
“Le mascherine all’aperto sono assolutamente superflue: ci si può remotamente contagiare solo se si rimane a lungo a stretto contatto e ci si parla o starnutisce addosso – afferma un medico di base bolzanino che per ovvi motivi vuole restare anonimo. Le statistiche sui luoghi di contagio, in questo senso, parlano chiaro. D’altronde, guardi, basta ragionare un attimo: se il virus rimanesse nell’aria aperta e ci si potesse contagiare semplicemente passeggiando tra la gente, a quest’ora dovremmo essere tutti morti. Solo che per chi governa è molto più semplice imporre la mascherina a tutti piuttosto che spiegare di usarla solo quando serve. E come me la pensano tanti colleghi”.
 
“Le mascherine all’aperto? Superflue. Se il virus rimanesse nell’aria aperta saremmo già tutti morti”
 
Già. Ricordate quando, l’anno scorso, mandavano gli elicotteri a inseguire chi faceva jogging sulle spiagge deserte o li cercavano con i droni? Quando i runner erano gli untori di turno (dopo i cinesi, gli anziani e così via) e venivano insultati anche se correvano con la mascherina? Poi si sono accorti che non ci si contagia facendo sport all’aria aperta e l’hanno consentito, senza però mai chiedere scusa per tutte le angherie e le multe subite dalla popolazione.
 

Lo Sport

 
L’anno scorso, intervistando un medico aziendale – attenzione: non un medico no vax o negazionista bensì un dipendente dell’azienda sanitaria altoatesina – gli chiesi quali fossero le probabilità di contagiare o essere contagiato mentre faccio jogging o vado in bici. Mi rispose: “Glielo dico solo a microfoni spenti”. Spensi il microfono e lui mi disse: “Le stesse probabilità che ha di essere colpito da un meteorite uscendo di casa”.
 
 
“Probabilità di contagio facendo sport all’aperto? Le stesse di essere colpito da un meteorite”
 
Ma queste cose i politici non le diranno mai. Ci trattano come fossimo bambini imbecilli a cui bisogna dire “è così e basta”, invece di trattarci da adulti. È come se, volendo spiegare a un adolescente come fare per evitare la procreazione, gli dicessimo di usare sempre il preservativo. Ma sempre però, anche in situazioni di autoerotismo o sesso orale… Altro che teatro dell’assurdo, Ionesco al confronto è un dilettante.
 

Anziani terrorizzati, imprigionati in casa e morti dentro

 
Amara ironia a parte, esimi politici nostrani e nazionali, la tragica verità è che il danno ormai è fatto. Avete instillato il virus della paura in intere generazioni, in particolare le più deboli come gli anziani e i bambini.
Conosco anziani che non escono di casa dall’inizio della pandemia. L’anno scorso sono stati demonizzati come potenziali portatori di morte, insultati dai balconi quando andavano al supermercato dicendogli di farsi portare la spesa dai servizi sociali, chiamando i vigili se si sedevano su una panchina (ricordate, vero, che le avevate sigillate?), guardati male in farmacia ed esortati a chiamare il servizio di consegna a domicilio. Con questo clima di terrore li avete uccisi nell’anima, esiliati in casa, sono morti dentro e non lo sanno. Alcuni non vedono più neanche i figli, si fanno portare il cibo davanti alla porta, si assicurano che siano andati via, lo ritirano e poi si rinchiudono in prigione.
Vi porto anche un esempio personale. Mia sorella (67 anni) da un anno non esce più di casa per il terrore del contagio e delle multe. Tranne qualche uscita obbligatoria (visite mediche e similari) non ha più varcato il cancello del proprio cortile. È diventata obesa, ha problemi alle articolazioni perché non fa più neanche una passeggiata, soffre di ansia, depressione e perdite di memoria, non dorme di notte e di giorno crolla dal sonno. E chissà quante altre migliaia di persone in tutta Italia sono nelle sue condizioni: voi pensate che sia colpa del virus?
 

La paura delle multe.

 
Per non parlare di quello che stanno subendo i bambini: oltre a tutti i danni che già conoscete, vi racconto solo l’ultima scena cui ho assistito.
Uscendo da una gelateria, un bambino implorava di avere la coppetta e mangiarsi l’agognato gelato. La madre cercava di spiegargli che non si può mangiarlo in strada, bisogna portarlo a casa. Magari già sciolto, ma non si può, altrimenti si rischia una multa. Già, ecco un’altra paura che avete inoculato alla popolazione prima ancora del vaccino.
La famosa normativa – nata per evitare assembramenti – si è invece trasformata in una gigantesca macchinetta inquisitrice e mangiasoldi.
Un terrore i cui effetti, purtroppo, non si cancellano con una medicina. Un terrore che ha già fatto danni enormi nella psiche di tanti: il terrore delle sanzioni. Si esce di casa con la paura di essere colti in fallo, fotografati, schedati e multati per aver fumato una sigaretta, aver parlato al telefono, aver mangiato un gelato o una pizzetta. Avete tolto la dignità a migliaia di lavoratori, costretti a mangiare panini di nascosto, come dei ladri, nei cantieri, in un furgone, in auto, sempre con il timore che spunti qualcuno a multarli a colpi di 400 euro, senza neanche immaginare il contraccolpo finanziario oltre che psicologico su persone magari allo stremo economico. Già, perché la famosa normativa – nata per evitare assembramenti – si è invece trasformata in una gigantesca macchinetta inquisitrice e mangiasoldi.
 
 
L’idiozia di alcune normative e la perdita della dignità personale
 
Siamo arrivati al punto che se io faccio un giro in bici con mio figlio e ci fermiamo a mangiare un panino, all’aperto e lontani da qualsiasi essere umano, poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani possono multarci: qual è la ratio di tutto questo, esimi governanti? Non affannatevi a dare una risposta: non ce l’avete, così come non ce l’avete avuta per mille altre cose dal marzo 2020 a oggi. Lo dimostra il fatto che nella nuova ordinanza “autonoma” Kompatscher ha scritto che adesso la multa per chi mangia all’aperto si commina solo a chi si assembra. L’avete capito anche voi, finalmente, che si trattava di un’idiozia. Intanto però, chissà quanti innocenti sono stati già fustigati per questa idiozia. E sia chiaro: sbaglia di grosso chi se la prende con gli esecutori delle leggi, il problema sono i mandanti, ossia chi legifera.
 

L’incapacità persino di scrivere un’ordinanza e di comunicarla

 
E visto che siamo passati alla politica locale, oltre ad avere sulla coscienza generazioni infettate dal virus della paura, i nostri governanti passeranno alla storia anche come quelli che hanno rovinato migliaia di negozianti e imprenditori con decisioni prive di qualsiasi logica, sanitaria o economica che fosse, con aperture o chiusure decise probabilmente girando la ruota della fortuna o lanciando la monetina, tentennamenti, ripensamenti dell’ultimo minuto e ristori fantasma. Per non parlare della marea di contraddizioni che ci state propinando da un anno, a cominciare dai vostri comunicati stampa che spesso e volentieri riportano il contrario di quello che c’è scritto in ordinanza: non siete neanche capaci di scrivere correttamente un’ordinanza e di comunicarla, e noi dovremmo avere fiducia in voi?
Piccola parentesi sull’assessore alla sanità: da uno che ripete continuamente di stare attenti e poi si becca il Coronavirus, dimostrando quindi di non avere adottato le precauzioni strillate ai quattro venti, e che fa produrre gli scaldacollo dalla ditta del cugino, in un paese normale – senza neanche considerare le altre assurdità partorite negli ultimi 12 mesi – ci si aspetterebbero quanto meno le dimissioni. In un paese normale, appunto. Non in una provincia dove si fa sempre il contrario di quello che fanno gli altri, giusto per sfoggiare il proprio potere. Un ego arrogante che vi porta a dire, quando i contagi salgono, che la colpa è dei cittadini. Invece se i contagi calano, avete la faccia tosta di dire che il merito è vostro…
 

Anche il fascismo si basava su paura diffusa e delazione

 
Ma torniamo alla paura.
A memoria d’uomo, l’ultima situazione in cui ogni giorno un cittadino italiano usciva di casa con la paura di essere punito e multato senza una ragione logica, risale esattamente a un secolo fa e si chiamava fascismo. È l’ultimo periodo in cui le libertà individuali sono state pesantemente represse da una ristretta cerchia di persone. È l’ultimo periodo in cui, come oggi, si invitava alla delazione. Anche oggi ci dicono di denunciare i vicini se ricevono estranei o se vediamo quattro persone sedute all’aperto a fare un picnic, che magari sono conviventi. È per il nostro bene, dicono, per il bene di tutti. Certo, anche cent’anni fa agli italiani e ai tedeschi dicevano di denunciare chi parlava male del duce perché era cosa buona e giusta..
 
 
Per non parlare delle minacce ripetute allo sfinimento: se non vi comportate bene chiudiamo tutto, se giocate a carte sulle panchine chiamiamo la polizia, se andate in giro senza mascherine vi stanghiamo… Un clima di tensione devastante, destinato a lasciare tracce indelebili nella popolazione, a cominciare da chi convive ogni giorno con un’altra paura: quella di non poter riaprire la propria attività economica o di non arrivare a fine mese.
Da sempre paura ha fatto rima con dittatura. Se siamo arrivati al punto di multare una persona perché sta telefonando o bevendo un caffè in strada, significa che non siamo più in uno stato di diritto ma in pieno regime dittatoriale. Le dittature si nutrono della paura dei cittadini: un cittadino impaurito è molto più facile da controllare. E la mascherina in questo caso non è solo un simbolo che evoca pericolo, angoscia, fragilità, ma rappresenta anche il bavaglio, la privazione della propria espressione. E un popolo impaurito e imbavagliato è disposto a subire ogni tipo di prevaricazione. Altro che rana bollita: ormai ci hanno stracotto e, cosa assai più grave, non ce ne rendiamo conto.
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Profil für Benutzer Johann Georg Bernhart
Johann Georg B… Sa., 20.03.2021 - 15:22

Herr Paolo Florino ,kann Sie zu diesem recht interessanten ehrlichen informativen Kommentar nur gratulieren, sie schreiben und beurteilen die Situation wie sie ist und wie sie verfolgt wird. Schade, dass dieser Kommentar nur in Italienisch zulesen ist. Die Demokratie geht verloren und die Diktautur ist im Anmarsch.
Danke Herr Florino für den Beitrag

Sa., 20.03.2021 - 15:22 Permalink
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Profil für Benutzer Thomas Unterwinkler
Thomas Unterwinkler Sa., 20.03.2021 - 17:51

Antwort auf von Johann Georg B…

Die Auffassung, wonach Italien (oder andere Mitgliedstaaten der EU) aufgrund der Maßnahmen zur Pandemiebekämpfung eine Diktatur oder auch nur auf dem Weg zu einer Diktatur sei:
- ist blanker Hohn für alle Menschen, die in einer Diktatur leben oder Opfer von Diktaturen geworden sind;
- zeugt (freundlich ausgedrückt) von völliger Ignoranz in Bezug auf Beschaffenheit und Funktionsweise eines demokratischen Rechtsstaats.

Sa., 20.03.2021 - 17:51 Permalink
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Profil für Benutzer Bernd Zagler
Bernd Zagler Sa., 20.03.2021 - 18:16

Antwort auf von Thomas Unterwinkler

Nach Wikipedia: „ Die Diktatur (von lateinisch dictatura) ist eine Herrschaftsform, die sich durch eine einzelne regierende Person, den Diktator, oder eine regierende Gruppe von Personen (z. B. Partei, Militärjunta, Familie) mit weitreichender bis unbeschränkter politischer Macht auszeichnet.

In ihrer klassischen Bedeutung wird die Diktatur als legitimes Verfassungsinstitut zum Schutz der bestehenden verfassungsmäßigen Ordnung verstanden. Heute wird der Begriff verbreitet pejorativ zur Beschreibung einer Gewaltherrschaft verwendet. Er umfasst dementsprechend viele unterschiedliche Phänomene von den zeitlich befristeten Notstandsregierungen...“.
Im weiteren Sinne leben wir -hoffentlich zeitlich und aufgrund auf Notstandsverordnungen begrenzt- in einer „Gesundheitsdiktatur“.

Sa., 20.03.2021 - 18:16 Permalink
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Profil für Benutzer Thomas Unterwinkler
Thomas Unterwinkler Sa., 20.03.2021 - 20:47

Antwort auf von Bernd Zagler

Sorry, Herr Dr. Zagler, aber da liegen Sie falsch. „Diktatur“ in seiner derzeitigen Bedeutung ist nach dem Duden die „unumschränkte, andere gesellschaftliche Kräfte mit Gewalt unterdrückende Ausübung der Herrschaft durch eine bestimmte Person, gesellschaftliche Gruppierung, Partei o. Ä. in einem Staat“. Ich gehe davon aus, dass wir uns einig sind, dass weder Kompatscher, noch Conte/Draghi oder von der Leyen uneingeschränkt und gewaltsam ihre Herrschaft über uns ausüben, und sei es nur im Bereich Gesundheit.
Im Übrigen bezieht sich der Kommentar von Herrn Bernhart auf obigen Artikel, in dem nicht nur von „dittatura“, sondern (gleich unter der Überschrift) von „un‘atmosfera che non si respirava dai tempi del facismo“ (!) die Rede ist.
Wenn es um Faschismus geht, verweise ich immer gerne auf die 14 Merkmale des Urfaschismus nach Umberto Eco (http://www.lanavediteseo.eu/item/il-fascismo-eterno/):
1) Culto della tradizione del passato, spesso interpretata sincreticamente.
2) Rifiuto del modernismo, anche in conseguenza al primo punto, e dello spirito illuministico.
3) Irrazionalismo e culto dell'azione fine a se stessa. Diffidenza per la cultura.
4) Rifiuto della critica e dello spirito critico.
5) Paura della diversità. Una conseguenza ne è il razzismo.
6) Frustrazione delle classi medie (piccola borghesia) a causa di crisi economiche o pressioni politiche.
7) Ossessione per i complotti, anche di tipo internazionale.
8) Percezione di una eccessiva forza di nemici esterni, che tuttavia si ritiene di potere battere. Questa contraddizione porta tipicamente a false valutazioni degli avversari e, in ultima istanza, ad essere perdenti negli scontri.
9) Idea della guerra permanente e contrasto al pacifismo. La pace definitiva avverrà solo dopo la vittoria finale.
10) Elitismo di massa e disprezzo per i deboli: pertanto, disprezzo da parte di ciascun ceto per il suo ceto subordinato.
11) Eroismo di massa e desiderio di immolare se stessi per la causa comune, ma più frequentemente di immolare altri.
12) Machismo, più semplice da gestire dell'eroismo.
13) "Populismo qualitativo". Data la negazione dei diritti individuali, il "popolo" è considerato un insieme unico la cui volontà deve essere interpretata dal leader.
14) Uso di una Neolingua, caratterizzata da una sintassi elementare e veicolante un ragionamento critico necessariamente limitato.
Wenn Sie diese Punkte mit der Vorgehensweise der Landesregierung, der italienischen Regierung oder der EU-Kommission abgleichen, werden Sie keine wesentlichen Übereinstimmungen finden.
Ganz anders sieht es aus, wenn man diese 14 Punkte mit dem vergleicht, was die sog. Querdenker, Corona-Leugner und Impfgegner so von sich geben - Übereinstimmungen zuhauf: Ablehnung der Moderne bzw. der Wissenschaft, Obsession für Verschwörungen, keine Solidarität mit den Schwachen, Verbreitung einfacher Botschaften, die der Komplexität der Lage nicht gerecht werden, usw.

Sa., 20.03.2021 - 20:47 Permalink
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Profil für Benutzer Bernd Zagler
Bernd Zagler So., 21.03.2021 - 06:58

Antwort auf von Thomas Unterwinkler

Einen schönen Sonntag Morgen, Herr Thomas Unterwinkler:

1) über Definitionen kann man streiten und bringt uns in der Diskussion nicht weiter.
Ich spreche „im weiteren Sinne“ von einem zugegebenermassen überspitzten Begriff einer „Gesundheitsdiktatur“.
Ich kann auch schreiben, dass aufgrund der Notstandserklärung dem „Diktat der Gesundheit“ einige unserer Grundrechte eingeschränkt wurden.
Der Ausweg soll der Impfpass sein, wobei ich mich frage, wohin dieser Weg eigentlich hinführt...vielleicht wird man, ausser den persönlichen wiedergewonnenen Freiheiten, in Zukunft nur mit einem Impfpass eine Arbeitsstelle bekommen (etc.).
Vermutlich wird der Impfpass zudem Jahr für Jahr aufgefrischt werden müssen.
Nichtsdestotrotz ist die Impfung ein wichtiges Instrument in der Pandemiebekämpfung.
Dass die Pharmaindustrie mittlerweile auch Kinder und und Jugendliche, welche keine Vorteile für den Eigenschutz haben, in die Studien aufnehmen, sehe ich kritisch, genauso wie die Vorschläge von Experten ohne jedweder wissenschaftlicher Basis auch Genesene zu impfen.
2) der Verweis auf den Faschismus stammt nicht von mir, ich teile ihn auch nicht und leite Ihre Kritik an die Autoren weiter.
3) Nein, die Regierungen sind keine Diktaturen, trotzdem wurden wir Bürger entmündigt und wie alle hoffe ich auf eine baldige Rückkehr in die Normalität.
3) Täglich werden wir seit einem Jahr mit Zahlen zu Covid19 konfrontiert. Eine systematische Erfassung biopsychosozialer Nebenwirkungen der Coronamassnahmen fehlt mir bis dato.

So., 21.03.2021 - 06:58 Permalink
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Schorsch Peter Sa., 20.03.2021 - 16:11

Bravo, giustissimo, concordo pienamente!

Poi si potrebbero aggiungere ad esempio tutti i numerosi "coniugi fuori regione" che attraversano una "frontiera" di regione/provincia autonoma nel pieno rispetto delle regole per "rientro all'abitazione" (seguendo la definizione del DPCM) per poter vedere i loro fidanzati o persino mariti, e comunque a volte vengono multati o mandati indietro, il che porta con se che ogni volta viaggiano con la paura, anche se quello che fanno e' completamente legale.
Stesso discorso per le coppie binationali quando ci si entra in Alto Adige/Italia legalmente con il motivo "rientro all'abitazione" - c'e sempre un po' di paura.
Sui respettivi gruppi sui socials si trovano un bel po' di testimonianze dov'e successo.

Ultimo dubbio mio nella ordinanza di ieri:
" che, salvi i casi di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute, a coloro che non risiedono in Provincia di Bolzano non sono consentiti gli spostamenti in entrata nel territorio provinciale per recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case); "

Vale ancora il "rientro all'abitazione" per poter tornare nella casa comune con il partner dove pero' non si ha la residenza, o, con questo nuovo punto nell'ordinanza, ci si puo' entrare in Alto Adige solo con la residenza?
Non si sa - o si rischia e lo fa comunque (con la paura di prendere una multa o di essere spinto indietro) o non si puo' piu' vedere il proprio partner fuori provincia...

Sa., 20.03.2021 - 16:11 Permalink
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Peter Gasser Sa., 20.03.2021 - 20:00

Antwort auf von Martin Mayr

Fahren Sie!
Das ist jetzt sicher eine gute Gelegenheit!
Die Sanität geht zwar grad im ganzen Land in die Knie, Menschen sterben, und die Ärzte rufen das Ausland um Hilfe, aber wen kümmert’s, Urlaub ist angesagt...
Fahren Sie, wenn Sie dies grad‘ gerne tun würden!

Sa., 20.03.2021 - 20:00 Permalink
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Profil für Benutzer Martin Mayr
Martin Mayr Sa., 20.03.2021 - 21:11

Antwort auf von Peter Gasser

Vielleicht kann ich es mir finanziell nicht leisten da derzeit ohne Arbeit. Mal darüber nachgedacht: es gibt nicht nur Leute die in der öffentlichen Verwaltung arbeiten. Übrigens, wenn Sie wüssten wo sich gerade gar einige mir bekannte Hoteliersfamilien aufhalten und demnächst nach Südtirol zurückkehren (in der Hoffnung wieder aufsperren zu können), dann würde Ihre Paranoia ins unermessliche steigen.

Sa., 20.03.2021 - 21:11 Permalink
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Peter Gasser So., 21.03.2021 - 09:50

Antwort auf von Martin Mayr

Weltweit leiden Menschen durch die Corona-Pandemie, weltweit gibt es und wird es dazu zu weiteren Verwerfungen kommen.
Ein klassischer „schwarzer Schwan“, den unsere Lebens-, Gesellschafts- und Wirtschaftssysteme nicht im Fokus hatten (haben wollten), und der uns daher dermaßen (sozial, psychologisch und wirtschaftlich) unvorbereitet trifft.
Lesen Sie auch dies, und hoffen wir, dass Vernunft & Prävention das Schlimmste noch verhindern:

https://www.spiegel.de/politik/ausland/brasilien-weshalb-jair-bolsonaro…

Wir sind noch mitten im „Schwarzen Schwan“, auch wenn dies das geölte Laufrad noch immer nicht richtig erkennen will.

So., 21.03.2021 - 09:50 Permalink
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Manfred Klotz So., 21.03.2021 - 07:49

Il contributo, più che articolo, è in larga parte una minestra riscaldata di fatti veri e panzane e sfocia, alla fine, paragonando le regole dettate dal tentativo di circoscrivere i contagi con il fascismo, proprio nella paranoia che inizialmente critica.
Il tentativo, più o meno mascherato, di invocare il libera tutti, è decisamente fallito. Ritenti caro Florio. Ma in un momento più lucido.

So., 21.03.2021 - 07:49 Permalink
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Profil für Benutzer Paolo Florio
Paolo Florio So., 21.03.2021 - 15:19

Antwort auf von Manfred Klotz

Lieber Herr Klotz!
le confesso una cosa: mi occupo di giornalismo, attivo e passivo, dal 1976. In tutti questi lunghi anni, devo ammettere, non avevo mai letto un'analisi come la sua, così lucida e profonda, così raffinata e soprattutto così argomentata punto per punto. Raro di questi tempi, mi creda.
Le auguro una buona Sonntagssuppe, nella certezza che la sua sarà senz'altro migliore della mia. Mi permetta solo di darle un Tipp per farla diventare ancora più saporita: ci aggiunga una rana bollita.

So., 21.03.2021 - 15:19 Permalink
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Profil für Benutzer Martin Koellensperger
Martin Koellen… So., 21.03.2021 - 20:23

Antwort auf von Paolo Florio

Grazie per questo eccellente articolo, Paolo Florio!
Bis vor kurzem war es mir unerklärlich, wie es zu Zeiten des Faschismus/Nationalsozialismus so weit hat kommen können. Unverständlich war es mir, wie eine am Beginn doch schwache Regierung alle kritischen Stimmen unterdrücken hat können und zu diesem Monster geworden ist. Im letzten Jahr ist mir klar geworden, wie Angst gepaart mit etwas Macht das Volk, besonders das Bürgertum, zu Mitläufern und Denunzianten macht; und es freiwillig alle kritischen Stimmen zum Schweigen bringt, ohne dass das Regime etwas unternehmen muss. Mit dem Slogan "meine Maske schützt dich und deine Maske schützt mich" wurde äußerst wirksam der kleine Mann zum Kontrolleur gemacht (eine Aufgabe, die er trotz nur unsichtbarer Uniform mit großer Genugtuung ausgeführt). Ebenso wurde jede nicht konforme Meinung eines Wissenschaftlers sofort durch die Presse diffamiert und so "Konsens" geschaffen. Mittlerweile entscheiden die Pressehäuser was wahr ist und was fake, und ganz besonders spielen sie mit Ängsten; auch dies eine Parallele zu düsteren Zeiten. Und die Angst fällt auf fruchtbaren Boden.

So., 21.03.2021 - 20:23 Permalink
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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser So., 21.03.2021 - 20:35

Antwort auf von Martin Koellen…

Sorry, aber wir leben anscheinend doch nicht im selben Land; diese hemmungslose Übertreibung und Paranoia in Ihrem Beitrag ist in meinen Augen irritierend und verantwortungslos.
Das Leben bei uns heute mit dem Faschismus zu vergleichen entbehrt jedweder Grundlage.
Solche Beiträge sind es, die mit „Ängsten spielen“.

So., 21.03.2021 - 20:35 Permalink
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Profil für Benutzer Elisabeth Garber
Elisabeth Garber Mo., 22.03.2021 - 16:25

Antwort auf von Peter Gasser

Mehr wollen Wutbürger nicht: irritieren. Unschwer zu erkennen, dass Schreiberlinge das, was sie an inbrünstigen Texten & Illustrationen letzthin veröffentlichen, selber kaum glauben.
Wahlwerbung, für mich ist das nichts anderes als billige Wahlwerbung einiger Fanatiker* mit Tarnkappe aus der Opposition.

Mo., 22.03.2021 - 16:25 Permalink
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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser Di., 23.03.2021 - 09:04

Antwort auf von Elisabeth Garber

Ja, schade, dass salto anscheinend parteipolitisch „geflutet“ und damit - so scheint es - missbraucht wird.
Ich bin überzeugt, salto weiß genau, wer hinter welchen Pseudonymen steckt, und welche Personen hier mit Mehrfach-Pseudonymen (politisches und persönliches) Kapital zu schlagen versuchen.
Schade.
Sber es ist wie immer wie es ist.

Di., 23.03.2021 - 09:04 Permalink
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Profil für Benutzer Stefan S
Stefan S Di., 23.03.2021 - 11:57

Antwort auf von Peter Gasser

Wer glaubt das Faschismus/Nationalsozialismus in seiner bisherigen Form zurück kommt täuscht sich bestimmt.
Polen/Ungarn zeigt uns auf wie es in Zukunft laufen könnte.
Den Rechtsdrang, welchen wir in Europa derzeit erleben, ist deutlich sichtbar und wenn die europäischen Staaten inkl. der EU weiter in der Überregulierung ihr heil suchen wird sich dieser Rechtsdrang fortsetzen. Das war schon vor der Pandemie erkennbar, Corona ist, wie bei vielen Themen, ein extremer Verstärker.
Außerdem haben die führenden Volkswirtschaften in der EU ein weiteres schleichendes Problem. Das "Blutsaugertum", welches sich um die Staatsorgane und Verwaltung angesiedelt hat, schröpft unersättlich weiter die Staatskassen und den EU Haushalt. Unrechtsbewusstsein Fehlanzeige.
Was einem Sorge bereiten kann sind einige Kommentatoren welche bei bestimmten Artikeln, welche ja durchaus die Meinung aus Teilen der Bevölkerung wieder spiegeln, immer wieder von Salto fordern diese sog. Verschwörungs- Querdenkerartikel nicht zu veröffentlichen.
Das ist dann auch eine Art von "Meinungsdiktatur"
Wir alle sollten mit differenzierten Meinungen überzeugen und nicht durch Zensur.
Andere Meinungen sollten wir aushalten und anhören auch wenn diese noch so abstrus klingen, es liegt an einem selbst diese sachlich zu widerlegen.

Di., 23.03.2021 - 11:57 Permalink
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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser Di., 23.03.2021 - 12:13

Antwort auf von Stefan S

Sie schreiben:
„Andere Meinungen sollten wir aushalten und anhören auch wenn diese noch so abstrus klingen, es liegt an einem selbst diese sachlich zu widerlegen“:
da stimme ich Ihnen absolut zu. Dies sollte aber doch mit offenem Visier, transparent und ehrlich erfolgen, und nicht verborgen hinter anonymen Mehrfach-Accounts, besonders bei Community-Artikeln.
Zudem: das, was man landläufig als „Meinung“ bezeichnet, hat das Attribut, im Mindestmaß faktenbasiert zu sein.
Eine klar und nachweisbar falsche Behauptung ist keine „Meinung“, sondern bleibt eine falsche Behauptung.Auch das muss sagbar sein - und ausgehalten werden.
.
Sie schreiben auch: „Wir alle sollten mit differenzierten Meinungen überzeugen und nicht durch Zensur“:
auch hierbei stimme ich zu. Die Angriffe ad personam bzw. grenzwertige Bezeichnungen und Urteile, welche folgen, wenn man bestimmte Personen(kreise) und Narrative hier sachlich kommentiert, sind leider tolerierter Usus. Aber es ist wie es ist. Hier geht zur Zeit viel Vertrauen verloren.

Di., 23.03.2021 - 12:13 Permalink
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Stefan S Di., 23.03.2021 - 15:03

Antwort auf von Peter Gasser

Da stimme ich Ihnen in beiden Punkten fast zu, eine "Meinung" besteht auch immer aus "falschen" Behauptungen deswegen ist eine Meinung und kein Fakt. Uns Spezies Mensch wurden aus der Evolution die 3 ttt zum Überleben in den Baukasten gelegt und ein geschickten Rhetoriker macht uns dann auch ein u für ein x vor. Darf man ruhig sportlich sehen....

Angriffe ad personam gehen gar nicht, insbesondere unter der Gürtellinie, da sehe ich eher den hohen Aufwand für Salto als Hinderungsgrund.

Di., 23.03.2021 - 15:03 Permalink
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Manfred Klotz Mo., 22.03.2021 - 08:06

Antwort auf von Paolo Florio

Caro Florio, anche la sua risposta, dal vago sapore ironico che tenta di mascherare il vicolo cieco in cui si è infilato, non fa altro che sottolineare la superficialità del suo contributo. Il fatto che lei si occupi di giornalismo dal lontano '76 dovrebbe essere un certificato di qualità? Una specie di peer review in loop della sua stessa analisi?
Contrapporre argomenti a panzane è una perdita di tempo. In primo luogo perché sono già state ampiamente smentite, in secondo, perché sono talmente iperboliche da smentirsi da sole e in terzo, perché argomentare presuppone che l'interlocutore voglia andare al di là del proprio punto di vista. La sua risposta è come una cartina tornasole per il suo: accettare solo conferme del proprio credo.
Certe minestre riscaldate sono migliori, ma solo se in origine erano già buone. La parabola della rana non lo è.

Mo., 22.03.2021 - 08:06 Permalink
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Paolo Florio Mo., 22.03.2021 - 10:23

Antwort auf von Manfred Klotz

Lieber Manfred, non sia così suscettibile, ogni tanto un po' d'ironia ci vuole - me lo raccomando spesso anch'io...
Non mi dia patenti di qualità che non merito: l'unica che ho è quella di guida. Se ho citato il 1976 era solo per rafforzare l'iperbole, avrei potuto genericamente dire "nella mia vita". Tra l'altro tanti anni di lettura possono significare tante cose, ma una sola è certa: che non si è più giovani. Tutto il resto è interpretazione.
Mi creda: non voglio convincere nessuno né raccogliere consensi di cui non saprei cosa farmene. Mi piacerebbe solo, per mio arricchimento personale, che quando si hanno visioni diverse ci si potesse confrontare sui punti, cosa peraltro impossibile nei blog dove già si fatica a capirsi... Se ha voglia di una conversazione de visu sulla passeggiata del Virgolo, ben volentieri. Altrimenti va bene lo stesso, ci andrò con un libro. Ironia della sorte, in questi giorni sto proprio leggendo la biografia di un suo omonimo molto conosciuto in Alto Adige/Südtirol...

Mo., 22.03.2021 - 10:23 Permalink
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Manfred Klotz Di., 23.03.2021 - 08:58

Antwort auf von Paolo Florio

Lieber Paolo, l'ironia è un arma. Talvolta a doppio taglio, laddove si evidenzia come mezzo per denigrare l'interlocutore per sviare l'attenzione da sé stesso. Come il riferimento al mio "omonimo" (neppure lontanamente parente e per giunta di mentalità diametralmente opposta alla mia), che in quanto terrorista nei plumbei anni 60, fa scattare associazioni negative a qualche lettore. Trucchetto scaltro senz'altro, ma non molto fine.
Le ho spiegato già nel primo commento, dove il suo articolo ha definitivamente lasciato il terreno dell'accettabile. Soprattutto in un periodo in cui la tensione si taglia con un coltello, certe affermazioni, soprattutto da parte di chi è sicuramente consapevole del peso delle parole, secondo il mio modesto parere, vanno evitate. Se è vero, come sostiene, che non cerca di creare una cassa di risonanza, dato che do per certo che lei sia pienamente consapevole del livello medio di capacità intellettiva terribilmente basso, per cui parole, paragoni o iperbole non vengono interpretati, ma presi alla lettera dai rivoluzionari fai da te, di cui l'Alto Adige in questi giorni pullula.
Buona vita e non se ne abbia a male se non mi aggrego a lei nella sua passeggiata del Virgolo.

Di., 23.03.2021 - 08:58 Permalink
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Paolo Florio Di., 23.03.2021 - 09:22

Antwort auf von Manfred Klotz

Caro Manfred, rispetto la sua scelta e ci mancherebbe. Mi permetta comunque, chiudendo questa conversazione, di consigliarle di essere meno prevenuto e non vedere sempre il male dietro ogni parola.
Se ho citato Klotz è proprio perché è una coincidenza, non vi era alcuna dietrologia o "trucchetto". E' come se lei in questi giorni stesse leggendo un libro sulla celebre famiglia siciliana dei Florio (alla quale non appartengo) e, per coincidenza, si fosse trovato a discutere con uno sconosciuto che porta lo stesso cognome. Né più né meno.
Pensi anche che concordo totalmente con l'ultima parte del suo discorso, sebbene per altre ragioni ovviamente... Ma è un discorso che non si può affrontare in chat.
Ad ogni modo, questo ennesimo fraintendimento rafforza la mia convinzione che discutere davanti a una tastiera sia solo fonte di equivoci perché non traspaiono emozioni, sfumature, intenzioni e spesso significati di quanto si vuole comunicare.
Buona vita anche a lei.

Di., 23.03.2021 - 09:22 Permalink
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Stefania Pulcini So., 21.03.2021 - 14:23

Grazie per l'esaustività, concordo pienamente.
La democrazia è anche poter scrivere nella lingua che si ritiene più opportuna, ma soprattutto nel poter esprimere la propria opinione senza temere ripercussioni, denuncie, ecc, ma poi si sa, che se il lupo abbaia troppe volte.. alla fine non fa più paura a nessuno

So., 21.03.2021 - 14:23 Permalink
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Ludwig Thoma So., 21.03.2021 - 17:35

Mit vielen verängstigten Mitbürgern scheint kein fruchtbringender Dialog mehr möglich. Sobald man die Auswüchse kritisiert, die die Präventionsmaßnahmen teilweise zeitigen, kommt reflexartig die Antwort, dass man ein Verharmloser der übelsten Sorte sei und doch nach Bergamo, New York oder wo eben das Virus grade besonders wütet (z.Z. "Brasilien") schauen soll.

So., 21.03.2021 - 17:35 Permalink
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Massimo Mollica So., 21.03.2021 - 23:42

Non riesco a leggere ciò che scrive questo pseudo scienziato. Però sono certo che invece di 300 (trecento!) morti solo nella giornata di oggi, fosse stato deciso da lui
,oggi ve ne sarebbero stati 3000. La prossima pandemia, che sicuramente verrà, spero sia meno magnamina, e non colpisca duramente solo i più fragili.

So., 21.03.2021 - 23:42 Permalink