Politik | L'intervista

“Obbligo vaccinale, ma non basta”

Claudio Volanti, presidente dell’Ordine dei medici dell’Alto Adige, sulla vaccinazione imposta ai sanitari no vax, lo “scudo penale” e la delusione per il dl del governo.
Claudio Volanti
Foto: Claudio Volanti

Ci è voluto un decreto legge con una norma ad hoc per gli operatori sanitari che rifiutano la vaccinazione contro il Covid-19. E comunque l’obiettivo non è stato perfettamente centrato. Anzi. C’è delusione infatti fra i medici riguardo l’obbligo vaccinale e lo “scudo penale” per i sanitari inseriti nel dl approvato nella serata del 31 marzo dal governo di Mario Draghi. Nel primo caso, afferma Claudio Volanti, presidente dell’Ordine dei Medici dell’Alto Adige, “il passo è stato troppo piccolo”, e il senso di questa opinione vale anche per le disposizioni a tutela dell’operato dei professionisti: esimere solo i vaccinatori dalla punibilità per omicidio colposo e lesioni colpose a seguito delle somministrazioni “non basta”.

Secondo il provvedimento licenziato dal Cdm chi lavora in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati dovrà vaccinarsi contro il Covid-19. In caso contrario scatterà il demansionamento o la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia e comunque non oltre il 31 dicembre del 2021. La sanzione verrebbe revocata in caso di immunizzazione di massa o se si registrerà un calo importante della diffusione del virus.

 

salto.bz: Presidente Volanti, c’era bisogno di un decreto legge per imporre l’obbligo vaccinale ai sanitari?

Claudio Volanti: Trovo che il passo fatto sia troppo piccolo rispetto a quello che ci si aspettava, perché di fatto esiste già una normativa in materia di tutela della salute, della sicurezza nei luoghi di lavoro nonché di rischi biologici. Non è stato creato nulla di nuovo, semplicemente è stata elaborata una norma ulteriore, limitandosi alla sospensione del “diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali”, sospensione la cui esecuzione è peraltro molto laboriosa.

Insomma lei è d’accordo sull’introduzione di un obbligo vaccinale per medici, infermieri e farmacisti?

Sì, nella sostanza sono favorevole a quest’obbligo. Da più parti si pensava però che sarebbe stato esteso maggiormente. E sulla categoria dei farmacisti vorrei aggiungere una cosa.

Prego.

C’è molta insoddisfazione all’interno della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri nei confronti del governo riguardo l’apertura alle vaccinazioni in farmacia. Il preparato deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico che possa raccogliere il consenso informato e l’anamnesi della persona. Del resto proprio una recente sentenza della Cassazione ha confermato che l’acquisizione del consenso informato è un “atto medico” e dunque non eseguibile da altri professionisti sanitari. A tal fine, va detto, diverse farmacie d’Italia attive nella campagna vaccinale si sono attrezzate chiamando in sede i medici.

Bisognava introdurre già tre mesi fa l’obbligo di vaccinazione almeno per tutto il personale sanitario, e questa è stata una pesante mancanza sia del governo Conte sia del governo Draghi

Anche lo “scudo penale” che copre solo gli operatori sanitari impegnati nelle vaccinazioni vi scontenta, non è così?

Corretto. Non basta limitarlo a quell’attività. Non dimentichiamoci che per i sanitari è stato un anno difficile, faticoso, alle prese con una malattia sconosciuta. Sono state utilizzate nuove terapie, via via codificate, ma sulle quali soprattutto nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria c’era incertezza, e il punto è che potrebbero piovere richieste di indennizzo da parte degli utenti. E poi c’è la responsabilità penale. Ora, pensiamo solo alla difficoltà di dover decidere, in piena prima ondata, chi ricoverare in terapia intensiva quando i posti scarseggiavano. Senza contare che la dichiarazione dei numeri dei posti letto in rianimazione è sempre stata, in tutte le regioni, sballata, quando non costruita ad arte. Sobbarcarci dunque come camici bianchi responsabilità altrui è una grave ingiustizia, specie dopo lo sforzo profuso e i 246 medici morti in Italia, che vanno ricordati perché non sono solo numeri. Adesso si stabilisce di obbligare i medici a immunizzarsi quando, fra il personale sanitario, essi rappresentano la percentuale più alta di vaccinati nonché quella che ha pagato il prezzo maggiore in termini di vittime.

In Alto Adige, dove è forte la presenza dei no-vax, la percentuale di vaccinati tra gli operatori sanitari supera il 70%, ma non è ancora abbastanza per garantire la sicurezza dei pazienti, dice l’Asl.

L’Alto Adige è sempre stato un territorio dove i vaccini non vengono visti di buon occhio. Ricordo un’interrogazione del 2014 in Parlamento da cui emerse che la copertura vaccinale per il morbillo era del 68%. Anche il rispetto degli obblighi vaccinali per i bambini, per poter frequentare asili e scuole, è stato difficile da inculcare fra la popolazione altoatesina eppure oggi il sistema funziona.
In ogni caso, in merito all’epidemia di Covid-19, data proprio la storica presenza di no-vax e no-mask sul territorio, abbiamo raggiunto un accordo con l’Asl e l’assessorato per poter arrivare a una copertura vaccinale capillare. E questo ancora prima del decreto legge appena approvato. La verità è che occorreva prendere provvedimenti drastici non appena sono stati autorizzati i vaccini.

Non possiamo trovarci un domani di fronte a un’altra epidemia e affrontarla nel medesimo modo, perché come abbiamo potuto appurare più tempo si lascia all’indecisione più il caos aumenta

Sta dicendo che il dl arriva in colpevole ritardo?

Guardi, io sono stato fra i primi ad aver ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid, il 31 dicembre scorso. Bisognava introdurre già tre mesi fa l’obbligo di vaccinazione almeno per tutto il personale sanitario, e questa è stata una pesante mancanza sia del governo Conte sia del governo Draghi. Si doveva agire subito. Sappiamo che c’è un annoso problema di carenza di personale medico, a maggior ragione sarebbe opportuno comprendere la gravità della situazione attuale e vaccinarsi. E poi, se c’è una norma, deve essere applicata, fine. La sicurezza sul lavoro, e quindi quella dei pazienti, è la prima cosa.

Cosa pensa di un vaccino anti-Covid obbligatorio per tutta la popolazione?

Posti, presumo, i limiti legali relativi all’istituzione di un obbligo generale, sul principio in sé sono orientativamente d’accordo. Non possiamo trovarci un domani di fronte a un’altra epidemia e affrontarla nel medesimo modo, perché come abbiamo potuto appurare più tempo si lascia all’indecisione più il caos aumenta. E certo questa non chiarezza da parte di chi ci governa, sublimata dalle continue aperture e chiusure, non aiuta.

 

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rotaderga Fr., 02.04.2021 - 08:50

Immer nur Impfen, Impfstoff, impfen. Wie wäre es mit Mund und Nasenhygiene, auch darüber sollte man reden und schreiben. Gegen alles ist bekanntlich ein Kraut gewachsen, nein heutzutage nennt sich das Medizin und wird teuer produziert.

Fr., 02.04.2021 - 08:50 Permalink
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Elisabeth Garber Sa., 03.04.2021 - 14:04

Antwort auf von Manfred Klotz

Auch eine gewisse Lisa Feichtinger (mit taufrischem Account) kritisiert Herrn Oberrauch an Ort und Stelle scheinbar vehement. Der Schein trügt. Interessant ist, dass die neue Userin nicht schon viel früher reagiert hat, obschon alles im Blick...
Das wundert mich auch bei User Gorgias, dessen scharfe Positionen bekannt sind.

Sa., 03.04.2021 - 14:04 Permalink
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Jes us Di., 06.04.2021 - 14:55

ich finde solche Aussagen von solchen Personen einfach falsch. Wer sich mal selber informiert wird heruasfinden dass das sowas von unrichtig ist.
Es soll sicher aber jeder selber ein Bild davon machen. Für mich ist das unfug

Di., 06.04.2021 - 14:55 Permalink