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Polo bibliotecario, ricorso respinto

Il Tar di Bolzano ha rigettato il ricorso di Condotte che però potrebbe riprovarci. Bessone: “Ora l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto alla seconda classificata”.
Ex Pascoli
Foto: upi

La Provincia l’ha spuntata (per il momento) contro Condotte spa. Il Tar di Bolzano ha infatti respinto il ricorso della società romana che aveva impugnato il provvedimento del 18 dicembre 2020 attraverso il quale l’amministrazione provinciale aveva revocato a Condotte l’aggiudicazione definitiva dell’appalto per la progettazione ed esecuzione dei lavori per la realizzazione del Polo bibliotecario presso il complesso scolastico ex Pascoli. I motivi alla base della revoca: le irregolarità emerse, ovvero le posizioni debitorie per contributi non pagati dal colosso capitolino delle costruzioni all’Agenzia delle Entrate, come aveva ricordato allora l’assessore Massimo Bessone.

Lo stesso membro della giunta provinciale riferisce ora, in una nota, che il Tar ha rigettato tutti i punti presentati dalla società Condotte e che in base alla sentenza l’Agenzia provinciale per i contratti pubblici (Acp) “provvederà allo scorrimento della graduatoria e a predisporre la documentazione per l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto al team di ditte che risulta classificato al secondo posto”. Si tratta della cordata di imprese quasi tutte locali Elpo, Coop di Carpi, Stahlbau Pichler, Spitalerbau, Atzwanger e Repetto.

“Una volta notificato il provvedimento sarà compito dell’Acp verificare la sussistenza dei requisiti in capo al raggruppamento di imprese secondo classificato, ai sensi della normativa sugli appalti pubblici. In caso di esito positivo, verrà aggiudicato loro definitivamente l’appalto” specifica Bessone.

Non è detto però che Condotte getti la spugna: la società potrebbe comunque decidere di impugnare la sentenza del Tar. “Dalla vicenda emerge che i tecnici del mio assessorato, della Acp e dell'avvocatura della Provincia, come ho sempre sostenuto, lavorano con attenzione, onestà e nel rispetto delle normative - afferma l’assessore leghista -. Questo è evidenziato anche dalla sentenza e dalle considerazioni del Tar”.

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Paolo Gelmo Mo., 12.04.2021 - 18:16

E’ evidente che si è usato il lanternino per cercare i motivi per la revoca, ma è vergognoso trascinare per anni la costruzione di un'opera pubblica. Qualsiasi siano i motivi si deve mettere mano alla legge e ai regolamenti.

Mo., 12.04.2021 - 18:16 Permalink
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Michele De Luca Di., 13.04.2021 - 10:44

Vabbeh, ormai mi sono rassegnato. Quest'opera "s'ha da fare" e quindi, dopo lo scempio dell'ex cinema Corso, avanti con le ruspe. Non è un discorso politico, ma solo architettonico. Si poteva fare altrimenti ma evidentemente bisogna andare avanti, "far girare l'economia". Peccato, molti anni fa scrissi in una quasi ingenua lettera ad un giornale locale che la città continuava a perdere la sua faccia con non poche scelte fatte in materia di edifici.
D'altronde, si "deve" portare avanti il "Guggenheim denoantri in salsa altoatesin-sudtirolese". I bolzanini si fanno intortare su tutto e che le decisioni in merito al polo inizialmente non siano mai state oggetto di ricorsi, la dice davvero lunga. Oggi come ieri, era ed è troppo tardi. Si sarebbe dovuto agire l'altro ieri ma chi poteva non l'ha fatto. Sul resto, mi sono già espresso tempo fa, inutile ripetere davanti alle ruspe che hanno già idealmente acceso i motori per la evidente gioia di taluni a cui, in tutta franchezza, quell'edificio pare dare tuttora molto fastidio e così stapperanno lo spumante al primo colpo della demolizione a coronamento di un bieco revanscismo.

Di., 13.04.2021 - 10:44 Permalink