Sinner-Nadal
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Gesellschaft | Finferli e nuvole

Sinner è nudo

se avete Eurosport

Mettiamo che vi piaccia il tennis. Che siate tifosi di Seppi e di Sinner. E degli altri otto tennisti italiani che occupano posti tra i primi cento del mondo. Come Sonego, Berrettini, Fognini, Musetti...Una cosa mai vista, nella storia della racchetta italiana.

Mettiamo che proprio in questo momento storico arrivi il torneo parigino del Roland Garros. E che voi vogliate vedere, a detta di molti commentatori, i due set più belli dell'anno. Lorenzo Musetti contro Nole Djokovic. Ottavi di finale. Un match sulla carta già scritto. Invece il primo randella il secondo: palle corte, palle lunghe, lob, slice, smorzate, attacchi a rete e pallonetti da fondo campo. E soprattutto tie-break dominati. Uno spettacolo incredibile che lascia di stucco il tennista serbo. Occhi strabuzzati, smorfie di meraviglia.  C'è poi il seguito degli altri tre set, ma quella è un'altra storia e un'altra partita.

Mettiamo che abbiate voluto seguire in tv Musetti per poi guardare Sinner, sempre in tv. Non avete potuto farlo. Perché? Perché la Rai non trasmette il tennis

Mettiamo poi che ci abbiate preso gusto. Che vogliate continuare nell'estasi tennistica, seguendo il vostro idolo Jannik Sinner che incontra Rafa Nadal. Ancora non potete sapere che state andando a farvi male.

Al più tardi dopo otto games vi accorgete che, di fronte al Re, Sinner è nudo. Un pulcino bagnato. Al più tardi allora capite che contro il gorilla maiorchino, contro il terraiolo più forte di sempre, Jannik non può fare nulla. Né adesso né mai, nel corso di questa partita. Nadal è una bestia scatenata che devasta tutto ciò che si muove al di là della rete. Soprattutto col dritto mancino: un missile che piazza dove vuole e costringe Sinner ad uno 0-6 finale.

“Nadal schaut aus wie einer dieser Italo-Western-Protagonisten”, sagt Boris Becker in einem seiner TV-Kommentare. Per un dollaro in più, Sergio Leone. Colt, winchester. Rafa spara più di tutti.

Ma torniamo a noi. Mettiamo che siate voluti ascendere all'olimpo della terra battuta per discendere subito dopo negli inferi delle racchette infrante. Mettiamo insomma che abbiate voluto seguire in tv Musetti per poi guardare Sinner, sempre in tv. Non avete potuto farlo. Perché? Perché la Rai non trasmette il tennis.

L'emittente pubblica, lautamente foraggiata dai nostri soldi, non trasmette il secondo o terzo sport più seguito e praticato nel Paese. Da tanti anni ormai.

Chi lo ha deciso allora? Chi persevera nell'idiozia? Vogliamo i nomi.

Quale dirigente, quale capoprogrammatore, quale palinsessista ha deciso di oscurare questo sport?

Venerdì 4 maggio, su Repubblica, Tito Boeri ha scattato una fotografia impietosa. Ha messo di fronte la Rai e la BBC, considerata l'emittente migliore in Europa. Analizzando un'infinità di parametri, è arrivato a queste conclusioni: la prima costa molto di più e lavora molto peggio.
C'è qualcuno di voi che è rimasto sorpreso?

Tutti noi sappiamo che nell'azienda pubblica proliferano gli imboscati, gli inviati speciali, i raccomandati speciali, gli esentati, gli esonerati, i militesenti, i politici trombati, i congedati precoci, i congiurati, i dirigenti, i superdirigenti, i cospiratori, i fancazzisti, i mestatori, i censori bigotti, i figli di padre e i nipoti di zio. Una palude i cui fanghi prosciugano le tasche di noi contribuenti.
Lo sappiamo tutti. E ciononostante non sapremmo dire se è peggio la Rai o l'Alitalia. Lasciamo ai posteri l'ardua sentenza e torniamo al tennis.

Quale dirigente, quale capoprogrammatore, quale palinsessista ha deciso di oscurare questo sport? Probabilmente i loro nomi non li sapremo mai. Sappiamo però che, come tutti noi, essi sono destinati a congedarsi da questo mondo. E che, in quell'esatto momento, finiranno di sicuro tutti quanti all'inferno. Noi, nel 700esimo anniversario della morte di Dante, riserviamo loro la legge del contrappasso.

“Voi che in vita il tennis avet'oscurato, a voi in morte il tennis sarà comandato”

La pena sarà quindi questa: la visione in aeternum della sfida tra Borg e Vilas al Roland Garros del 1978. Il primo e il secondo, quegli anni, sulla terra battuta. Il primo molto più forte del secondo. Una partita già scritta. Noiosissima. Pallettate da fondo campo. Scambi infiniti. Sbadigli.
Niente match paradisiaci à la Djokovic-Musetti, cari censori Rai. Solo sfide infernali, per voi.

6-1, 6-1, 6-3

E una volta finita? Si riavvolge il nastro e si riparte da capo. Per sempre, per l'eternità.

 

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Quo Vadis Südtirol Sa., 12.06.2021 - 21:06

La RAI? Non mi interessa, anche se devo pagare il canone. Guardo l'ORF per vedere Dominic Thiem. E se voglio vedere Federer, guardo SRF. Sinner? Non mi piace. Non mi è simpatico. Che fortuna che abbiamo la RAS!!

Sa., 12.06.2021 - 21:06 Permalink
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Martin Daniel So., 13.06.2021 - 08:52

Probabilmente la RAI segue lo slogan "no representation without taxation."
In der Tat, der Beitrag müsste in fürstentümlichem Französisch verfasst sein.

So., 13.06.2021 - 08:52 Permalink