Gesellschaft | Aus dem Blog von Alberto Stenico

Ancora più bambini italiani negli asili tedeschi. È questa la soluzione?

Bisogna poter garantire il bilinguismo, senza mortificare il diritto all'insegnamento nella propria madrelingua.
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Secondo notizie di stampa, nell’anno scolastico 2014/15 ancora piú bambini di famiglie di lingua italiana sarebbero iscritti negli asili in lingua tedesca. Una libera scelta delle famiglie, ma anche un ulteriore sintomo che nel nostro sistema qualcosa non funziona.

Il diritto di ogni cittadino della nostra provincia alla educazione nella propria madrelingua é uno dei pilastri della convivenza tra i gruppi. Cosí come il diritto/dovere di apprendere la seconda lingua. Due condizioni queste, che dovrebbero essere garantite in tutte le scuole della provincia, quella italiana, tedesca e ladina. Ma qualcosa non funziona se un numero crescente di famiglie di lingua italiana iscrive i figli all’asilo tedesco, rinunciando volontariamente al diritto all’insegnamento nella propria madrelingua, ma con l’aspirazione di far diventare bilingui i propri figli. La nostra Autonomia deve garantire a tutti l’insegnamento nella propria madrelingua e contestualmente l’apprendimento della seconda lingua provinciale, Se cosí non é, allora il nostro sistema educativo deve proprio fare il tagliando!

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Mensch Ärgerdi… Fr., 31.01.2014 - 09:48

A leggere i comunicati stampa di certi esponenti politici, pare che la ragione principale non sia quella di far imparare la seconda lingua ai bambini, ma il non voler mandare i propi figli in classi dove si rischia una forte presenza di immigrati... sinceramente mi pare anche la speigazione più plausibile, perchè fino ad oggi (per eccezione delle famiglie miste) fra gli italiani altoatesini che ho conosciuto e che conosco, imparare il tedesco è sempre stata una scocciatura e non un nobile traguardo culturale da raggiungere...

Fr., 31.01.2014 - 09:48 Permalink
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Maximilian Ben… Fr., 31.01.2014 - 12:01

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

Sie haben keinen Kontakt zur Realität und ich würde fast wetten, dass Sie over50 sind. Die italienische Bevölkerung in Südtirol hat in den letzten 15 Jahren ein klares und ehrliches Bekenntnis zur Autonomie abgegeben und besonders zur Mehrsprachigekeit. Zumindest die Generation der heutigen Eltern von 20-50. Und deshalb sollte auch diese Generation zu diesem Thema politisch mehr ins Gewicht fallen. Leider sind die over50 Wähler numerisch noch sehr belastend. Lasst uns bitte mit Eurer Vergangenheit in Ruhe. Wir brauchen endlich mehr Sauerstoff. Danke für Ihr Verständnis.

Fr., 31.01.2014 - 12:01 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Fr., 31.01.2014 - 12:45

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

und als deutscher Bürger habe ich vom Kindergarten bis zur Matura, inklusive Musikschule in Bozen, immer die italienische Schule besucht. Ich bin so zu sagen das Gegenteil der "Kinder" im Artikel und ich habe in jeder Schul-Ebene das gleiche beobachtet. Ich gebe zu in meinem Kommentar etwas pauschalisierend zu sein, es gilt sicher nicht für alle Familien und Kinder die ich in meiner schulischen Karriere kennengelernt habe, aber für die große Mehrheit schon. Nebenbei bemerkt, könnte ich mir gut vorstellen dass es umgekehrt in den deutschen Schulen nicht anders ist, da ich aber diesbezüglich keine Erfahrung habe, hüte ich mich es zu sagen.

Fr., 31.01.2014 - 12:45 Permalink
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Manfred Gasser Fr., 31.01.2014 - 13:48

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

Ich fürchte, Sie haben die Realität nicht ganz im Blick, es wäre wirklich sehr wünschenswert, was Sie beschreiben, aber leider ist es so nicht.
Und ich falle auch nicht in ihre Over 50- Gruppe, bin in Terlan aufgewachsen, habe die ITI besucht, und bis 2008 17 Jahre in einer italienischen Fima gearbeitet. In diesen 17 Jahren habe ich viele junge Schulabgänger kommen gesehen, deutsch- und italienischsprachige, aber es war nicht ein italienischsprachiger dabei, der sich mit mir in Deutsch unterhalten wollte/konnte. Natürlich sind das keine statistischen Daten, aber diese Erfahrungen sprechen doch für sich, oder?
Das ist traurig aber wahr!

Fr., 31.01.2014 - 13:48 Permalink
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Maximilian Ben… Fr., 31.01.2014 - 19:37

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

bezueglich eures Alters... Aber wie gesagt, es waere tragisch, wenn wir die momentane "politische Schwaeche" der italienischen Volksgruppe ausnutzen wuerden. Den Rueckgang ethnischer Wahl bei den Italienern haben wir uns doch alle gewuenscht. Ich bin nur froh dass endlich rechte nationalistische Parteien keine Vertretung im Landtag haben. Aber wir haben jetzt auch eine grosse Verantwortung. Also bitte, ein bBischen mehr Vertrauen.

Fr., 31.01.2014 - 19:37 Permalink
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Salto User
Manfred Gasser Fr., 31.01.2014 - 14:04

Perché pensa che il sistema non funziona, se lei stesso scrive di "libera scelta delle familie"?
Il sistema non funziona piú, se qualcuna, e non faccio nomi, vuole costringere i bambini sudtirolesi di frequentare solo bambini della stessa linguamadre!

Fr., 31.01.2014 - 14:04 Permalink
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Valerio Borghesi So., 02.02.2014 - 11:46

Scusate, forse la faccio semplice, ma non sarà che il tedesco è un'opportunità in più, l'italiano no?
A me sembra che se si volesse davvero dare l'opportunità di imparare (bene) le due lingue, ci vorrebbe un'unica scuola veicolare con metà materie in italiano e metà in tedesco.
Se la scuola resta separata, mi pare ovvio che la gente sceglierà quella tedesca, dove ritiene di trovare qualcosa in più.
Vivo qui con la mia famiglia da pochi mesi, e uno dei motivi per cui abbiamo scelto di mandarla alla scuola tedesca è proprio quello di darle un'opportunità in più. Per la lingua madre, ci siamo noi in casa.
Però con il tedesco, se vorrà, potrà studiare, vivere, lavorare in Germania. Poi verrà anche l'inglese...
D'altra parte la mancata conoscenza di lingue straniere è proprio uno dei tanti limiti provinciali italiani.
Un orizzonte un po' più ampio, no?

So., 02.02.2014 - 11:46 Permalink
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Mensch Ärgerdi… So., 02.02.2014 - 13:46

Antwort auf von Valerio Borghesi

Da neocittadino di questa terra imparerà presto che la questione etnica è punto impriscindibile di ogni discussione sulla vita delle istituzioni... Ad ogni modo un punto di vista come il suo (da persona e padre di famiglia che viene da fuori) più scevro da pregiudizi, è sicuramente prezioso e utile in un forum come questo.

So., 02.02.2014 - 13:46 Permalink
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Valerio Borghesi So., 02.02.2014 - 11:51

Scusate la svista, non ho detto che parlavo di nostra figlia, che va nella scuola tedesca.
E, aggiungo, sentirla, dopo pochi mesi, parlare con i suoi compagni sia in tedesco che in italiano, mi sembra una meraviglia.

So., 02.02.2014 - 11:51 Permalink
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Alberto Stenico So., 02.02.2014 - 17:06

Fermo restando il diritto alla libera scelta da parte delle famiglie, sono dell'idea che si debba fare di tutto perchè la scuola italiana in Alto Adige assolva bene il suo compito di formare giovani italiani bilingui. Non é soltanto una questione di quantità di ore di tedesco o "in" tedesco, ma soprattutto di motivazione generale, di fiducia in se stessi e di superare un certo fatalismo: "nella scuola italiana, il tedesco non s'impara". Certo la strada è in salita: veniamo da un "brutto voto" ricevuto dalla nostra scuola nei test PISA e per questo la sfida è ancora piú importante. Gli italiani dell'Alto Adige meritano una scuola di qualità per garantire un futuro alle nuove generazioni.

So., 02.02.2014 - 17:06 Permalink
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Nino Fink Mo., 17.02.2014 - 10:52

das lese ich im Corriere vom sonntag. Bei den nachrichten im sender Bozen dann ein ermutigendes detail: in einem unserer (deutschen) kindergärten ist die mehrheit der eingeschriebenen kinder italienischer muttersprache und die umgangssprache der kinder unter sich ist italienisch. (aber die kindergärtnerinnen sprechen mit den kindern deutsch, versichert die leiterin). Ist doch gut, da lernen die deutschen kinder gleich mal italienisch. Wie unser landesrat Achammer sagt: "La presenza di bambini che parlano diverse lingue non è un problema ma un arricchimento per tutti" (Corriere d. A.A.) Die deutsche minderheit ist also auf dem weg der bereicherung.
Weniger bereichert fühlen sich da die plötzlich überflüssig gewordenen kindergärtnerinnen und lehrerinnen, die ihre stellen verlieren, weil die italienischen kinder fehlen. Immer laut Corriere wurde das problem fast schon gelöst mit der idee, die italienischen Kindergärtnerinnen (und später die lehrerinnen der volksschulen usw. - vermute ich halt) in die deutschen kindergärten und schulen aufzunehmen - immer mit dem gedanken an die kulturelle bereicherung, denke ich. Denn, dass dann bei den sitzungen vor allem italienisch gesprochen wird, ist doch logisch. Das deutsche lehrpersonal kann sich da ebenfalls kulturell bereichern. Ich finde, Achammer zeigt seine kompetenzen auf dem gebiet, sicher ist das lernen der italienischen sprache für die deutschsprachigen südtiroler kinder für die zukunft gesichert.

Mo., 17.02.2014 - 10:52 Permalink