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Mondiali sostenibili?

Sgarbo della val Gardena che dopo il no di Badia ha deciso di correre da sola per l'edizione del 2029. I Verdi: "Come si fa a parlare di sostenibilità"?
VAL GARDENA GRÖDEN FIS SKI WORLD CUP
Foto: Salto.bz

La referente per il turismo del Comune di Badia Elide Mussner aveva definito una possibile edizioni dei mondiali di sci del 2029 una "minestra riscaldata". Il Comune in questione, al contrario di quello di Corvara, aveva votato no, gettando nello sconforto albergatori e gli addetti ai lavori e le federazioni del settore sciistico. Nel mese di febbraio, i comitati di coppa del mondo di Gardena e Alta Badia avevano ipotizzato una candidatura in nome e per conto dell'Italia ai mondiali di sci alpino 2029 o successive edizioni. Il no del Comune di Badia sembrava  aver fatto saltare tutto. In val Gardena non si sono scoraggiati ed hanno fatto corsa solitaria presentando un dossier alla Federazione Italiana Sport Invernali (Fisi), il cui consiglio sceglierà tra la Val Gardena e il secondo candidato Sestriere il 9 settembre.In seguito, il vincitore di questa elezione preliminare nazionale potrà presentare la sua candidatura ufficiale alla Federazione Internazionale dello Sci, la Fis. La candidatura, com'è di moda di questi tempi, viene presentata come all'insegna della sostenibilità.

Dubbi al riguardo vengono espressi dai Verdi altoatesini. "In questi giorni - scrivono gli ambientalisti - l'Alto Adige non si rallegra solo delle belle giornate estive. In molti luoghi l'enorme afflusso di turisti in certe città e valli viene vissuto anche come un grande peso. È finalmente iniziata una discussione sui limiti della crescita nel settore del turismo, e su quanto il nostro territorio ne può sopportare. Visto le autostrade e i centri urbani congestionati, ci si chiede inevitabilmente come farà l'Alto Adige a far fronte a questo continuo di più".

Proprio in mezzo a questi dubbi e al dibattito che si è aperto, fanno notare i Verdi, arriva la notizia che il prossimo grande evento potrebbe essere all'orizzonte. "Saranno i mondiali di sci alpino in Val Gardena nel 2029. Qualche settimana fa la Val Badia aveva rifiutato una co-candidatura con la motivazione che la valle non ne poteva più. Ora la Val Gardena sta cercando di tirare avanti il carro da sola". La decisione in Val Gardena è difficile da decifrare. Agli abitanti non è stato chiesto se sono d'accordo con questi mondiali nella loro valle, manca qualsiasi tipo di coinvolgimento partecipativo di chi vive e lavora nella valle. Eppure saranno loro a dover vivere con le conseguenze di questi mega eventi". Secondo i  Verdi, in conclusione, "come Olympia 2026, questo evento sarà venduto come sostenibile e verde. Costruzioni di strade nuove e impianti parlano un’altra lingua. Dovremmo iniziare a pensare ai limiti non solo della crescita ma anche del green-washing".

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alexander prinoth Mi., 25.08.2021 - 20:17

Concordo pienamente @Fabio Gobbato. Finalmente delle considerazioni che specchiano la situazione attuale globale (mi riferisco al termine inflazionario "sostenibilità" e al concetto “green-washing”).
Citazione - Club 5 Ski Classics: „[..]tre comuni della Val Gardena supportano il progetto coraggioso con molta convinzione. L'intenzione è spalleggiata anche dal settore turistico della Val Gardena. Ancora più importante è però il sostegno della maggior parte della popolazione in Val Gardena e del territorio. La popolazione è entusiasta dell'idea dei Campionati del Mondo di Sci Alpino 2029 [..]“
Non corrisponde assolutamente alla verità che dietro la candidatura ci sia gran parte della popolazione gardenese, tanto meno gli esercenti del turismo. È meramente “fantasticheria” da parte del comitato organizzatore. Ed è ancora più stolto parlare di sostenibilità in relazione a un grande evento internazionale. A molti occhi le affermazioni del comitato suonano fuori dal mondo reale (e.g. cambiamenti climatici ecc.) ed arroganti. Non per ultimo: il parere del popolo non è mai stato chiesto…
Alexander Prinoth
settore turistico e amante della natura

Mi., 25.08.2021 - 20:17 Permalink
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Elide Mussner So., 29.08.2021 - 08:50

Il greenwashing è un fenomeno preoccupante. Si spacciano per sostenibili eventi e attività che non hanno neanche mai visto l‘ombra della sostenibilità. Eventi di massa sono intrinsecamente insostenibili. La sostenibilità non è data da qualche bicchiere usa e getta biodegradabile.
La domanda che dobbiamo farci è: abbiamo davvero bisogno di un mondiale di sci nelle Dolomiti?

So., 29.08.2021 - 08:50 Permalink
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alexander prinoth Mi., 01.09.2021 - 16:52

Decisamente non ne abbiamo bisogno! Bisogna avere il coraggio di fare un passo deciso in una direzione che implica una riduzione del turismo di massa ed una educazione ad un turismo "educato" e in simbiosi con la natura.

Mi., 01.09.2021 - 16:52 Permalink