Politik | 5 settembre

"Ho liberato l'agenda per venire"

Romano Prodi sarà a Bolzano domenica 5 settembre per la festa dell'autonomia. In un'intervista spiega a Salto.bz cosa lo lega all'Alto Adige.
Romano Prodi
Foto: Repubblica

“Appena ho visto l’invito per domenica ho detto alla segretaria di cancellare qualsiasi impegno. Volevo proprio esserci alle celebrazioni dell’autonomia”. Romano Prodi ha da sempre un rapporto molto forte con l’Alto Adige. Su invito del presidente della Provincia Arno Kompatscher l'ex Presidente della Commissione Ue nonché ex presidente del consiglio sarà a Bolzano assieme all'ex presidente austriaco Heinz Fischer per la cerimonia prevista domenica5 settembre alle 18 in piazza Magnago a Bolzano.

Per i berlusconiani Prodi ha un rapporto positivo con l’Alto Adige perché il suo secondo governo restò in vita 2 anni, tra il 2006 e il 2008, soprattutto grazie ai voti dei senatori Svp (e dei senatori a vita). Altri avranno in mente la sua passione per la bicicletta e la Maratona dles Dolomites. Quando ci si parla, al Professore, si capisce invece che c’è un legame che va parecchio al di là delle questioni di "bassa politica". Un sentimento di simpatia dovuto a quella che lui chiama, con una locuzione che risulta inedita perfino su google, “faticosa esemplarità”. Due parole che riassumono efficacemente qualche decennio di percorso istituzionale che è diventato sì un esempio a livello internazionale ma è costato una discreta e diffusa fatica a tutti i livelli. Prodi, che è europeista nel Dna, sembra rivede nelle dinamiche in piccolo che hanno portato alla pacificazione del territorio altoatesino un esempio di quello che in grande ha ispirato e favorito la nascita dell’Unione europea.

salto.bz: Professor Prodi, lei viene sempre volentieri in Alto Adige, sia per impegni istituzionali che in vacanza, o anche per  la sua celebre passione per la bicicletta. E’ così anche questa volta, vista l'importanza della ricorrenza?

Romano Prodi: Sì, questo è un settembre denso di impegni e di cose da fare, ma ho voluto proprio esserci. Ho davvero chiesto di liberare l'agenda. E’ vero che ho fatto sempre meravigliose vacanze da voi, ma c’è qualcosa che mi lega, ho sempre avuto la massima stima e simpatia per il percorso che è stato fatto a livello istituzionale. La vostra terra ha saputo risolvere tanti problemi e trovare soluzioni partendo da posizione diverse, nello spirito di collaborazione tra i popoli. I parlamentari altoatesini sono poi un grande esempio di lealtà, fanno la politica come si deve fare, con una visione, con pazienza, con l’idea che si può sempre trovare una mediazione e con senso di responsabilità. L’Europa è fatta di minoranze e di complessità e nella vostra terra si è riusciti a trovare un equilibrio positivo.

Nei suoi quattro anni da presidente del consiglio, in due decenni diversi, sono state approvate alcune importanti norme di attuazione dello Statuto di autonomia. Per quali il lavoro è stato più difficile?

Dalle strutture stradali alle questioni riguardanti l’energia sono stati fatti diversi passi importanti per tutta la comunità altoatesina e per la crescita anche dal punto di vista economico. Ma quello che per me è sempre stato importante è che la Provincia di Bolzano diventasse davvero un ponte tra l’Italia e il mondo germanico e non c’è dubbio che questo stia avvenendo, che il processo sia cominciato e stia andando avanti. Ci sono ottimi rapporti con il mondo austriaco e germanico, e ci sono rapporti positivi tra le comunità che vivono in Alto Adige, e non è una condizione temporanea, nella condivisione degli obiettivi si trova anche una prospettiva di futuro. Credo che la faticosa esemplarità rappresentata dal sistema altoatesino sia una certezza anche per il futuro. L’identità non è più l’unico modo di affrontare le questioni politiche. Nel quadro europeo questo atteggiamento è diventato sicuramente più facile da tenere. Finora ritengo davvero molto positivo l’esperimento istituzionale altoatesino. Anzi, non ha più nemmeno senso parlare di esperimento. Siete una realtà ormai consolidata.

A proposito del quadro europeo, con il governo Draghi l’Italia sta attraversando un momento politico istituzionale particolare e le spinte antieuropeiste di certi partiti sembrano essersi placate. Come vede la situazione?

Seguo con molta attenzione quello che accade, vedo con favore che la politica italiana si soa riavvicinata alla politica europea e viceversa. Ci troviamo in un periodo difficile ma vedo la potenzialità per uscire definitivamente dalla crisi che è cominciata nel 2007-2008 ed ancora non si è chiusa. Sono molto fiducioso, in prospettiva.

 

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Karl Trojer Mi., 01.09.2021 - 08:55

Romano Prodi war nicht von ungefähr zum Präsidenten der EU gewählt worden. Seine Integrität und Offenheit, sein empathisches Wesen haben wesentlich dazu beigetragen. Dafür was er für Südtirol geleistet hat , ein großes Dankeschön !

Mi., 01.09.2021 - 08:55 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 01.09.2021 - 10:50

Personalmente mi sento abbastanza prodiano, anche se di indole sono più dinamico. Per me rimae un grande statista e professore. Peccato che non abbia preso l'espoerienza altoatesina e l'abbia esportata nel resto dell' Italia (autonomia provinciale), sarebbe stata la vera importante riforma.

Mi., 01.09.2021 - 10:50 Permalink
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Arne Saknussemm Mi., 01.09.2021 - 14:04

"Ho liberato l'agenda per venire" ... Vabbè, per uno che non ha un cazzo da fare e prende più di 10.000 € di pensioni al mese è una dichiarazione ridicola.

Mi., 01.09.2021 - 14:04 Permalink
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Hartmuth Staffler Mi., 01.09.2021 - 14:15

Bereits Alcide Dagasperi, ein übler Antisemit und Kirchendiener, hat sich gerühmt, Südtirol durch seine Taschenspielertricks für Italien gerettet zu haben. Der Prodi gehört wohl auch in die Kategorie dieser Retter der Nation.

Mi., 01.09.2021 - 14:15 Permalink