Politik | L'editoriale

Sempre liberi

La guida della redazione cambia, il DNA di salto.bz resta lo stesso. Il progetto ha un solo obiettivo: continuare a crescere.
La redazione di Salto.bz in via Streiter
Foto: (Foto: salto.bz)

Che effetto fa essere lo Chefredakteur-direttore responsabile di salto.bz? Ancora non lo so bene. Quando a metà maggio di quest’anno ho ripreso l’elmetto dall’armadio e ho iniziato a realizzare cosa significava lavorare come redattore in un medium veramente indipendente, c’è stato un preciso istante in cui ho avvertito la sensazione che si deve provare quando si vince un grosso premio del tutto inaspettato.

Ho cominciato a fare il giornalista nel 1998 al Mattino dell’Alto Adige e poi ho lavorato, fino al 2017 al Corriere dell’Alto Adige. In quei due giornali mi sono sempre sentito fortunato rispetto a molti colleghi per il fatto di poter mettere spesso “più della metà di me stesso” in quello che facevo. Una cosa per nulla scontata per chi fa il giornalista professionista. E tutte le volte che ho dovuto fare delle cose che non mi convincevano,  scrivere dei pezzi che per me non avevano senso, l’ho detto apertamente, ho imprecato, mi sono rimesso alla tastiera e ho fatto quello che mi era stato chiesto di fare. Può far sorridere ma sono quasi certo di aver tenuto lo stesso approccio anche nei tre anni e mezzo in cui poi ho lavorato in Provincia.

La linea editoriale di salto.bz è inscritta nel suo DNA ed è rispecchiata dalla sua storia, dal suo essere un medium bilingue, partecipato, ed edito da una cooperativa indipendente. Non serve specificare molto altro.

Fin dai primi giorni a salto.bz la sensazione di totale libertà e quella, nuovissima, di poter mettere nel lavoro me stesso al 100 per cento, mi disorientano. Una vertigine. Da starci attento, pure. Dalla sensazione di ubriacatura nascono le 12.000 battute spazi inclusi scritte con la speranza che si avviasse un dibattito sul monopolio editoriale di Athesia che poi, come normale, non c’è stato. Passano le settimane e mi accorgo di potermi ogni giorno occupare di quello che mi sembra abbia più senso, da Benko alla scuola plurilingue, dal lupo sulle montagne all’ennesima presa in giro in tema di infrastrutture per la città di Bolzano. Il tutto sempre in accordo con la Chefredakteurin, Lisa Maria Gasser, cui sono molto grato per l'assunzione sulla fiducia. Passati quattro mesi, alla luce dell’addio di Lisa, il cda di Demos 2.0 mi chiede di fare lo Chefredakteur-direttore. E quindi, eccomi qua.

La linea editoriale di salto.bz è inscritta nel suo DNA ed è rispecchiata dalla sua storia, dal suo essere un medium bilingue, partecipato, ed edito da una cooperativa indipendente. Non serve specificare molto altro. Uno degli aspetti da considerare, però, è che da quando è nato, quasi dieci anni fa, la situazione dell’editoria regionale è radicalmente mutata. Nel silenzio generale, il gruppo Athesia ha fagocitato quasi tutto il fagocitabile, italiano o tedesco, altoatesino o trentino. Assieme a poche altre realtà private e pubbliche Salto.bz ha quindi il compito di garantire un minimo di pluralismo in una terra che è già complicata di suo. Una responsabilità che volentieri ci prendiamo.

Perché il pluralismo è reale se chi scrive ha un pubblico che lo legge. Se un soggetto scrive per se stesso e pochi intimi mentre la quasi totalità delle persone, con diversi gradi di consapevolezza, si abbevera alla stessa fonte, che pluralismo è?  Fortunatamente salto.bz un pubblico ce l’ha. Nell’ultima settimana circa 25.000 utenti unici hanno visitato ogni giorno le nostre pagine. Il pubblico di salto.bz non è per forza sempre d’accordo con ciò che viene proposto, e sa che la nostra testata non è mossa da logiche di potere occulte, ma dal desiderio di raccontare il più onestamente possibile quello che accade. Di errori ne facciamo e ne faremo, ma la cosa certa è che, ad esempio, non faremo mai finta che quando ci sono 38 gradi potete andare a prendere il fresco solo nella valle che si è comprata la cooperativa Demos 2.0, anche perché la cooperativa non si è ancora comprata nessuna valle.

Nel panorama dell’informazione locale salto.bz, dunque, c’è. E’ ormai una certezza, e grazie al lavoro di tutti quelli che hanno “remato” in questi anni, è considerato una testata libera e autorevole.

Nel panorama dell’informazione locale, come direbbe Guido Meda, salto.bz, dunque, c’è. E’ ormai una certezza, e grazie al lavoro di tutti quelli che hanno “remato” in questi anni, è considerato una testata libera e autorevole. I numeri sono molto buoni ma dobbiamo continuare a fare tutto quanto è possibile per migliorare e per crescere. Abbiamo una redazione composta da due giornalisti over 50 (io e Christoph Franceschini) e tre bravissimi giovani under 32, Valentina Gianera, Elisa Brunelli e Valentino Liberto. Una posizione resta tuttora aperta, e i colloqui per la copertura del posto sono in corso. Musica e cultura sono affidate alle mani esperte di Reinhold Giovanett e Martin Hanni. Alcune decine fra collaboratori e columnist continuano inoltre a dare il loro grande contributo di idee e di contenuti alla testata. Così come è, e resterà, importante anche l’apporto esterno della community.

Salto.bz è una testata in crescita la cooperativa è in salute, ma dobbiamo e vogliamo crescere ancora. Se tenete al pluralismo, abbonatevi, o semplicemente mettete dei like, fate girare gli articoli, e soprattutto, commentateli. Anche con toni acidi ma senza seminare odio. Di quello, in giro, ce n’è fin troppo.

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Profil für Benutzer Gianguido Piani
Gianguido Piani Di., 21.09.2021 - 07:08

Tanti auguri e un suggerimento stilistico. Proprio in questa pagina a sinistra lampeggia un banner "Impfen voll das Leben", a destra "Ideen salon 2021". Questo continuo lampeggiare disturba, e di parecchio, la lettura. Non e' una senzazione solo soggettiva, ci sono numerosi studi scientifici al riguardo. Uso uno schermo grande per cui quando leggo Salto piazzo sul browser una finestra vuota a sinistra e una a destra e leggo tranquillo. I pubblicitari non hanno comunque raggiunto il loro scopo.
Ho sentito di linee guida per una pubblicita' meno invasiva, non le ho sotto mano ma se di interesse posso cercarle. Vanno bene anche banner piu' grandi, ma non devono assolutamente essere invasivi e tanto meno lampeggiare e cambiare di continuo. Se uno e' interessato li sceglie, altrimenti no.

Di., 21.09.2021 - 07:08 Permalink
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Sebastian Felderer Di., 21.09.2021 - 08:29

Caro Fabio, per me una novitá e una sorpresa, il cambio al vertice di salto.bz. Peró ben venga e hai tutto il mio rispetto e il mio credito. Il mio dubbio non era mai la redazione, ma sempre la cooperativa che ci sta dietro le quinte, demos 2.0. Il mio periodo a salto.bz, dalla nascita al 2020 é finito. Io oramai mi limito a commentare. Ma i 125 articoli sono li, sono il mio contributo per salto.bz e per la sua indipendenza. Buon lavoro Fabio e non temere nessuno, fuorché te stesso.

Di., 21.09.2021 - 08:29 Permalink
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Paolo Ghezzi Di., 21.09.2021 - 09:16

Forza Fabio. Non è un salto nel vuoto. È un salto in alto, in lungo e in largo. Salto c'è, vivo e saltellante. Buon lavoro a te e al team.

Di., 21.09.2021 - 09:16 Permalink
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Karl Trojer Di., 21.09.2021 - 10:32

Der Frau Lisa Maria Gasser möchte ich für Ihre Zeit als Chefredakteurin bei salto.bz vielmals danken. Sie hat das Niveau von salto.bz stark angehoben und viele interessante Beiträge eingebracht. Für ihren weiteren Werdegang wünsche ich ihr das Beste ! Dem neuen Chefredakteur Fabio Gobbato wünsche ich gutes Gelingen und viel Freude im salto-Team !

Di., 21.09.2021 - 10:32 Permalink
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Profil für Benutzer Germana Nitz
Germana Nitz Di., 21.09.2021 - 14:58

Woher die Gewissheit, Herr Freud, "einer nahezu italienischsprachigen Redaktion"? Die Zeiten, als Frau Rossi aus der italienischen und Herr Schwarz aus der deutschen Schublade kamen, sind vorbei. Aber selbst das ist bei Ihnen nicht angekommen. Alles andere kochen Sie nur um ein weiteres Mal auf.

Di., 21.09.2021 - 14:58 Permalink
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Salto User
Manfred Gasser Mi., 22.09.2021 - 11:03

Haben Sie Probleme mit der italienischen Sprache? Ich hoffe, die Mehrheit der deutschsprachigen Südtirol nicht.
Und was die Anstellung von italienischsprachigen Mitbürgern, und das Lohndumping betrifft, das ist doch Ihre kapitalistische Welt. Was ist denn in Ihren Augen schlimm daran?

Mi., 22.09.2021 - 11:03 Permalink
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Salto User
Manfred Gasser Mi., 22.09.2021 - 11:34

Ich lese natürlich alles von Ihnen, und natürlich weiss ich auch, dass Sie öfter, und ziemlich gut auf italienisch schreiben. Genau darum verstehe ich nicht, warum Sie was an der Muttersprache der Redaktion, oder der Chefredakteurs auszusetzen haben.
Und mit der ethnischen Betrachtungsweise haben doch wohl Sie begonnen, italienische Redaktion = nichts für deutsche Leser.
Ich zitiere Sie: "In verschiedenen Südtiroler Unternehmen ist es aktuell so, dass Italiener angestellt werden, weil man keine deutschsprachigen Südtiroler findet und/oder weil Italiener dem Unternehmen weniger kosten als deutschsprachige Südtiroler. "
Und das sind dann alles zweit- bis drittklassige Unternehmen, die ebensolche Produkte auf den Markt bringen? Oder sind da vielleicht auch erstklassige Unternehmen dabei, die ebensolche Produkte auf den Markt bringen, und mit den Dumpinglöhnen einfach nur mehr in den eigenen Sack stecken wollen?
Was Salto betrifft, muss ich Ihnen recht geben, noch besser wird schwierig. ;-)

Mi., 22.09.2021 - 11:34 Permalink
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Profil für Benutzer Emil George Ciuffo
Emil George Ciuffo So., 26.09.2021 - 15:33

"Eine nahezu italienischsprachige Redaktion ist meiner Meinung nach, politisch korrekt formuliert oder nicht, ein weiteres Zeichen für Schwäche."
Aber klar doch, deutschsprachige Redaktion ist Zeichen für Stärke, italienischsprachige Redaktion ist Zeichen für Schwäche. Die fixe Idee des deutschen Übermenschen geistert nach jahrzehntelanger Hirnwäsche sogenannter "starker Redaktionen" immer noch in vielen südtiroler Köpfen herum, und diese merken es gar nicht mehr.
Übrigens, die politische Korrektheit dürfte Ihnen hier wohl ziemlich misslungen sein ...

So., 26.09.2021 - 15:33 Permalink
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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser So., 26.09.2021 - 21:16

Ich erachte diesen Satz
“Da Sie Ihren Nicknamen in italienischer Sprache ausdrücken, weiß man zumindest welches Geistes Kind Sie sind”
als rassistisch.
“Wessen Geistes Kind” ist denn jemand italienischer Sprache?
.
Sie machen hier Ihrerseits durch Diskriminierung Anderssprachiger, Andersdenkender und älterer Mitbürger klar, wessen Geistes Kind in Ihnen schlummert.
Aber anonym kann man sich ja rassistisch ausdrücken - feige.

So., 26.09.2021 - 21:16 Permalink
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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser So., 26.09.2021 - 21:35

Ich erkenne rassistische Äußerungen.
Das Wort verbieten dürfen Sie Menschen hinter Ihrer Haustür.
Wenn ich mich irgendwo langweile, gehe ich weiter - das steht auch Ihnen frei.
Ist doch lustig, ein anonymer (feiger) Leser mit rassistischen Äußerungen will einem Klarnamenschreiber das Wort verbieten ...
Um beim Artikel zu bleiben: salto ist doch gut so, wie es ist.
Es sollte rassistische und diskriminierende Äußerungen nicht zulassen, auch wenn Sie dies gerne so hätten.
.
ps: Sie haben meine höfliche Frage nicht beantwortet.

So., 26.09.2021 - 21:35 Permalink