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L'A22 ha resuscitato la Regione

L'emendamento approvato è frutto della pace Kompatscher-Fugatti e del feeling tra il presidente altoatesino e Bonaccini. Decisiva la presentazione di un libro a Bolzano.
Autobrennero
Foto: Verdi

Lo si può dire solo sottovoce, ma il grande risultato politico ottenuto con l’emendamento salva-concessione dell’A22 è dovuto in prima battuta ad un attore politico istituzionale dato per morto e sepolto da circa un ventennio: la Regione Trentino-Alto Adige Südtirol. Ma non semplicemente perché l’ente e le due Province sono azionisti di maggioranza della società che gestisce l’infrastruttura. Quanto perché i presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, lasciati alle spalle dissapori e sospetti (in estate si diceva perfino che il governatore trentino potesse sostenere le mire espansionistiche del collega di partito Zaia), hanno ritrovato piena sintonia fissando il mirino su questo obiettivo e hanno mostrato a “Roma” un’unità di intenti senza la quale il rischio sgambetti sarebbe stato altissimo. Si sa, infatti, che le larghissime intese che sostengono il governo Draghi non sono affatto garanzia di azioni amministrative unitarie da parte di tutte le componenti che fanno parte della maggioranza. I risultati dipendono da molti fattori. In questo caso è accaduto che amministratori e politici leghisti, uomini e donne Pd ed SVP (e in misura minore i pentastellati) abbiano pagaiato nella stessa direzione con tutto il vigore possibile lungo l’asse Bolzano-Verona-Modena. Quella che si è allineata nell’autunno 2021, dunque, è una congiuntura astrale più che mai favorevole e, verrebbe da dire, quasi irripetibile. Un po’ tutti i protagonisti sono disposti ad ammettere che se la partita non si fosse chiusa politicamente ora, con Draghi tirato per la giacca tra Palazzo Chigi e il Quirinale, nel 2022 si sarebbe potuto ricominciare daccapo per la quarta o quinta volta e continuare in regime di prorogatio per chissà quanto.

In questa partita di importanza enorme per tutti i territori coinvolti, c’è però un altro grande vincitore, ovvero colui il quale capitalizza forse il risultato migliore per la propria Regione. Parliamo di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, presidente della Stato Regioni, che ha davanti a sé un futuro già scritto da leader nazionale. Con ogni probabilità, infatti, due opere che l’Emilia attendeva da decenni e che valgono quasi 2 miliardi -  la Cispadana tra Rolo-Reggiolo e Ferrara sud e la Campogalliano-Sassuolo - saranno inserite nel Piano degli investimenti di A22. Un piano che, stando alle indiscrezioni, sarà di 6,5 miliardi, anche se spalmato non più su 30 ma su 40 o 45 anni.

La svolta in estate

Il percorso che ha condotto alla svolta della settimana scorsa è stato lungo e tortuoso. Per oltre sette anni ogni volta che sembrava "fatta" qualcuno o qualcosa (soprattutto crisi di governo) all'ultimo si metteva di traverso. Per qualche anno, come si ricorderà, per la gestione dell'arteria si era accarezzata l’idea di creare una società in house interamente pubblica, liquidando i soci privati.  A sette anni dalla scadenza dell’ultima concessione (terminata nell’aprile 2014) questa sembrava l’unica strada per evitare la gara europea. Ma i privati hanno fatto muro, trasformando quella che sembrava una via d’uscita in un vicolo cieco. Poi in estate ecco l’idea che si è è rilevata risolutiva: la finanza di progetto, legata ad una gara con un diritto di prelazione “spinto”.

A questo punto, alla pace scoppiata tra Kompatscher e Fugatti, si aggiunge un altro elemento che conferma come a volte nelle questioni istituzionali i buoni rapporti interpersonali possano essere forse più importanti delle alleanze politiche dettate dall’alto.  Bonaccini e Kompatscher, infatti, sono da tempo in grande sintonia. Il secondo trova spesso nel primo una sponda in quasi tutte le riunioni della Stato Regioni. I due si sentono spesso. Accade dunque non certo casualmente che il Pd di Bolzano inviti Bonaccini ad aggiungere una tappa al tour estivo di presentazione del libro-manifesto “Il paese che vogliamo”. L’appuntamento è fissato per il 18 settembre al NOI Techpark. Kompatscher è tra il pubblico. Dopo la presentazione si tiene quindi la riunione che porta alla schiarita definitiva.  A22 è già in entrambe le società della Autostrada cispadana (65 km) e la Campogalliano-Sassuolo (15 km), infrastrutture strategiche per il ricco tessuto economico dell’Emilia Romagna che sono in attesa di trovare il treno giusto per il finanziamento statale da decenni. Inserirle nel piano degli investimenti di A22 significa assicurarne la realizzazione in tempi non biblici. Ed è su questo punto che si trova l’intesa che mette d'accordo i soci da nord a sud (nel piano delle infrastrutture da 4,1 miliardi presentato per la società in house erano già previste opere lungo tutto l’asse del Brennero, compreso l’ormai famigerato tunnel sotto il Colle)

 

Ma perché tanto entusiasmo se la concessione non è stata ancora rilasciata e perché tante critiche dai media nazionali che da sempre hanno visto qualunque soluzione diversa dalla gara europea come l'ennesimo privilegio per territori già privilegiati dall'autonomia? La risposta sta nella procedura individuata, creando - si perdoni la metafora - un'autostrada verso la riassegnazione della concessione. L’emendamento al Decreto infrastrutture approvato nei giorni scorsi consente infatti ad A22 di giocarsi la chance del PPP, ovvero il Partenariato Pubblico Privato sotto forma di Finanza di progetto. Si tratta di una procedura che verrà gestita congiuntamente dai Ministeri delle infrastrutture e mobilità sostenibili (Mims) e dell'Economia e Finanza (Mef) e consentirà alla società Autostrada del Brennero di fare una proposta relativamente alla futura concessione. Successivamente si aprirà la fase in cui verranno presentate delle eventuali altre offerte concorrenti e verrà scelto il progetto vincitore. Nel caso in cui quest'ultimo fosse migliorativo rispetto alla proposta di A22, la società potrà esercitare il diritto di prelazione e fare sua la concessione offrendo le stesse condizioni del progetto vincitore. Se non è un rinnovo della concessione tout court, ci assomiglia parecchio.

 

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Massimo Mollica Mo., 08.11.2021 - 09:07

Il punto è che io auspico che si avverino in tempi ragionevoli due punti:
1) la variante per Bozlano
2) la creazione di tante colonnine elettriche in ogni area di servizio

Mo., 08.11.2021 - 09:07 Permalink
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Claudio Campedelli Mo., 08.11.2021 - 10:43

I progetti infrastrutturali legati alla concessione dimostrano come lo stato italiano, le regioni e le provincie prendono decisioni per aumentare le emissioni clima alteranti e dannose alla salute.

Mo., 08.11.2021 - 10:43 Permalink