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Ma questa è democrazia?

Perché un politico esperto come Diego Cavagna ha deciso di vantarsi pubblicamente di essere l’ideatore di un accordo Civiche-SVP per il governo di Merano? Quale lo scopo?
Diego Cavagna
Foto: Diego Cavagna

Diego Cavagna, grande manovratore della politica meranese, riunificatore delle formazioni “civiche” all’insegna della ideologia in base alla quale “non importa cosa pensi, se sei di destra, di sinistra o di centro, l’importante è arrivare al potere”, loro stratega indiscusso, ha pubblicamente dichiarato di essersi accordato con la SVP già nel 2019, nonostante tutti gli esponenti politici di Civiche e SVP lo abbiano fermamente negato fino ad ora.

È stato quindi lui l’ideatore e artefice del patto di ferro Civiche unite-SVP che nel 2020 ha impedito all’allora vincitore del ballottaggio, il sindaco Paul Rösch, di formare una qualunque Giunta, imponendo di conseguenza il commissariamento della città. Il fatto che Civiche e SVP avessero sin da allora deciso di estromettere ad ogni costo i Verdi ed il centro sinistra dal governo della città, avendo concordato segretamente che la Giunta doveva essere a loro guida o non doveva essere, è un fatto di cui chiunque abbia un cervello per ragionare è convinto da tempo. Quello che adesso cambia è che se ne ha conferma ufficiale direttamente dal suo attore principale.

I soggetti politici autori di patti pre-elettorali di questo tipo, tenuti nascosti agli elettori, che, invece di adoperarsi per dare soluzione ai problemi della cittadinanza, avendo a cuore innanzitutto le esigenze e le aspettative dei cittadini, non tengono in nessun conto la volontà espressa con il loro voto, calpestano il significato stesso della democrazia, confermando nella opinione pubblica l’idea che andare a votare è inutile in quanto alla fine la voce della maggioranza non conta nulla o quasi.

Ma perché un politico esperto come il capo delle Civiche unite ha deciso adesso, dopo la vittoria risicata alle recenti elezioni amministrative, di vantarsi pubblicamente e con orgoglio di essere stato l’ideatore di un siffatto accordo? Ha solo ceduto ad un impulso narcisistico o, come noi crediamo, egli si prefigge altri scopi?

Ebbene due sono a nostro avviso le ragioni di tale pubblica ammissione.

Intanto ha voluto lanciare un segnale di forza alla SVP, probabilmente nel tentativo di tenere a bada le pretese, in termini di potere e deleghe di governo, della formazione politica alleata di governo. Ha voluto significare alla SVP che è stato lui a permettere loro di arginare il consenso crescente verso i Verdi nell’ambito dell’elettorato di lingua tedesca (primo obiettivo dell’azione politica della SVP!) e che, senza l’accordo in questione, probabilmente la perdita di voti sperimentata dal partito di raccolta in tutte le ultime elezioni amministrative sarebbe stata inarrestabile anche in futuro. Così facendo ha però arrecato alla SVP un danno di immagine non di poco conto, difficilmente recuperabile da parte dei dirigenti della SVP attraverso le poco credibili dichiarazioni volte a negare l’esistenza del patto preelettorale. Prevediamo che nel proseguo della consiliatura questo attacco delle Civiche alla SVP sarà causa di attriti nell’ambito della maggioranza, di cui faranno le spese i cittadini di Merano.

E poi ha voluto motivare e rincuorare gli elettori italiani che hanno consentito alle Civiche unite di formare una Giunta i quali hanno cominciato a rendersi conto che, alla fine, nonostante la italianità del sindaco, a comandare sarà sempre la SVP. Non crediamo che la conferma della esistenza sin dal 2019 del patto blindato preelettorale e segreto tra Civiche ed SVP servirà a modificare tale diffusa opinione. È infatti del tutto evidente che nessuna professione di forza politica nei confronti degli alleati della SVP potrà mai nascondere la realtà: l’azione di governo del nuovo sindaco italiano sarà subordinata alla volontà della SVP in quanto, senza la SVP, l’attuale Giunta non può contare su nessuna maggioranza. Né crediamo che la SVP si senta in dovere più di tanto di onorare alcun debito di gratitudine verso le Civiche ed il loro capo, soprattutto adesso che ha raggiunto il suo principale obiettivo politico, ovvero quello di allontanare dal potere almeno per tre anni e mezzo i Verdi ed i suoi alleati.

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Josef Ruffa Mo., 29.11.2021 - 17:01

Se l'obiettivo principale politico di una forza politica è quello di allontanare un altra forza politica dal potere, allora emerge chiaramente l'interesse della politica che non sarebbe quella di occuparsi con tutte le forze della res publica ma di occuparsi di potere. L'interesse dell'elettore va in questo caso a farsi friggere. Gute Nach Demokratie, wo immer du auch bist. Gli elettori si allontanano dalla scheda elettorale? Non meravigliamoci.

Mo., 29.11.2021 - 17:01 Permalink
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Profil für Benutzer △rtim post
△rtim post Di., 30.11.2021 - 12:03

"... l’azione di governo del nuovo sindaco italiano sarà subordinata alla volontà della SVP in quanto, senza la SVP, l’attuale Giunta non può contare su nessuna maggioranza."
Klar, man macht, wie auch im Rest der Welt, eine Koalition um eine Mehrheit zu haben. Aber die Schlussfolgerung daraus, dass in Meran gerade die SVP deshalb den machtpolitischen Ton angibt, gehört wohl eher in das bekannte Reich bestimmter rechter bzw. linker) Gesinnungstäter-innen und zu den ständig wiederholten Verschwörungserzählungen über die SVP.
Wer 2020 die Ereignisse und Verhandlungen in Meran hingegen detailliert nachverfolgt (hat), weiß, wie erbärmlich, die Position der SVP dort war und zum Teil noch ist. 2021, auch wenn die SVP begonnen hat, sich personell und inhaltlich neu aufzustellen, erkennt jeder, auch der nicht Politikwissenschaften studiert hat, die offensichtlichen Schwächen.
Welchen großen machtpolitischen Ton gibt die SVP in Meran denn derzeit an? Die SVP Meran hat u.a. sogar auf die Zuständigkeit der deutschen Schule — mehr noch — auf eine der deutschen Sprachgruppe laut Proporz zustehende Stadträtin verzichtet. (Vgl. B. Hosp, Bedenklicher Bruch in: https://www.salto.bz/it/article/29112021/bedenklicher-bruch? )
Toni Visentini hat es positiv gewendet sogar als
I MIRACOLI POLITICI DI MERANO bezeichnet.
https://www.pressreader.com/italy/corriere-dellalto-adige/20211117/2815…
Toni Visentini hat sogar völlig recht, wenn man es perspektivisch betrachtet. Ich und andere wohl auch wären auf die Reaktion(en) gespannt, wenn umgekehrt die SVP von außen eine der italienischen Sprachgruppe laut Proporz zustehende Stadträtin ausgesucht und benannt hätte oder das gar auf Landesebene machen würde. (Das könnte man dann, wie es der Artikelschreiber oben meint, als eine machtpolitisch tonangebende SVP bezeichnen). Oder, wie es Toni Visentini hingegen meint: als ein Wunder, WENN es umgekehrt auch dieselbe NICHT-Reaktion, wie in Meran, auf der „italienischen Seite“ gäbe. Dann sollten vielleicht nicht nur die politischen Grünen rufen: "Alexander Langer – Santo subito!"

Di., 30.11.2021 - 12:03 Permalink