Politik | Convegno autunnale della Rete per la Partecipazione: Partecipat(t)ivi - facciamo il punto.

Senza precise regole i referendum rimangono una sperimentazione senza garanzie

La qualità dei referendum e dei processi di partecipazione sarà al centro del convegno autunnale della Rete per la Partecipazione sabato, 15 ottobre, a Bolzano.
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Presso la Libera Università di Bolzano verranno affrontate le seguenti domande: Il 2016 rappresenta una pietra miliare per la partecipazione di cittadini e cittadine? Qual’ è la direzione da prendere? Quali sono i fattori di successo? C'è da dire che nel 2016 la stagione dei referendum e del coinvolgimento attivo della cittadinanza si è materializzata quasi all’improvviso in Alto Adige. Ne sono rimasti un po’ spiazzati anche i fautori di maggiore potere decisionale della popolazione nelle scelte politiche nonostante tale richiesta fosse già stata promossa da molto tempo. Chi, invece, era dell‘avviso che il problema vero fosse la mancanza di verve decisionista dei rappresentanti politici interpretò il cumulo di referendum come minaccia alla capacità di agire della democrazia rappresentativa.

Certo: C’è una notevole differenza tra un referendum indetto in fretta e furia su un progetto urbanistico tra la stazione delle ferrovie ed il Teatro Comunale di Bolzano ed uno programmato con sei mesi di anticipo, come avvenne per il progetto della Giunta Provinciale sull’aeroporto. In ambedue i casi comunque la mancanza di un regolamento preciso per lo svolgimento del processo ha comportato una certa irritazione e frustrazione. Il 2016, perlomeno, può segnare una svolta, se si riesce a rimarcare l’utilità di processi di partecipazione per il bene comune e per l’ancoraggio della democrazia ed a collegarla con la disponibilità a processi di apprendimento della società nel suo insieme.

La qualità della partecipazione della cittadinanza parte sostanzialmente dalla messa a disposizione di un’informazione esauriente ed imparziale come supporto, affinché i problemi politici da affrontare ovvero i progetti proposti vengano discussi in modo approfondito. Prima di passare alla decisione stessa dovrebbe essere considerato il pro e contro di diverse soluzioni e posizioni di interesse. Cittadini e cittadine dovrebbero confrontarsi come persone coinvolte dalla decisione e come portatori di interessi e porre al centro del dibattito la ricerca della soluzione più idonea e garantire il bene comune.

Un contributo importante per lo sviluppo di una tale cultura di dialettica politica è stato fornito dall’articolato processo per l’elaborazione della nuova legge provinciale sulla partecipazione, la cui fase di consultazione è ormai giunta alla conclusione. Il consiglio Provinciale ha il merito di aver lanciato un altro segnale importante, allestendo un ampio processo di ascolto della cittadinanza e di comune impegno sulla riforma dello statuto di autonomia, promuovendo con ciò un riavvicinamento tra i/le rappresentanti politici/politiche eletti/e e la popolazione. Per ambedue gli attori sociali ciò comportava di avventurarsi su un terreno ancora poco conosciuto. Il percorso si è dimostrato alquanto accidentato, sia per i cittadini che per le istituzioni. Ma si tratta di esperienze importanti, il cui valore la Rete per la Partecipazione vuole esplicitare in occasione di questo convegno, evidenziando anche le potenzialità di miglioramento.