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Decreto vaccini, via libera del Senato

171 i voti a favore. Ora l'esame alla Camera. I senatori Zeller, Palermo e Berger: "Recepite le richieste del Landtag". Pöder annuncia battaglia: "Solo palliativi".
Vaccini
Foto: upi

Oggi (19 luglio) dopo una lunga “melina” il Senato ha approvato il decreto vaccini con 171 voti. Il consenso è arrivato, oltre che dalla maggioranza, anche, fra gli altri, da Forza Italia, Movimento Democratico e Progressista e Scelta Civica-Ala. 63, invece, i voti contrari e 11 gli astenuti. Ora sarà una lotta contro il tempo. Il provvedimento passerà infatti al vaglio della Camera che dovrà approvarlo rapidamente e senza modifiche così da eludere un altro passaggio in Senato che ne metterebbe a rischio la conversione in legge dal momento che il decreto scade il 6 agosto. La norma prevede, come noto, la riduzione da 12 a 10 delle vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione a scuola dei bambini da 0 a 6 anni: l’anti-polio, l’anti-difterite, l’anti-tetanica, l’anti-epatite B, l’anti-pertosse e l’anti-Haemophilus influenzae tipo b. Gli altri obbligatori, ma solo fino al 2020, sono: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.

C’è poi l’“offerta attiva e gratuita” per altri quattro vaccini fortemente consigliati dall’Asl, ovvero quelli contro il meningococco C e B, che inizialmente erano nel gruppo delle obbligatorie, e di quelle contro il rotavirus e lo pneumococco. Le sanzioni sono state ridotte: l’importo minimo per le famiglie inadempienti sarà di 100 euro al minimo e di 500 euro al massimo (in origine la multa prevista andava dai 500 ai 7.500 euro). Cancellato il passaggio che prevedeva la perdita della patria potestà. Confermata l’istituzione dell’anagrafe vaccinale e per l’integrazione degli obbiettivi dell’unità di crisi che monitora le attività del Servizio sanitario nazionale, “per renderli funzionali alle esigenze di coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali competenti in materia di prevenzione delle malattie infettive nonché di regia rispetto alle azioni da adottare in condizioni di rischio o allarme”.

Le novità 

Il Senato ha inoltre approvato un emendamento che prevede che un soggetto già immunizzato potrà adempiere all’obbligo vaccinale con vaccini in formulazione monocomponente o combinata in cui sia assente l’antigene per la malattia per cui si è già coperti. Fra le ultime modifiche al testo c’è anche la possibilità di prenotare le vaccinazioni nelle farmacie convenzionate aperte al pubblico attraverso il Centro unificato di prenotazione (Cup). Un altro emendamento al testo approvato dal Senato prevede che anche gli operatori scolastici, gli operatori socio sanitari e gli operatori sanitari possano presentare una autocertificazione attestante la copertura vaccinale.

Le reazioni

Un centinaio i manifestanti free-vax stamani (20 luglio) si sono dati appuntamento in piazza Magnago a Bolzano, davanti al palazzo della Provincia - dove oggi si tiene una seduta del consiglio regionale - per protestare contro l'obbligatorietà dei vaccini al grido di “libertà di scelta”. Sul piano politico soddisfazione viene al contrario espressa per il voto dai tre senatori sudtirolesi Karl ZellerFrancesco Palermo e Hans Berger che ribadiscono il successo ottenuto con l’approvazione di “miglioramenti significativi” al decreto, come quelli riguardo le sanzioni e la riduzione delle vaccinazioni obbligatorie e la clausola di salvaguardia dell’autonomia che pur non consentendo un’ulteriore riduzione dei vaccini obbligatori, lascia spazio di manovra per, ad esempio, “questioni organizzative, procedure amministrative, ecc.”. I punti accolti, dicono i senatori, hanno tenuto indubbiamente conto delle richieste avanzate dal consiglio provinciale di Bolzano, a eccezione del divieto per gli asili e nelle scuole d’infanzia in caso di inadempienza. “Non c’è dubbio - commentano i senatori - che esista una certa tensione fra i diritti individuali (quelli dei genitori) e il diritto collettivo alla salute, ma i primi non possono essere totalmente protetti senza andare a toccare il diritto alla salute comune che resta la priorità. Non siamo medici esperti né esperti di vaccini, ma confidiamo nelle dichiarazioni della comunità scientifica, dell’Organizzazione mondiale della Sanità e del servizio medico altoatesino, i quali, all’unisono, sono dell’opinione che la quota dei vaccini vada aumentata così da continuare a proteggere la popolazione contro diverse malattie che erano state considerate estinte, come il morbillo che di recente ha causato gravi conseguenze per alcuni pazienti non vaccinati”. 

Continua a esprimere con forza la sua contrarietà Andreas Pöder, consigliere provinciale di BürgerUnion, che bolla l’approvazione del decreto in Senato come “inaccettabile” oltre che descriverla come “una guerra contro i genitori”. Sostiene Pöder che “oltre 2000 bambini altoatesini rischiano di essere banditi dagli asili nel 2018”. Le modifiche, secondo il consigliere, sono solo dei “palliativi”, “non si tratta solo della fondamentale questione ‘vaccini sì o no’, ma dell’irragionevole, alto numero di vaccinazioni forzate e misure coercitive”. L’idea è quindi ora quella di fare pressione sul governo centrale per contrastare “questa violazione dell’autonomia altoatesina”.