Politik | ELEZIONI A MARZO

Il patto regionale Pd-Svp

L'alleanza estesa in Trentino a Patt e Upt. Huber: "Candidati forti sui collegi. E vogliamo tre seggi sul proporzionale". L'incontro a Trento e poi con la Volkspartei.
Pd
Foto: Alessandro Huber

Un patto di coalizione regionale con il Pd trentino, il Patt e l’Upt, per avere candidati forti sui collegi del Trentino Alto Adige e portare a casa, si spera, tre parlamentari sul proporzionale: uno a testa per Svp, Patt e Pd che in questo caso sarebbe quello di Trento. È l’esito, positivo per i partecipanti, del vertice Pd-Svp che si è tenuto ieri sera alle 18 nella sede Volkspartei di via Brennero a Bolzano. Soddisfatto Alessandro Huber, coordinatore dem altoatesino, che prima nel pomeriggio era sceso a Trento per incontrare il collega Italo Gilmozzi, segretario nella provincia confinante.

“La nostra intenzione è avere un’intesa regionale con le forze del centrosinistra autonomista trentino, oltre al Pd locale Patt e Upt, che tuteli al meglio l’autonomia della regione e delle due Province” spiega Huber al termine dell’incontro durato un paio d’ore. Presenti per la Volkspartei l’Obmann Philip Achammer, Gerhard Duregger, Karl Zeller e Arno Kompatscher. Per i dem a fianco del segretario si sono seduti Christian Tommasini, Carlo Costa, Nadia Mazzardis, Miriam Canestrini. “L’idea – aggiunge – è avere candidati forti nei collegi e strappare tre parlamentari sul proporzionale, avendo il 50% dei voti più uno”.

Il partito democratico incassa la conferma dell’alleanza del partito di raccolta sudtirolese che era stato tentato dalla linea blockfrei, poi corretta dopo l’intervento di Zeller, nonostante il quadro politico nazionale sia mutato rispetto al 2013 per la presenza di tre poli competitivi e le difficoltà del Pd a guida renziana. Il senatore, grande mediatore e riferimento della squadra di parlamentari regionali, è in procinto di lasciare la fascia di capitano a Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli enti locali, riferimento per le autonomie provinciali nel Pd a Roma e con tutta probabilità traghettato nel collegio della Bassa Atesina per il Senato nell’uninominale, quello nel 2013 occupato da Francesco Palermo che ha deciso di non ripresentarsi.

Lo scenario è stato confermato nella riunione. Il Pd altoatesino, che nella sua leadership sostiene la candidatura di Bressa (“La sua presenza è importante al Senato” dice Huber), archivia l’ipotesi primarie per la scelta dei candidati per le elezioni politiche fissate il 4 marzo. L’Svp lascia il collegio della Bassa Atesina per la Camera al Pd, che deve trovare una figura sufficientemente competitiva. Di ipotesi e nomi ne circolano diversi. Palermo aveva suggerito indirettamente Liliana Di Fede, precisando la sua stima ex segretaria provinciale dem. Si vocifera anche, riporta il Corriere dell’Alto Adige, di un imprenditore di fede renziana prossimo all’ingresso in politica. I candidati per il Pd saranno comunque vagliati dalla direzione nazionale che aveva escluso le primarie per la scelta dei profili e darà l’ok definitivo. La trattativa prosegue la settimana prossima con un incontro da fissare.

 

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Karl Trojer Di., 02.01.2018 - 11:27

Herr Kunze , Sie werden sich wundern... die bundesdeutsche Politikszene ist nicht mit der italienischen vergleichbar, da liegen Welten dazwischen... Am 04. März wird der PD mehr Stimmen als M5S und die Rechtskolition erhalten und mit "liberi e uniti" eine strake Regierung bilden...
Karl Trojer, Terlan

Di., 02.01.2018 - 11:27 Permalink