Umwelt | Biotopi e non

Bene, benissimo i pesci ringraziano

EUREKA
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BENE, BENISSIMO L'AMBIENTE E I PESCI RINGRAZIANO

Non so se in seguito all'articolo apparso su Salto il 30 settembre e in quello più specifico apparso sull'Alto Adige del 9 ottobre o semplicemente perchè questi erano i tempi necessari, sta di fatto che dalla zona contigua al biotopo che affianca la nuova statale in prossimità della galleria di Pineta, sono scomparsi quasi del tutto i materiali edili ivi indebitamente piazzati. La scavatrice della torba lo aveva fatto già tempo addietro e sicuramente non da sola.

Eureka!

La denuncia o meglio segnalazione, pare abbia avuto un seguito e dunque le ragioni ambientali e quelle relative all'utilizzo improprio del terreno seppur privato erano sicuramente motivate.

Mi sembra corretto scrivere questo articolo perché ho dovuto polemizzare non poco con gli enti proposti al controllo del territorio leggi forestale e comune di Laives.

Alla fine il risultato è stato ottenuto e questo era l'obiettivo da raggiungere.

Bene così, che le cose vanno di solito per le lunghe e i risultati li vedono spesso i posteri che tra corsi e ricorsi gli avvocati ci marciano.

Ho fatto personalmente un sopralluogo nella zona e ho notato prima di tutto un problema tutt'ora esistente: i soliti bene educati a cui le diligenti maestre delle elementari hanno insegnato cos'è la raccolta differenziata, sono oggi sofferenti di amnesia e dimenticati i precetti, gettano l'immondizia nel canale o sul bordo dello stesso dove fa presto a caderci dentro.

La posizione dei raccoglitori della differenziata poi non è felice che se non vengono svuotati puntualmente la monnezza  giace ai loro piedi a meno di un metro dallo scolo dove nuotano inconsapevolmente ma non è detto sia così, i pesci.

Mettiamoci per un attimo nei loro panni: vi piacerebbe nuotare tra plastica e altre schifezze galleggianti? Con magari sul fondo il copertone di un'automobile?

A parte la sistemazione dei cassonetti della differenziata e magari di una rete di protezione lungo il canale, viste come si sono evolute positivamente   (almeno spero sia così ) le cose, faccio qui una proposta al sindaco di Laives e al suo vice con cui ho avuto frequenti contatti.

Non è pensabile acquisire quel pezzetto di campagna sicuramente poco produttiva dato che prima c'era la torba ( dunque trattasi di zona umida ) e oggi è cosparsa di detriti e altro materiale di risulta ed è dunque in condizioni non proprio ottimali?

L'estrazione parziale della torba ha prodotto un piccolo laghetto ed è risaputo che nel canale di scolo ( in parte intubato ) proveniente dal biotopo dove guarda caso cresce rigogliosa la tifa ( protetta ) la vita c'è eccome, anche se ai più sfugge.

Parlando con chi di pesca se ne intende nel canale nuotano carpe, cavedani, in passato qualcuno ha visto i lucci e pure le trote. Il siluro del Danubio pare non sia giunto ancora ed è meglio così che la specie non è appetibile e reca danno a quelle autoctone. Dunque allargare il biotopo non sarebbe un'idea campata in aria.

Laives grazie alle acque che scendono dal Seit e dalla Vallarsa potrebbe arricchire il proprio ambiente con queste piccole riserve naturali che sembrano esigue ma non lo sono, vista la presenza delle specie ittiche sopramenzionate e anche dell'avifauna aironi, gallinelle d'acqua e germani reali per citarne alcune.

Ovviamente non conosco quali sono le intenzioni del comune e non mi pronuncio sui costi, ma il tema dell'emergenza ambientale è impellente e un passo in questa direzione sarebbe auspicabile.

L'obiettivo, in una realtà eccessivamente urbanizzata come la nostra ( e quella di fondovalle in generale ) dovrebbe essere quello di potenziare quella parte di verde naturale che ancora c'è.

San Giacomo di Laives

13 Ottobre 2021