Politik | Ladinità nonesa

VAL DI NON: IL CENSIMENTO? UN TRIONFO

L'ultimo censimento in Val di Non è stato un trionfo, ma ora tutto tace, la politica non batte ciglio. Il degrado dell'autonomia in corso sembra non li preoccupi.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

VAL DI NON: IL CENSIMENTO

E’ STATO UN TRIONFO, MA ORA TUTTO TACE

Liliana Turri

Da molte settimane è uscito l’esito del censimento sulla ladinità dei nonesi per il quale molti nonesi di vari gruppi e associazioni si sono appassionatamente impegnati (anche la sottoscritta che, pur parlando solo occasionalmente la lingua ladina della valle, la sente ancora propria). E’ stato un trionfo, ma non è successo nulla, la politica tace o viene zittita, come nel caso del circolo PD della val di Non, snobbato dallo stesso comitato organizzatore. Sono le parole di Ezio Trentini, ex segretario del PD in Val di Non. Non sarebbe il caso, sostiene lo stesso Trentini, che gli aderenti cominciassero a muoversi politicamente, ciascuno nell'ambito del proprio partito di riferimento, per dare sbocco a questo movimento popolare? Di seguito il comunicato del Circolo PD della Val di Non che tutta la stampa compreso il mensile “Il Melo”, ha ignorato. "Denunciamo il silenzio assordante delle Autorità e dei vertici dei partiti politici trentini a seguito della pubblicazione dei risultati del censimento della fine dello scorso anno nella parte che riguarda le appartenenze ai gruppi linguistici.

Si tratta dell’ennesima dimostrazione di insensibilità della classe politica trentina sul degrado in atto della nostra autonomia, che come è noto è in buona parte giustificata dalla presenza di minoranze linguistiche insediate nel territorio.

Rileviamo che, malgrado il boicottaggio della giunta, che ha mutato senza averne mandato le modalità di raccolta delle dichiarazioni di appartenenza, rendendo in tal modo più difficoltosa la partecipazione della popolazione, in val di Non la percentuale dei cittadini che ha dichiarato la propria ladinità è stata del 18,2%, di poco inferiore al 21,5 % di dieci anni fa,

Questo grazie ad una forte spinta popolare, espressa, oltre che dal nostro circolo, da associazioni, social network, radio locali ecc., ed a cui hanno fatto riscontro quasi tutti i consigli comunali della valle, che all’unanimità hanno votato una risoluzione, il cui testo in molti casi è quello redatto da noi.

A questa presa di posizione corale e trasversale ai partiti ha fatto da cassa di risonanza, in tutte le famiglie nonese, il mensile “Il Melo” che nel numero di maggio annuncia trionfante che “la maggior parte dei ladini trentini vivono in riva al Noce”.

Ci si chiede come la totale mancanza di interesse da parte delle forze politiche per le istanze della popolazione nonesa e dei suoi rappresentanti nelle amministrazioni comunali possa essere compatibile con la prossima ricerca di consensi in occasione delle imminenti elezioni politiche provinciali e nazionali.”

 Molti si sono impegnati appassionatamente di persona e all’interno di gruppi e associazioni per il riconoscimento della ladinità, come afferma Ezio Trentini, ma non hanno coinvolto la politica, i vertici del proprio partito. Alle persone di buona volontà, sostiene inoltre, va fatto presente che se continuano con questa insofferenza per la politica, la politica continua a peggiorare con grossi danni per tutti.