"Ti denuncio! Ti ho epulso! Mi hanno bannato! Ti escludo! Vi querelo! Cancellami!"

Questo è il ritornello che viene cantato dai vari gruppi di intolleranti che si alternano sullo scenario locale e nazionale.
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Prima, durante e dopo le elezioni oltre che in vari ambiti della vita e del lavoro si assiste ad un penoso alternarsi di atteggiamenti e comportamenti discriminatori e minacciosi. Questi atti sono commessi da persone che non accettano la critica e il dialogo, non sopportano di essere messe in discussione e soprattutto non hanno capacità per replicare e argomentare. Generalmente sono persone autoritarie, accentratrici, piene di invidia e di rancore, spesso si travestono da benefattori o paladini di nobili battaglie ma il loro unico scopo è rafforzare la propria immagine, il proprio potere e il controllo su chi le circonda. Una volta smascherate queste persone rivelano tutta la loro fragilità. A loro non resta altro che arroccarsi e difendersi con il rifiuto e l'esclusione, ultimo armamento a loro rimasto. Probabilmente nella loro vita privata e relazionale il loro modo di affrontare i problemi è la rimozione o la negazione degli stessi. Hanno bisogno di un bravo psicologo.

Durante le dittature gli oppositori e i dissidenti vengono reclusi in carcere come delinquenti o in manicomio come malati mentali. La cattiveria e la crudeltà messe in campo negli ultimi mesi possono farci affermare che, se fossimo stati nel medioevo ci avrebbero bruciato come streghe e se fossimo stati nella Francia del settecento ci avrebbero ghigliottinati. Una giornalista, commentatrice politica locale, ha affermato di non aver mai visto una brutalità simile in tutta la sua carriera. Sono stato espulso dal movimento 5 stelle, dal centro giovani di via vintola e dal movimento decrescita felice solo per aver messo a nudo chi ha calpestato la dignità dei volontari e degli attivisti (peraltro non ho mai usato turpiloquio e volgarità). Al contrario sono stato calunniato come “odiatore di femmine, mente contorta, imbecille diffamatore”. In questo caso dovrei essere io a querelare. Il mio intento non era quello di diffamare o calunniare ma di far emergere la verità e la giustizia, oltre a promuovere democrazia ed egualitarismo nei movimenti.

Essere continuamente minacciati di denuncia, querela, espulsione è tipico di un regime dispotico e arrogante. In realtà siamo noi (le vittime dell'espulsione) ad avere gli argomenti per produrre denunce e querele. Parliamo di violenza psicologica, violazione del codice etico,  turpiloquio tramite social network, violazione statuto, raccolte di denaro senza ricevuta etc.. Esiste anche la registrazione della serata in cui venne espulso Perugini in diretta skype con il deputato Fraccaro complice.

 proviamo ora ad immaginare una di queste persone che, accecata dalla rabbia, tenta  di rendere effettiva la paventata minaccia di querela e si reca presso la polizia postale.

POLIZIOTTO: buongiorno, mi dica!

MILITANTE M5S: vorrei  fare una denuncia.

P: per cosa? Faccia in fretta che ho da fare con casi gravi di pedofilia e truffe telefoniche.

M5s: c'è il signor Borzaga che manda sempre tante mail.

P: sì ma quante? 10 al giorno?

M5s: una ogni due settimane circa.

P: e dove sarebbe il reato? Cosa scrive? Parolacce o mette delle foto oscene?

M5s:  no. Manda comunicazioni di iniziative culturali ed ecologiche.

P: e allora? Non è anche lei un ambientalista?

M5s: no. E che… sa… è che poi scrive delle cose che non mi fanno dormire bene…

P: bene, cioè dove sarebbe il reato? Che cosa dice?

M5s: la verità mi fa male, lo sai !

P: ma lei lo sa che se dice cose vere e poi andate in tribunale lei deve anche risarcire i danni al signor Borzaga?

M5s: sì lo so ma io sono masochista e voglio rischiare!

P: senta, mi lasci in pace! Ho da fare con criminali informatici e maniaci sessuali.

M5s: ma Borzaga è cattivo!

P: fuori !!! Altrimenti la denuncio per intralcio alle forze dell'ordine !