Politica | grandi carnivori

Lupi, polemiche per le nuove linee guida

È scontro sulla proposta avanzata dalle province di Trento e Bolzano riguardo la gestione autonoma dei grandi carnivori. L'Enpa: “Chiedono mano libera sulle uccisioni”.
Lupo
Foto: (c) pixabay

Dopo le immagini diffuse da alcuni attivisti (e che hanno fatto il giro del mondo) per denunciare le condizioni degli orsi rinchiusi dall’amministrazione trentina nelle gabbie del Casteller, l’approccio del territorio nei confronti dei grandi carnivori continua a far discutere.
La presentazione delle nuove linee guida per la gestione del lupo, ricalcanti quelle già predisposte per la regolamentazione dell’orso, e messe a punto dalle due Province autonome di Trento e Bolzano, si è fatta accompagnare in pochissimo tempo da una lunga scia di polemiche.

Si tratta di un passaggio importante e fondamentale, che consentirà alla Provincia di intervenire in maniera tempestiva e decisa nel caso in cui qualche esemplare assuma comportamenti che ne evidenziano la problematicità (Giulia Zanotelli)

L’obiettivo del documento, co-redatto dai rispettivi assessorati competenti - presieduti da Giulia Zanotelli per Trento e Arnold Schuler per Bolzano - è quello di applicare le deroghe previste dalla normativa europea su lupi e plantigradi in direzione di una gestione autonoma dei grandi carnivori sulla base delle proprie leggi provinciali.

“Si tratta di un passaggio importante e fondamentale, che consentirà alla Provincia di intervenire in maniera tempestiva e decisa nel caso in cui qualche esemplare assuma comportamenti che ne evidenziano la problematicità” ha sottolineato l’assessora provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento Zanotelli, ribadendo inoltre la volontà di continuare ad implementare i metodi di dissuasione dei grandi carnivori, quali recinti elettrificati e cani anti-orso, già utilizzati in precedenza.

 

Il documento è stato inviato ad Ispra - l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale subordinato al Ministero dell’Ambiente - per l’acquisizione di un parere, obbligatorio seppur non vincolante, necessario a fornire un supporto scientifico e garantire il rispetto di livelli di protezione omogenei sul territorio nazionale.

“Assieme alla Provincia di Trento vogliamo raggiungere questo obiettivo fondamentale. Abbiamo bisogno di questo parere per poter applicare le rispettive leggi provinciali, solo così riusciamo a tutelare la conservazione dell'agricoltura su piccola scala nelle aree montane e la preservazione del paesaggio collegata al settore”. Sono invece le parole dell’assessore all’agricoltura e foreste di Bolzano Schuler.

 

“Richieste illegittime e fallimentari”

 

Sul piede di guerra diverse organizzazioni impegnate nella tutela animale e ambientale.
Il WWF fa sapere in una nota che intenderà verificare la compatibilità delle nuove linee guida provinciali con le Direttive Europee, nonché accertare la piena tutela della specie, sottolineando inoltre che la presunta pericolosità del lupo per l’incolumità delle persone ad oggi non rappresenta una problematica, considerando che negli ultimi decenni non si sono mai verificati casi di aggressione mortale verso gli esseri umani.
“Un passo fondamentale per la conservazione della specie nel nostro Paese è l'approvazione di un Piano Nazionale di Gestione e Conservazione del Lupo, ancora fermo alla Conferenza Stato-Regioni da quasi 5 anni, che preveda azioni di prevenzione, comunicazione e sensibilizzazione finalizzati a migliorare la coesistenza tra lupo e uomo, prevedendo anche azioni di gestione attiva quando strettamente necessarie ma senza abbattimenti in deroga - affermano gli ambientalisti -. La coesistenza con i grandi carnivori si garantisce, infatti, solo con una corretta informazione e implementando soluzioni concrete ed efficaci per la prevenzione dei danni. È necessario che Regioni e Province Autonome aumentino gli sforzi in tale direzione, per favorire la convivenza tra le attività umane e specie protette come lupi ed orsi e riconoscere il valore della biodiversità (inclusa la presenza di specie chiave per l’equilibrio degli ecosistemi come orsi e lupi) come base di tutte le attività umane”.

Le due Province sembrano voler aprire un nuovo fronte conflittuale anche nei confronti dei lupi, senza neppure essere in grado di proporre una sola azione utile a favorire la convivenza pacifica con questi animali.

Dura anche la reazione dell’Enpa: “Le Province autonome di Trento e Bolzano, con il pretesto della necessità di adempiere alle direttive Europee e tutelare il comparto zootecnico, hanno presentato delle ‘linee guida’ sulla gestione dei Lupi all’ISPRA, chiedendo come di consueto di avere ‘mano libera’ anche sulle uccisioni. Il tutto, probabilmente, per evitare lo ‘scoglio’ rappresentato dal ministero dell’Ambiente, l’istituzione che nel nostro Paese ha la responsabilità di tutelare la biodiversità e in particolare le specie particolarmente protette. Ricordiamo alle Province Autonome di Trento e Bolzano – continua l’Ente Nazionale Protezione Animali – che ad adempiere alle Direttive Europee è lo Stato, non le autonomie territoriali, e che lo Stato è rappresentato in questo caso dal ministero dell’Ambiente. Un ministero che numerose volte ha impedito il facile ricorso alle uccisioni di specie particolarmente protette come gli orsi, e che forse per questo è ritenuto scomodo da chi vorrebbe invece avere mano libera, per fini che sono puramente elettorali e propagandistici. Anziché impegnarsi a chiedere libertà di azione e di uccisioni su specie particolarmente protette come orsi e lupi, le quali, come tutta la fauna selvatica, non sono proprietà del Trentino Alto Adige - evidenzia ancora l’organizzazione -  ma di tutti i cittadini italiani ai sensi della legge 157 del 1992, si dovrebbero mettere in atto tutte le misure di sostegno ai cittadini e alle aziende fornendo misure e strumenti di prevenzione e adeguato supporto tecnico”.

“Con l'approvazione di queste linee guida, le due Province sembrano voler aprire un nuovo fronte conflittuale anche nei confronti dei lupi, senza neppure essere in grado di proporre una sola azione utile a favorire la convivenza pacifica con questi animali". È invece la denuncia di Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici. “Con questo nuovo atto - sostiene Vitturi -, le due Province Autonome entrano in netta contrapposizione con la volontà di tutti quei cittadini che, consapevoli che i lupi non hanno mai creato alcun problema alle persone, sono schierati a favore della protezione integrale degli animali, così come disposto dalle norme nazionali ed europee”.