Cronaca | piano per la salute

Amianto in città

Contributi ai privati per rimuovere l'isolante cancerogeno "presente in 350 edifici in Alto Adige". Anche all'ex Telefoni di Stato. Tommasini: "Risaneremo il palazzo".
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Foto: USP

Sono 350 gli edifici in tutto l’Alto Adige che contengono amianto, isolante di origine minerale naturale altamente dannoso per la salute – è un agente cancerogeno – soprattutto in seguito all’inalazione e al deposito delle sue fibre nei polmoni.

Proprio per arrivare a una “presenza zero” del pericoloso materiale la Provincia di Bolzano sostiene con appositi contributi i cittadini che eseguono lavori per rimuovere l’amianto dalle loro case. I criteri per la concessione dei contributi sono stati approvati dalla giunta provinciale su proposta dell’assessore all’edilizia abitativa, Christian Tommasini, e i dispositivi applicativi sono appena entrati in vigore.

 

Favorire lo smaltimento

“Intendiamo incentivare la rimozione e lo smaltimento di amianto perché ne va della salute dei cittadini”, afferma il vicepresidente. In Italia la vendita e l’utilizzo dell’amianto è proibita dal 1992. In Alto Adige i materiali con presenza di amianto maggiormente utilizzati erano quelli per costruire i tetti, la classica ondulina o le placche quadrate, ma anche i parapetti dei balconi, la copertura dei tubi degli impianti termici, pavimenti in vinil-amianto, e materiali di isolamento. Se usurati o manipolati, tali materiali possono liberare nell’aria le fibre di amianto in essi contenute che, qualora respirate, possono compromettere la salute.

Intendiamo incentivare la rimozione e lo smaltimento di amianto perché ne va della salute dei cittadini (Tommasini)

Occorre fare moltissima attenzione, specialmente in presenza di fibre di fibrocemento, o “eternit”, come ricorda il ministero della salute. “I rischi maggiori sono legati alla presenza delle fibre nell’aria. Una volta inalate, si possono depositare all’interno delle vie aeree e sulle cellule polmonari. La presenza di queste fibre estranee può comportare l’insorgenza di malattie come l’asbestosi, il mesotelioma ed il tumore dei polmoni”.

 

Il dato

L’amministrazione ha fornito delle cifre sulla presenza attuale dell’isolante in Sudtirolo. “Sono circa 350 gli edifici in Alto Adige sui cui dovrebbero essere eseguiti interventi di rimozione e smaltimento di amianto, per una superficie complessiva attorno ai 67.000 metri quadri”, fa i conti Georg Pichler, direttore dell’Ufficio aria e rumore.

Sono circa 350 gli edifici in Alto Adige sui cui dovrebbero essere eseguiti interventi di rimozione e smaltimento di amianto, per una superficie complessiva attorno ai 67.000 metri quadri (Georg Pichler)

Negli anni qualcosa è stato fatto. Dei 1.400 edifici censiti nel 2011 dall’Agenzia provinciale per l’ambiente, nel 2011 ne sono stati risanati 480.

 

Ex Telefoni di Stato

Tra gli immobili contenenti amianto figura anche il palazzo ex Telefoni di Stato, di proprietà della Provincia, dove è previsto il progetto di cohousing presentato nei giorni scorsi. Tommasini fornisce alcune precisazioni: “I contributi per la rimozione dell’amianto non sono in connessione con gli ex Telefoni di stato, dato che riguardano i privati. Per il palazzo, la rimozione a cura della Provincia sarà ovviamente prevista nel progetto di risanamento con i relativi costi che sosterrà l’ente pubblico”. L’avvio dei lavori, che procederanno a step, è previsto "tra circa un anno".

I contributi per lo smaltimento non sono in connessione con gli ex Telefoni di stato. Per il palazzo la rimozione è a carico della Provincia. I lavori partiranno tra circa un anno (Tommasini)

“In generale – prosegue l’assessore – è importantissimo censire tutti gli edifici contenenti amianto e partire con un piano progressivo di risanamento”. Dopo le aziende, beneficiate da un sostegno per tale obiettivo tra il 2012 e il 2014, ora tocca ai privati. Il contributo viene concesso nella misura del 70% della spesa ammessa e va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 10.000 euro.