Ambiente | Merano

Chi inquina paga

Piano Urbano del Traffico, la proposta della presidente del consiglio comunale Francesca Schir: “Troppe auto generate da pendolari e turisti, valutare il road pricing”.
Traffico
Foto: upi

Il Comune di Merano lavora spedito sul Piano Urbano del Traffico 2020 per “garantire a tutti una mobilità sostenibile dal punto di vista sociale, economico ed ambientale”, ma non mancano le perplessità. Francesca Schir, ex consigliera comunale del Movimento 5 stelle passata di recente al gruppo misto, pone l’accento sul consistente numero di vetture (31%) dei pendolari e dei turisti, e sull'ulteriore 17% che fa riferimento ai mezzi in transito. I cittadini meranesi non vengano penalizzati, restino “‘padroni’ della propria città”, così da “riuscire a godere dei suoi servizi e della sua bellezza, e non sopportare solamente gli effetti negativi del traffico”; la riduzione del numero di auto in circolazione deve dunque “partire da quelle dei turisti, in primis, soprattutto quelli provenienti dai comuni di Lagundo, Marlengo, Lana, Tirolo e Scena, e da quelle dei pendolari che potrebbero utilizzare altri mezzi per raggiungere la città”, propone Schir.

 

Una soluzione da valutare

 

Torna allora sul tavolo del dibattito il cosiddetto road pricing (un sistema di pedaggio con biglietto di ingresso in città da far pagare agli automobilisti non residenti al fine di dissuaderli ad arrivare fino in centro) già oggetto di una mozione della stessa Schir respinta lo scorso anno che chiedeva di studiarne la fattibilità. “Sono contenta - afferma Schir - di aver trovato, fra le pagine del PUT, traccia del documento. Il sistema, lo dimostrano ormai diverse esperienze in tutto il mondo, permette di allentare la stretta del traffico, restituire la città ai legittimi ‘proprietari’, aumentare la qualità di vita di tutti, a fronte di soluzioni efficaci in termini di parcheggi e di trasporto pubblico. Anche la città di Bolzano sta ventilando l’ipotesi di introduzione di un ticket. I ricavi della tassa, secondo la mozione, devono essere dedicati al miglioramento del trasporto pubblico”.

Il sistema, lo dimostrano ormai diverse esperienze in tutto il mondo, permette di allentare la stretta del traffico, restituire la città ai legittimi ‘proprietari’, aumentare la qualità di vita di tutti, a fronte di soluzioni efficaci in termini di parcheggi e di trasporto pubblico

Nello specifico gli introiti potrebbero aiutare la SASA a “cambiare più velocemente il parco macchine, convertendo gli autobus da carburante fossile in elettrico in meno di 8 anni, tempo annunciato recentemente in consiglio comunale. Ciò rappresenterebbe, a mio avviso, un vero salto di qualità”, così Schir. Parallelamente, fondamentale è la realizzazione di parcheggi ai confini della città prevedendo bus navetta elettrici e perché no, anche gratuiti, per arrivare in centro. 

 

Non da soli

 

Come risolvere il problema delle “auto forestiere” che giungono nella città del Passirio? Secondo la presidente del consiglio comunale l’impegno deve essere collettivo perché il Comune da solo non può risolvere il problema, occorre dunque “responsabilizzare, ad esempio, le associazioni di categoria del turismo e del commercio, l’azienda di soggiorno, i titolari delle aziende collocate nelle zone produttive di Merano, ma anche i diversi servizi in centro città e i comuni limitrofi”.

 

 

Un punto di debolezza del piano - osserva infine Schir - è che “in considerazione del numero enorme di auto generato da pendolari e turisti, né le imprese, né i rappresentanti del turismo vengono chiamati in causa. In effetti l’HGV ha espresso pubblicamente la volontà di voler spostare tutte le misure per mitigare gli effetti negativi del traffico dopo l’apertura del tunnel. Penso che, nel rispetto della salute e della qualità di vita dei cittadini, sia necessario, invece, intervenire ora”.