Società | Il ranking

Sostenibilità, vince Trento

Bolzano sesta. Aumenta il divario tra nord e sud. Milano prima per mobilità condivisa. La fotografia di Smart City Index 2020 di Ey.
bici elettrica e-bike
Foto: Pixabay

Trento batte tutti. Stando alla quinta edizione dello Smart City Index di EY, il network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità e transaction, il capoluogo trentino risulta la città più sostenibile d’Italia (per trasporti, energia e ambiente) con un punteggio di 100, al secondo posto c’è Torino (92,90 punti), seguita da Bologna (89,84), Mantova (89,17), Milano (84,51) e Bolzano al sesto posto con 84,03 punti. Chiudono la classifica L’Aquila (107esima con 6,63 punti), Catania (108esima con 5,05 punti) e fanalino di coda è Crotone al 109esimo posto con zero punti. 

Il report analizza le 109 città capoluogo italiane, classificando il loro sviluppo in termini di reti e infrastrutture e misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. In particolare, i primi dati del rapporto 2020 analizzano il tema della sostenibilità urbana, prendendo in considerazione quanto le infrastrutture delle città sono smart nelle diverse componenti del trasporto, dell’energia e dell’ambiente (acqua, verde e rifiuti). A dominare il ranking sono le città metropolitane del nord, 3 di queste infatti sono presenti nella top 5 (oltre a Torino e Bologna sul podio, c’è Milano al 5° posto). 

Tutti gli indicatori relativi alla mobilità sostenibile (che comprende mobilità elettrica, mobilità “lenta” o “dolce”, cioè ciclabile e pedonale, e mobilità condivisa) mostrano un costante aumento negli ultimi 6 anni. In particolare, la mobilità elettrica è l’ambito che ha registrato gli incrementi più significativi: le colonnine di ricarica nei comuni mostrano dei tassi di raddoppio ogni due anni negli ultimi quattro anni (+92% negli ultimi due anni), e sono quindi più che quadruplicate dal 2014 (+357%). Anche le auto elettriche ed ibride aumentano a tassi importanti, essendo più che triplicate negli ultimi 4 anni (+259% dal 2016). La maggior parte delle città metropolitane registra una diminuzione di auto dal 2002 al 2018 (addirittura Milano ha “eliminato” oltre 100.000 veicoli dalla città), mentre in 3 città del Sud si è invece registrato un aumento (Messina, Catania e Reggio Calabria). La cosiddetta mobilità “lenta” o “dolce” ottiene anch’essa un’attenzione crescente: aumentano le estensioni delle piste ciclabili (+22% dal 2014) e delle aree pedonali (+8% dal 2016), seppure più lentamente rispetto ad altri fenomeni come l’elettrico e lo sharing.

La mobilità condivisa - auto, biciclette, scooter, monopattini - sta prendendo piede in un numero sempre maggiore di città italiane. Milano, che è la prima città italiana per intensità di sharing mobility, contava a fine 2019 oltre 3.000 auto in sharing con 6 operatori (di cui 3 elettrici), e 4.800 biciclette in sharing (+49% rispetto al 2017).