Società | Pluralismo religioso

L'immigrazione non è a costo zero

Tra i nuovi nostri concittadini, molti sono di religione diversa da quella cattolica.
Una situazione nuova della quale essere consapevoli.
Siamo pronti?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

“Bambini ed adolescenti musulmani nella scuola.
Informazioni, orientamenti e consigli”
L’opuscolo distribuito con questo titolo agli insegnanti delle scuole pubbliche dell’Alto Adige ha destato molte polemiche tanto da essere ritirato dalla circolazione in attesa di correzioni. Nell’opuscolo si affrontano temi all’ordine del giorno delle nostre scuole, frequentate sempre più da scolari e studenti di religione islamica: le festività (ramadam), ginnastica e nuoto in gruppi misti di maschi e femmine, abbigliamento, ecc. Un opuscolo di sostegno agli insegnanti, già diffuso regolarmente da molti anni in Germania, la quale per prima ha sperimentato queste problematiche (immigrazione turca). In provincia di Bolzano l’opuscolo è stato ritirato e l’Assessore competente avrà avuto certo i suoi buoni motivi per questa decisione.
Rimane il fatto che in Italia vivono 2,5 milioni di persone, cittadini italiani, di fede musulmana. Essi sono gli immigrati degli ultimi decenni, molti bambini e giovani. Essi intendono preservare la loro identità religiosa come conferma l’associazione (UCOII) che li rappresenta e che rivendica la possibilità di avere dignitosi luoghi di culto, di poter aderire alla convenzione per l’8 per mille per il finanziamento delle Chiese ed avere il riconoscimento giuridico per i Ministri del Culto. Cittadini italiani che si appellano alla Costituzione della Repubblica.
Conviene pensare positivamente ad un futuro di pluralismo religioso ben regolato ed agire attivamente di conseguenza, anziché rimuovere tutta questa tematica col rischio che essa degeneri.
E’ una bella sfida per tutta la nostra Comunità.
(www.albertostenico.it)