Cronaca | Sport

Caso Schwazer, bocche cucite

Il presidente del Coni Giovanni Malagò in un’audizione in commissione Antimafia: “Ho una mia idea sulla vicenda ma non sarebbe giusto dirla”.
Malagò, Giovanni
Foto: Ansa

“Cosa penso degli ultimi sviluppi del caso Schwazer e della discussa analisi delle provette? Io sono un funzionario pubblico, il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano: ho la mia idea sull'argomento ma non posso e non devo andare oltre, non sarebbe giusto che esprima un'opinione. Questa è una competenza esclusiva della giustizia ordinaria e mi risulta che la Procura di Bolzano abbia già fatto molto”. Ad affermarlo è il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, che oggi (2 agosto) ha risposto alle domande dei parlamentari durante un’audizione in commissione Antimafia.

Nei giorni scorsi il gip di Bolzano Walter Pelino ha annunciato che presenterà una nuova rogatoria perché vengano messe a disposizione le provette A e B contenenti le urine dell’ex marciatore altoatesino Alex Schwazer. Inoltre è stato richiesto di non procedere con il prelievo di 10 ml dal campione non sigillato, per evitare di compromettere ulteriormente l’esito dell’eventuale esame. Se Colonia dovesse respingere di nuovo la richiesta della magistratura italiana “ci si troverebbe di fronte ad una evidente violazione del diritto di difesa di Schwazer, diritto tutelato dall’articolo 6 della Convenzione dei diritti dell’uomo” oltre che a “una violazione dell’interesse pubblico dell’Italia ad avere l’intero corpo di reato e non sono una piccola parte”, così Pelino.