Ambiente | Il progetto

Natura a rapporto

L’Eurac elabora una mappa utile per localizzare e quantificare i servizi ecosistemici in tutto l’arco alpino. Obiettivo: la sostenibilità del territorio.
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Foto: Pixabay

Conoscere meglio la natura per limitare i danni che consapevolmente o inconsapevolmente le facciamo. Questo il senso alla base del progetto dei ricercatori dell’Eurac e dell’Università di Innsbruck che hanno mappato e quantificato otto importanti servizi ecosistemici - ovvero i servizi che la natura mette gratuitamente a disposizione dell’uomo - nelle regioni attraversate dalle Alpi. Per capire più in concreto di cosa stiamo parlando basta citare il fatto che gli ecosistemi alpini offrono acqua potabile, foraggio, legname e legna da ardere e contribuiscono a mitigare le emissioni di gas serra oltre a permettere alle persone di svolgere attività ricreative all’aria aperta. Ecco, queste sono alcune delle possibilità che rientrano nei servizi in questione. 

 

Ragionare in termini di domanda e offerta può sembrare strano, soprattutto quando si parla di beni immateriali, come la possibilità di godere di un bel paesaggio, ma ci permette di identificare le aree in cui le risorse sono sfruttate eccessivamente e zone dove esiste un potenziale di uso sostenibile non sfruttato

 

 

Quantificare i servizi ecosistemici ci aiuta a capire se li stiamo usando in maniera adeguata. Ragionare in termini di domanda e offerta può sembrare strano, soprattutto quando si parla di beni immateriali, come la possibilità di godere di un bel paesaggio, ma ci permette di identificare le aree in cui le risorse sono sfruttate eccessivamente e zone dove esiste un potenziale di uso sostenibile non sfruttato”, spiega Alice Labadini, ricercatrice di Eurac Research. Questo aspetto emerge chiaramente dalle mappe.

Ogni decisione legata alla gestione del territorio impatta sulla natura

Considerando l’Alto Adige, ad esempio, dalle mappe realizzate si nota come l’offerta di luoghi adatti ad attività ricreative all’aperto sia molto alta nelle Dolomiti e nella zona dell’Ortles. Mentre nel primo caso a un’offerta elevata corrisponde una domanda altrettanto significativa, nel caso dell’Ortles la domanda di attività ricreative da parte di residenti e turisti è bassa. In altri casi invece è la domanda a superare l’offerta. Succede in pianura padana dove la richiesta di acqua, soprattutto a scopo irriguo e industriale è molto elevata, ma la disponibilità è bassa. 

“Poter localizzare e quantificare l’effettivo utilizzo delle risorse è fondamentale, perché ogni decisione legata alla gestione del territorio impatta sulla natura. Le mappe offrono agli amministratori uno strumento pratico per pianificare in modo consapevole lo sviluppo territoriale e far sì che anche le prossime generazioni possano godere dei servizi che la natura ci offre”, conclude Labadini. 

 
Cosa sono i servizi ecosistemici? Ve lo spiega questo video (in inglese)