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Il bluff delle opere essenziali

Inchiesta di Altreconomia: pochissime infrastrutture verranno tassativamente completate prima delle Olimpiadi del 2026. "Come non funziona un grande evento".
Bob a Cortina
Foto: Fatto quotidiano

“Le opere ritenute ‘essenziali’ dal comitato organizzatore delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 potrebbero essere “consegnate anche dopo lo svolgimento dei Giochi”. Lo ha scritto a fine maggio di quest’anno l’amministratore delegato della società pubblica Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Luigi Valerio Sant’Andrea, in una lettera indirizzata agli enti locali coinvolti nell’evento che abbiamo potuto consultare a seguito di un accesso civico generalizzato”. Lo scrive il mensile Altreconomia in una documentata e lunga inchiesta a firma di Duccio Facchini: Cronistoria delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026: come (non) funziona un “grande evento”. Secondo il giornalista “è solo un piccolo spaccato del grande evento: opere milionarie che non serviranno alle Olimpiadi, quasi interamente a carico delle finanze pubbliche nonostante le promesse iniziali, e che seguiranno comunque un iter di valutazione ambientale “semplificato”, con buona pace della “sostenibilità”. Il tutto, sottolinea Facchini, senza che sia in corso alcuna strutturale attività di monitoraggio indipendente o coinvolgimento del mondo associativo.

L’inchiesta approfondisce l’iter per cui si è arrivati alla distinzione delle opere olimpiche in “essenziali, connesse e di contesto”, della governance dei Giochi, della complicata creazione della Società “Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa” (Simico) il cui amministratore Sant’Andrea diventa successivamente anche commissario (di Simico ha una quota anche la Provincia di Bolzano) e del grande ritardo nello stilare gli elenchi delle opere da fare (il primo  vede la luce ufficialmente solo il 7 dicembre 2020  con un decreto approvato ancora prima della nascita della società. L’opera principale è la variante ferroviaria della val di Riga ma a Bolzano gli interventi dell’allegato 3 interessano soprattutto le strade: dalle statali 12 e 49 (e il suo accesso alla A22 del Brennero) alle provinciali 37 e 40, con incroci, circonvallazioni, allargamenti a tre corsie, riferisce la rivista alternativa.

Sebbene la società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa ancora formalmente non esista – scrive ancora Altreconomia -  il 10 settembre 2021, sempre con decreto legge, il Governo Draghi indica in un comma l’amministratore delegato della (non ancora costituita) Simico quale commissario straordinario per gli “interventi di adeguamento della pista olimpica di bob e slittino ‘Eugenio Monti’ di Cortina d’Ampezzo”. Un’opera contenuta nel dossier olimpico e dal costo stimato inizialmente in 63 milioni di euro (salirà a 85 milioni) per la quale interviene finanziariamente, come scritto diverse volte su salto.bz, anche la Provincia di Bolzano.

Solo il 20 maggio di quest’anno, ricorda Facchini, a quasi tre anni dall’assegnazione dei Giochi e a termine di approvazione già ampiamente scaduto (31 ottobre 2021), la società Simico trasmette alle Regioni e alle Province autonome interessate la proposta di “Piano degli interventi”, “predisposta secondo le indicazioni del Comitato organizzatore”. L’obiettivo -si legge in quella nota,  pubblicata da Altreconomia a seguito di un accesso agli atti a Regione Veneto- è quello di raggiungere un’intesa e poi adottarlo tramite decreto del presidente del Consiglio. Nella società guidata da Sant’Andrea propone tre allegati. Ed è proprio in questa lettera che le opere “essenziali” diventano paradossalmente quelle che potranno essere consegnate “anche dopo lo svolgimento dei Giochi”. Spunta quindi una nuova categoria: le opere “essenziali-indifferibili”, da realizzarsi “entro dicembre 2025 ai fini del puntuale svolgimento dell’evento”. Fra queste figura solo lo stadio del Biathlon di Anterselva.

Altreconomia ricorda infine che Il 5 luglio 2022 il procuratore regionale della Corte dei conti del Veneto Ugo Montella, presentando il Giudizio sul rendiconto generale della Regione Veneto 2021, “demolisce” l’organizzazione e la governance dei Giochi, sprovvista di un “progetto di sistema”, mettendo in guardia da possibili “ritardi”, “duplicazioni di attività” e “aumento ingiustificato dei relativi costi”.

In una recente nuova lettera l’amministratore delegato della Simico riscrive agli enti locali proponendo il testo aggiornato dell’intesa. “Colpisce – sottolinea Altreconomia - che le “essenziali-indifferibili”, cioè quelle che dovranno teoricamente essere pronte di sicuro entro dicembre 2025, pesino per “soli” 48 milioni di euro. Meno del 5%. Tutto il resto, più del 95%, cioè oltre un miliardo di euro, è assorbito da opere “essenziali”, per lo più strade, che per stessa ammissione della Simico o non saranno pronte per i Giochi o nella migliore delle ipotesi lo saranno solo “per stralci funzionali”.

Il 9 agosto 2022 con il  “Decreto aiuti bis” il governo però si spinge oltre, intervenendo sul Comitato organizzatore e inserendo tra i membri della Fondazione Milano Cortina 2026 anche la presidenza del Consiglio dei ministri. Viene presentato come l’ultimo tentativo di “salvare” le Olimpiadi – conclude Altreconomia -  senza uno straccio di Piano degli interventi approvato definitivamente a più di tre anni dall’assegnazione dei Giochi. La Fondazione Milano Cortina, conclude Altreconomia, però ostenta entusiasmo. A luglio ha festeggiato l’accordo con Esselunga, il primo (e unico) sponsor privato dei Giochi “più diffusi di sempre”.