Politica | No lavoro senza casa

Cercavamo operai, sono arrivate persone

La sfida più difficile per noi: fare spazio ai nuovi arrivati.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Nei prossimi 15 anni, avremo bisogno di 60.000 nuovi dipendenti per mantenere l’attuale livello economico della provincia di Bolzano. Dovranno venire da fuori provincia, perchè i residenti non basteranno a coprire il turn over. E senza quei 60.000 l’economia ed i servizi alla popolazione sono destinati a contrarsi. Un “happy problem” si potrebbe dire, pensando a molte altre regioni dove invece la popolazione locale è costretta ad emigrare per trovare lavoro.
Noi altoatesini abbiamo invece bisogno di forze esterne, Tante. Senza di loro, la nostra società non può funzionare.
Ma se di lavoro c’è n’è così tanto, la possibilità di trovare una casa sono ridotte al minimo. No casa, no lavoro, no sviluppo economico. Anche se a noi residenti può non piacere, la grande sfida futura per la nostra comunità sarà quella di fare posto ai nuovi venuti. Nuove regole per l’edilizia sociale (la più protezionistica d’Italia), per quella privata al massimo della rendita edilizia, per l’urbanistica che troppo spesso, dietro lo scudo del risparmio del territorio, ha nascosto logica “chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori”.
Se non accetteremo la sfida della casa per i nuovi venuti, perderemo anche la prospettiva di un futuro socialmente sostenibile per tutti
Convinciamoci: trovare nuovi collaboratori vuol dire accettare nuovi concittadini a pieno titolo!
(www.albertostenico.it)