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A Strasburgo per conoscere l'UE

Guardare all'Unione Europea con gli occhi curiosi di un giovane. Visioni d'Europa, il progetto della Fondazione De Gasperi raccontato da due dei partecipanti
Parlamento Europeo di Strasburgo
Foto: Pixabay

Visioni d’Europa è un progetto della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi che si occupa di sensibilizzare i giovani in primis, ma in generale tutta la cittadinanza, sul tema dell’Unione Europea. Negli anni si è sviluppato attorno a un principale evento, che è lo European Youth Event di Strasburgo: Visioni d’Europa ha dato la possibilità ad un gruppo di ragazze e ragazzi di prendervi parte, accompagnandoli in un percorso di formazione e preparazione che li porta a vivere l’evento – che si tiene ogni anno (salvo Covid) e fa incontrare centinaia di ragazzi presso la sede del Parlamento Europeo per parlare d’Europa – in maniera informata e responsabile.

Di norma, Visioni d’Europa si svolge in due fasi. La prima è preparativa, con un fine settimana a Pieve Tesino, paese d’origine di Alcide De Gasperi, primo presidente del Consiglio italiano e tra i padri fondatori delle Comunità europee. La seconda, la fase clou del progetto, è proprio lo European Youth Event al Parlamento europeo di Strasburgo.

Lisa Bonetti, studentessa di politiche pubbliche a Padova diplomatasi lo scorso autunno presso la facoltà di studi internazionali di Trento con una doppia laurea in italiano e tedesco, ha raccontato la sua esperienza vissuta a fianco di una ventina di altri giovani nell’edizione 2017/18 di Visioni d’Europa. “La prima parte, a Pieve Tesino, l’ho persa – racconta Bonetti –, perché sfortuna vuole che non mi ammali quasi mai, ma quando accade è proprio nei momenti in cui non dovrei. Ma i miei coetanei me ne hanno parlato tutti bene. Mi sono unita al gruppo, invece, per la seconda parte, a Strasburgo: l'esperienza mi è piaciuta un sacco. Li ricordo come dei giorni intensissimi, pieni, ma belli. La sera arrivi distrutto in camera, ma con quella stanchezza che dà soddisfazione e felicità. È bellissimo. Perché ti trovi con centinaia di ragazzi della tua età di tutta Europa... e non solo. È un’esperienza molto arricchente. Anche per l’offerta proposta. Ogni giorno ci sono un sacco di attività tra le quali puoi scegliere. E devo dire che una cosa bella è che, anche se ero nel gruppo di Trento, non ero vincolata a fare determinate atttività piuttosto che altre. Siccome erano veramente tante, era raro che ci incrociassimo tra noi di Trento. Anche il format svariava molto: alcune attività erano in stile conferenza e altre, con meno partecipanti, in stile seminario, dibattito o insomma con richiesta di partecipazione attiva. Devo dire la verità: ho avuto difficoltà a scegliere, perché c’erano un sacco di cose interessanti e spesso gli orari coincidevano. In conclusione, è stato molto bello sia dal punto di vista personale, perché hai la possibilità di approfondire determinate tematiche e di parlare con persone esperte – ricordo che c’erano, ad esempio, l’allora presidente del parlamento europeo Antonio Tajani e alcuni Commissari europei – e sia perché hai l’opportunità di conoscere un sacco di coetanei non italiani che hanno a cuore l’Unione Europea, avendo spesso una visione simile alla tua, ma non sempre, ed è bello anche vedere le differenze che ci sono tra ogni persona”.

 

La sera arrivi distrutto in camera, ma con quella stanchezza che dà soddisfazione e felicità (Lisa Bonetti)

A causa del Covid, invece, l’edizione 2020 è stata in un certo senso rivoluzionata: saltati gli incontri in presenza – salvo una giornata a Pieve Tesino durante l’estate – il coordinatore di Visioni d’Europa, Jacopo Nicolodi, e i ragazzi che sono stati scelti per partecipare dopo una selezione curriculare si sono reinventati organizzando, presentando e conducendo degli eventi online di sensibilizzazione a vari temi europei aperti alla cittadinanza, ospitando alcune personalità di assoluto rilievo nel panorama dei singoli argomenti trattati: da Leone Rizzo, funzionario della Direzione Generale Comunicazione del Parlamento europeo, a Roberto Barbiero, climatologo a capo del Tavolo provinciale di coordinamento e di azione sui cambiamenti climatici.

A testimoniare l’ultima edizione di Visioni d’Europa è intervenuto Emanuele Paccher, studente di giurisprudenza a Padova, laureato a Trento in economia aziendale e diritto: “È stata un’iniziativa molto coinvolgente. Peccato che non sia culminata con il viaggio a Strasburgo, che penso fosse l’obiettivo del 90 per cento degli iscritti, ma detto questo direi che grazie al lavoro straordinario che ha fatto Jacopo (Nicolodi, coordinatore del progetto, ndr) siamo riusciti a reinventarci in modo egregio e avvincente. E per me è stata davvero un’esperienzta interessante. In primis, perché ho potuto conoscere un sacco di persone di altre facoltà, ed è stato uno scambio culturale non da poco, e in secondo luogo, perché sono potuto entrare in contatto con delle persone importanti e competenti, oltre al fatto che ho potuto vedere come si organizza una serata pubblica… È un’opportunità veramente molto formativa e divertente allo stesso tempo. La rifarei subito”.

 

Insomma, Visioni d’Europa, che sia dal vivo o via web, è un serbatoio di esperienze e conoscenze europee da cui attingere e di cui abbeverarsi, confrontandosi con altre persone più e meno giovani, più e meno esperte: un’opportunità di confronto. E il confronto, in qualunque ambito, può solo arricchire.