Ambiente | olimpiadi 2026

“Rischiamo danni irreversibili”

Di sbagliato a Cortina non c’è solo la pista da bob o il villaggio olimpico, ma una gestione miope del territorio che sacrifica risorse comuni per il profitto di pochi.
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Foto: Luigi Casanova

La pista da bob si farà a Cortina ad ogni costo. Questo il messaggio arrivato dai Ministri Matteo Salvini e Andrea Abodi, dai presidenti di Regione Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia, nonché dal Presidente del CONI Giovanni Malagò e Luigivalerio Sant'Andrea, amministratore delegato della Società Infrastrutture, al termine della riunione della cabina di regia sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 del 27 febbraio scorso. Il costo stimato per la nuova infrastruttura, dannosa sotto ogni punto di vista, è attualmente di 85 milioni di euro, pagati con fondi pubblici. Stime in ogni caso al ribasso, dal momento che l’aumento dei costi pare inevitabile. 

 

Nessuno ha voluto prendere in considerazione la mano tesa di Innsbruck, che offriva la piena disponibilità di ospitare le gare di bob e slittino nell’impianto austriaco esistente. “Un grave errore”, secondo la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA, Club Alpino Italiano CAI, Federazione Nazionale Pro Natura, Federparchi e Mountain Wilderness. Dopo l’abbandono in polemica di Cipra del tavolo con gli organizzatori, i cui incontri sono stati definiti una vera e propria “farsa”, tramonta definitivamente l’ultima flebile chance di dare una parvenza di sostenibilità ambientale ai prossimi giochi invernali. Il tutto in piena contraddizione persino con le stesse raccomandazioni dei promotori, riassunte nell’Agenda 2020+5 del CIO e nel dossier di candidatura.
I costi della pista da bob ricadranno anche sulla Provincia autonoma di Bolzano. Il presidente Arno Kompatscher ha infatti sottoscritto una lettera di intenti in cui emerge che Trentino e Alto Adige si impegneranno,  attraverso il “Fondo Comuni di confine”, a coprire i costi di gestione e i deficit previsti per almeno 15 anni.



“Quanti servizi alle comunità montane del Bellunese si sarebbero potuti offrire con i milioni risparmiati per costruire una pista che, come insegnano le esperienze passate, prima fra tutte quella di Torino 2006 con la pista di Cesana abbandonata dopo pochi anni, sarà utilizzata per pochi giorni da pochi atleti? – si chiedono le organizzazioni ambientaliste e alpinistiche in un comunicato congiunto –. Se avevamo apprezzato la scelta degli organizzatori che poche settimane fa avevano saggiamente abbandonato il progetto del palazzo del ghiaccio coperto di Baselga di Pinè, un progetto troppo grande e dispendioso per una piccola località montana, non possiamo non dirci contrariati da questa decisione assunta da politici e organizzatori che, dopo aver fatto credere nel dossier di candidatura che Cortina disponesse già di una pista da bob, si ostinano a volerla ricostruire demolendo i resti di quella utilizzata nel 1956”.
Tra i progetti annunciati dalla cabina di regia, c’è anche il villaggio olimpico di Cortina. Stando alle dichiarazioni degli organizzatori, verrà realizzato mediante container che saranno rimossi con la conclusione dei giochi. Cambia anche la destinazione, che non sarà più in località Fiames ma a Campo, sempre a Cortina.
Se la ratio del villaggio olimpico dovrebbe essere quella di fornire un numero di posti letto sufficiente per ospitare gli atleti in gara, rimane da chiedersi perché una località come Cortina che dispone già di migliaia di posti letto, dopo aver ospitato nel 2021 i campionati del mondo maschile e femminile di sci alpino non debba avere i posti sufficienti per il solo sci alpino femminile, 50 atleti di curling e 40 bobbisti.

 

L'idea di una infrastruttura provvisoria rimovibile può sembrare forse non impattante, eppure non è esattamente così. Non solo perché la struttura in sé non serve a nulla ma anche perché la Piana di Campo dispone di caratteristiche ambientali e naturalistiche di pregio, compresa la presenza di diverse specie in via di estinzione. Un sistema complesso e dinamiche idrogeologiche sensibili ed equilibri delicati rischiano di venire compromessi durante ogni intervento di natura infrastrutturale. Installare dei container provvisori comporta degli interventi che provvisori non sono: fondamenta, strutture fognarie, impiantistica elettrica e allacciamenti gas che creerebbero danni irreversibili a un territorio dall’alto valore ambientale, ma anche storico e paesaggistico, la cui destinazione non può essere altra che quella agricola.

Il modo di procedere degli organizzatori lascia perplessi


Ma non è finita perchè sono ancora gli impianti e le infrastrutture viabilistiche in fase di progettazione. “Il modo di procedere degli organizzatori lascia perplessi – non possono che constatare le associazioni –. Se l’assenza di una strategia e di un vero e proprio cronoprogramma potranno comportare ritardi e dispendio di risorse, l’assenza di una Valutazione Ambientale Strategica complessiva per i progetti e le opere connesse, procedura che al momento non risulta essere stata nemmeno avviata, rischia di creare danni irreversibili ad un territorio fragile come quello montano”. 
 

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Herta Abram Ven, 03/03/2023 - 15:53

Die wichtigste Perspektive will Politik und IOC nicht sehen: die Ressourcenperspektive! Angesichts der Tatsache, dass wir unsere Emissionen in den nächsten zehn Jahren halbieren müssen – und zwar nicht durch Kompensation!
-Die Zeit ist ein ganz wesentlicher Faktor!

Es ist die Aufgabe der Politik, solche Fehlentwicklungen, (im Artikel sehr gut beschrieben) zu verhindern! Doch Salvinische, Menschen-und Naturverachtendverachtende Machtausüber zerstören immer noch, gewissenlos weiter!
Es braucht von uns nun viel gemeinsamen Druck von unten. Fridays for Future macht es vor! Kämpfen wir für eine lebenswerte Zukunft und fordern eine Politik, die die Bewältigung der Klimakrise ernsthaft angeht!

Ven, 03/03/2023 - 15:53 Collegamento permanente
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kuno prey Sab, 03/04/2023 - 16:13

"die politiker sollen die finger von dingen lassen, von denen sie nichts verstehen und für die sie nicht kompetent sind". ein sehr treffendes zitat von hans magnus enzensberger
der für immer zerstörende ausbau, in salamitechnik, der pustertaler staatsstrasse mit dem vorwand der dorfumfahrungen* ist ein gutes beispiel dafür. der plötzlich erforderliche ausbau der biathlon-arena, die anfangs als 100% olympia tauglich deklariert wurde, ebenfalls.

*möchte klarstellen: bruneck, welsberg, niederdorf, mühlbach, vintl, kiens und percha benötigen oder benötigten eine umfahrung; doch eine viel kleiner dimensionierte. mit solch überdimensionierten und kostenintensiven bauvorhaben kling KLIMALAND SÜDTIROL doch wie ein schlechter witz!

Sab, 03/04/2023 - 16:13 Collegamento permanente
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Josef Fulterer Mar, 03/07/2023 - 07:36

In risposta a di Günther Alois …

Der Wahnsinn geht weiter.
Wenn die Sportstrateghen, aber auch die Politiker sportliche Großveranstaltungen oder gar eine Olympiade wittern, setzt der gesunde Hausverstand total aus.
Da wird die Gutmütigkeit von Hundertschaften von freiwilligen Helfern missbraucht, um Gesundheits- ja sogar Lebens-gefärdende spektakuläre Nervenkistsel-Veranstaltungen zu inszenieren und die Politiker stehlen die dafür großzügig verschwendeten Mittel der arbeitenden Bevölkerung.

Mar, 03/07/2023 - 07:36 Collegamento permanente