Cultura | Il romanzo

L'armatura mezza piena

Storia di un cavaliere che di esistente ha soltanto l’anima e la voglia di trovare sé stesso.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: from the web

Il romanzo è particolare nel suo genere poiché le scene descritte hanno una sfumatura comica unita ad alcune descrizioni di scene d’azione, il tutto mescolato in una vicenda che fa riflettere. Proprio questo è l’intento di Calvino: presentare il suo pensiero sul carattere umano, in particolare su ciò che rende una persona quello che è. La trama del romanzo, la costruzione sintattica, le descrizioni di personaggi e ambienti sono elementi perfettamente uniti in modo da far risultare la lettura scorrevole e piacevole, proprio come vedere un film. Alcuni capitoli de “Il cavaliere inesistente” hanno un’andatura lenta, viene tralasciato il flusso della narrazione a causa di digressioni, riflessioni e descrizioni di luoghi e personaggi. Calvino infatti affida l’esposizione della vicenda ad una monaca, che durante il romanzo interviene con divagazioni descrittive e riflessive inerenti alla vita all’interno del convento. Scelta che forse non convince pienamente a livello tecnico, facendo risultare, in alcuni casi, la lettura un po’ noiosa.

Christian, Davide, Mattia, Zeno