Ambiente | Trasporti pubblici

Mobilità, bus e quanto non detto

Consueta conferenza di inizio anno sulla mobilità, qualche “botto” mediatico e stranamente nulla sui bus. Alcune riflessioni e collegamenti con temi già trattati.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
conferenza_stampa_mobilita_3_gennaio_2018.png
Foto: Provincia Autonoma di Bolzano/Agenzia di stampa e comunicazione

Lo ammetto, non sono stato alla conferenza stampa “monstre” sulla mobilità, ingannato anche dal fatto che nella pagina “agenda media” non c’era e non c’è scritto nulla (almeno fino alle ore 23.34 del 3 gennaio), una pura casualità? Immagino il sollievo di taluni per la mia assenza…

Si è parlato quindi tanto di mobilità pubblica, ma meraviglia il fatto che non si sia parlato di bus (basta dare un’occhiata alla presentazione ppt della conferenza stampa), se non in modo generico nel calderone della mobilità pubblica. Sì, perché questo sarà l’anno della gara pubblica per i servizi interurbani, mentre per quelli urbani si sa che si è scelta la strada della società in-house sui cui personalmente ho espresso non pochi dubbi legati essenzialmente al rinnovo della flotta. E nessuno ha fatto qualche domanda sul tema? Mi sembra semplicemente incredibile.

Certo si è parlato di Metrobus con un, a mio avviso, discutibile video. Sul tema mi sono già espresso sia per la questione della scelta della trazione (mai spiegata fino ad oggi dall’attuale e dal precedente assessore ai trasporti) e in generale sul concetto stesso, molto, ma molto lontano dai veri servizi BRT come a Nantes e a tutt’oggi mi chiedo cosa deve aver osservato la “visita ufficiale” di esponenti provinciali e comunali di qualche anno fa in quella città visto che ciò che si sta facendo in Oltradige, con una spesa letteralmente esplosa, assomiglia a tutto tranne a quanto c’è nella città francese.

Per il resto notizie che riguardano lo spostamento di A22 (su cui continua ad esserci un enorme conflitto di interessi...), i progetti ferroviari, quelli tranviari su cui prima o poi ci tornerò sopra perché ci sono aspetti, costi e tracciati in primis, che mi convincono poco.

Insomma, come l’anno scorso, tantissima “carne al fuoco” e proprio non capisco un “intasamento” del genere dal punto di vista comunicativo visto che poi i media necessariamente debbono fare una sintesi estrema di quanto riferito.

Personalmente dubito che talune scelte porteranno alla riduzione del traffico privato. Senza divieti di entrata nella città capoluogo e senza la costruzione di grandi parcheggi di periferia con un serrato servizio di bus navetta (da aggiungere a quelli esistenti) il problema del traffico semplicemente non si risolverà. Aggiungiamoci un aumento continuo delle presenze turistiche e forse fra breve ci si renderà conto che le soluzioni escogitate potrebbero essere presto insufficienti.

Questo non lo si vuole capire, forse lo si capirà quando si comincerà a prendere sul serio di dati, che sembrano preoccupanti, dell’inquinamento nel capoluogo? Perché ciò che ha bisogno la città capoluogo sono decisioni immediate per il medio e breve termine. I progetti a lungo va bene che vengano decisi, ma, essendo in un anno elettorale, valgono per quello che possono valere tali annunci (vedasi proprio il caso del tram per l’Oltradige giusto dieci anni fa). Saranno seri e soprattutto credibili se saranno finanziati o troveranno i finanziamenti e quello sarà il banco di prova fondamentale.