Società | Beacon

Fisico e online? Devono integrarsi

Cosa c'è dietro la tecnologia Beacon? Ne parla il preside della facoltà di informatica dell'Università di Bolzano Francesco Ricci: "Dobbiamo scoprire i tesori nascosti".
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Francesco Ricci
Foto: unibz

"I beacon sono dei trasmettitori a basso consumo ed impatto che comunicando un identificativo ad uno smartphone consentono di identificarne la precisa posizione geografica, anche in assenza di segnale GPS". Così si può leggere nella pagina dedicata all'evento sulla tecnologia Beacon che si terrà venerdì 8 giugno al NOI Techpark per conto di IDM, in collaborazione con la Provincia di Bolzano.

Il Kickoff meeting: Beacon Südtirol - Alto Adige, evento finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, sarà un luogo e un tempo per creare una nuova community intorno allo sviluppo di questo settore, soprattutto in vista dell'Agenda Digitale 2020. Nuove infrastrutture e know how, di questo si parla quando si tratta di Beacon: sensori, appunto, che utilizzano il Bluetooth per dialogare con altri dispositivi. Ma come si potrà utilizzare?

 

"Nel nostro progetto, utilizzando dei Beacon distribuiti su un'area turistica siamo in grado di realizzare un’applicazione che oltre a fornire le classiche funzionalità di ricerca di informazioni prima della visita ad una destinazione, permette, quando siamo sul posto, di seguirci passo passo, per aiutarci a fruire di quanto abbiamo programmato (visite ai punti di interesse e fruizione di servizi turistici), dandoci informazioni dettagliate in prossimità dei punti di interesse selezionati. Inoltre, “osservando” i nostri movimenti, ci suggerisce movimenti verso punti di interesse che sono stimati essere particolarmente adatti a noi e alle nostre preferenze". Così spiega Francesco Ricci, professore dell'Università di Bolzano, il quale - oltre ad aver sviluppato il progetto che ha illustrato - prenderà la parola all'evento di venerdì prossimo.

 

Non solo turismo e discorsi riferiti al territorio ma anche commercio internazionale e grandi aziende: il Beacon sta prendendo piede in molti settori del commerce e dell'e-commerce e presto lo vedremo in azione sempre di più, uscendo per le strade. "Ecco perché colossi come Amazon sono interessati a costruire anche i loro negozi fisici, ed i nostri negozi fisici dovranno realizzare soluzioni in grado di aiutare maggiormente i consumatori a fare scelte oculate e vantaggiose rispetto alle scelte che potrebbero fare online. In questi scenari le tecnologie Beacon non sono ancora state pienamente utilizzate ma hanno un ovvio potenziale".

L'Internet of Things - l'Internet delle cose - è la struttura da cui partono le ramificazioni dei progetti coinvolti in questo tipo di tecnologie: ne siamo già circondati ma molto spesso finiamo per non accorgercene. "Ci concentreremo su nuove tecnologie di Intelligenza Artificiale e Machine Learning che permettono, sfruttando le osservazioni dei “contatti” tra persone e Beacon di costruire un modello matematico delle preferenze e interessi di un gruppo omogeneo di persone - spiega Ricci - e di utilizzare questo modello per aiutare le persone a scoprire nuove ed interessanti offerte (punti di interesse e servizi) disponibili sul territorio"

 

Le sperimentazioni fatte attraverso la raccolta di dati mediante l'utilizzo di Beacon hanno datto i loro frutti, dice il professor Ricci, riferendosi ai progetti già avviati prendendo come campione di dati la città di Firenze: "L’obiettivo è di rendere più semplice e attrattiva l’esplorazione del nostro territorio e favorire la scoperta anche di tesori nascosti. Il mio interesse per le tecnologie Beacon nasce proprio da qui: dal desiderio di integrare le esperienze che facciamo online, in Internet, con quelle condotte offline, ovvero nel mondo reale, quello fisico".