Economia | Misure

Imprenditori “salvi”

La responsabilità per contagio da Covid-19 di un dipendente non scatterà per le aziende ligie ai protocolli su sicurezza. Negri (Assoimprenditori): “Risultato notevole”.
Imprese
Foto: upi

Oggi, 4 giugno, il Senato ha confermato la fiducia al governo approvando con 156 voti a favore e 119 contrari il decreto Liquidità (misura che fa parte di quel pacchetto di 8 decreti varati fino a questo momento per far fronte all’emergenza coronavirus) che viene dunque convertito in legge in via definitiva.

Fra le altre cose il provvedimento prevede che i datori di lavoro che fanno rispettare le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro non siano chiamati in causa qualora un dipendente si ammali di Covid-19. Più specificamente la norma introdotta, che dà seguito ad alcune positive indicazioni dell’INAIL, dice che l’adozione dei protocolli di sicurezza siglati tra le parti sociali e l’adeguamento a tutte le prescrizioni di contenimento in essi contenute, costituiscono corretto adempimento degli obblighi previsti dall’articolo 2087 del Codice civile e, in quanto tali, sono idonei a escludere la responsabilità civile e penale dell’imprenditore.

“È un risultato molto significativo, che riguarda uno dei profili avvertiti come più critici da parte delle imprese in questa fase di riavvio delle attività - è il commento di Josef Negri, direttore di Assoimprenditori -. Le imprese produttive sono state le prime a dotarsi di un apposito protocollo di sicurezza condividendolo con le organizzazioni sindacali e le istituzioni e lo stanno attuando con responsabilità. In particolare, tra le nostre imprese gli accordi aziendali per l’attuazione del protocollo di sicurezza sono stati finora un centinaio e riguardano oltre 20.000 collaboratrici e collaboratori e confidiamo - conclude Negri - che nelle prossime settimane questi numeri cresceranno ulteriormente”.