Società | Solidarietà

"Alto Adige, serve un piano sociale"

Dorothea Postal (Fondazione per il sociale) presenta la Settimana dell’accoglienza. "L'aiuto è un valore di per sè, l’emarginato non è solo lo straniero".
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Foto: Foto DanielBrusco

Accogliere tutti coloro che hanno bisogno, non solo lo “straniero” ma la persona in difficoltà che può essere il vicino di casa. Perché la solidarietà al prossimo è un valore di per sè, in una società nella quale il fenomeno migratorio è solo uno degli elementi di fragilità "nuovi" che si aggiungono a problematiche già presenti, dalla tossicodipendenza alla malattia, che a loro volta possono riguardare chiunque in una fase della propria vita.

È il messaggio che prova a ribadire la Settimana dell’accoglienza-Willkommens Woche, dal 29 settembre al 7 ottobre 2018 in tutto il Trentino Alto Adige. Dorothea Postal, vicepresidente della Federazione per il sociale e la sanità, che supporta l’evento in provincia di Bolzano, lancia un invito rivolto al decisore pubblico. “In Alto Adige – dice – serve un piano sociale, che manca dal 2009, per impostare tutti gli interventi facilitando il lavoro delle associazioni”.

 

La manifestazione

“In quest’epoca in cui il motto pare essere America First la Settimana dell’accoglienza 2018 che anche quest’anno si svolge in tutta la Regione Trentino-Alto Adige vuole invece mettere in primo piano la comunità. Per la quarta volta un’ampia serie di azioni e appuntamenti riguarderà il tema della comunità e del suo rapporto con le persone che chiedono aiuto” precisano i promotori che hanno presentato l’iniziativa a Bolzano. Capofila dell’evento è la rete CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) di Trento, che in Alto Adige viene supportata dalla Federazione per il Sociale e la Sanità. Quest’anno come filo conduttore i diritti e i doveri sia da parte di ogni persona verso la comunità, sia da parte della comunità verso il singolo.

In quest’epoca in cui il motto pare essere America first la Settimana dell’accoglienza 2018 che si svolge in tutta la Regione Trentino-Alto Adige vuole invece mettere in primo piano la comunità e le persone che chiedono aiuto

Coinvolte per la provincia di Bolzano già nelle fasi preparatorie la Caritas della Diocesi Bolzano-Bressanone, il KVW, le associazioni Volontarius, La Strada-Der Weg e Ariadne. Il loro invito è rivolto a tutte le organizzazioni interessate a partecipare. Le iscrizioni per inserirsi nel programma generale sono aperte fino al termine del mese.

 

Postal

La vicepresidente della Fondazione per il sociale e la sanità (nella foto assieme tra gli altri a Vincenzo Passerini, presidente del CNCA in regione) spiega come la manifestazione non si leghi solo al tema dell’immigrazione che occupa le cronache e il dibattito politico. “L’argomento generale è l’approccio della comunità nei confronti delle persone che chiedono aiuto. La disponibilità all’accoglienza è un valore che va tutelato. È bene ribadire che l’emarginato non è solo lo straniero: in una situazione di bisogno possono esserci le persone senza fissa dimora, gli anziani soli, le famiglie disgregate, i tossicodipendenti, gli ex carcerati. La solidarietà quindi è un valore in cui crediamo quotidianamente e che vogliamo sottolineare attraverso l’evento”.

La solidarietà è un valore che va tutelato. L’emarginato non è solo lo straniero: in una situazione di bisogno possono esserci persone senza fissa dimora, anziani soli, famiglie disgregate, tossicodipendenti, ex carcerati. Riguardo all'Alto Adige, serve un piano sociale per impostare tutti gli interventi e uscire dalla logica dell'emergenza (Dorothea Postal)

Per le fasce di popolazione in situazioni di difficoltà si impegnano volontari e associazioni. Postal declina il ragionamento sulla realtà altoatesina. “La collaborazione con le istituzioni è buona, ma specie di fronte a nuove problematiche, alludo al fenomeno migratorio e non solo, la gestione è molto in emergenza. Bisogna pianificare meglio gli interventi, con i relativi finanziamenti per le associazioni che cercano di operare di fronte ad un aumento della complessità. Serve quindi un piano sociale, che manca dal 2009 in Alto Adige. Anche per fare ricerca e partire da un’analisi di fenomeni e bisogni”.

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Massimo Mollica Gio, 07/05/2018 - 08:45

In parole povere bisogna ricreare la comunità! Sia nelle famiglie, sia nei posti di lavoro, ma anche nei comuni, nei comprensori e quindi in Provincia. La comunità vince le divisioni perdono.

Gio, 07/05/2018 - 08:45 Collegamento permanente