Economia | pensioni

“Una beffa per il cittadino onesto”

I sindacati dei pensionati chiedono di riequilibrare il peso fiscale per salvaguardare il potere d’acquisto. Netta opposizione per la “Pace fiscale” osannata dalla Destra
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Foto: Lukasz Radziejewski on Unsplash

Tassati alla fonte e un potere di acquisto sempre più ridotto. I sindacati dei pensionati chiedono di riequilibrare la pressione fiscale che oggi grava in particolar modo sulle trattenute di lavoratori e pensionati. Lo affermano i sindacati dei pensionati di Cgil/Agb, SgbCisl, Uil/Sgk e Asgb. I segretari della categoria , rispettivamente Alfred Ebner, Anna Rita Montemaggiore, Danilo Tomasini e Stephan Vieider suggeriscono di allargare la base fiscale tassando con gli stessi criteri tutti i redditi, in particolar modo quelli provenienti da attività finanziarie. “Per salvaguardare il potere d’acquisto di salari e pensioni serve la riforma fiscale, in discussione al Senato, purtroppo con tutte le incognite dovute alla caduta del Governo”, scrivono le parti sociali in una nota congiunta, auspicando il congelamento della tassazione sui futuri aumenti delle pensioni, in vista delle prossime rivalutazioni.
I sindacati fanno inoltre appello alla lotta all’evasione fiscale, anche tramite l’accesso da parte del fisco alle informazioni in possesso delle amministrazioni pubbliche e procedere con l’eventuale riscossione di quanto accertato, che libererebbe, secondo le parti sociali, “le risorse per investimenti e riduzioni del peso fiscale per i redditi fissi”.

La flat tax favorirebbe  i redditi alti dando poco o niente a quelli bassi, tra l’altro con il rischio di tagli al welfare

Netta opposizione invece per la cosiddetta “pace fiscale” invocata dalla destra, che definiscono “un megacondono e una beffa per il cittadino onesto”, schierandosi invece per la salvaguardia della progressività del sistema fiscale. “La flat tax favorirebbe  i redditi alti dando poco o niente a quelli bassi, tra l’altro con il rischio di tagli al welfare. I paesi che hanno sperimentato questo sistema fiscale non hanno registrato l’aumento della fedeltà fiscale e nemmeno quello degli investimenti”, concludono Ebner, Montemaggiore, Tomasini e Vieider.