Cultura | Salto Afternoon

Il conflitto sul grande schermo

'Un conflitto, due ragioni', una rassegna cinematografica sul conflitto israelo-palestinese in unibz. Dice Vittoria Brolis (K!kero): "Unibz si apre sempre di più".
One conflict, two reasons
Foto: Kikero - unibz

Bolzano. Dal 30 ottobre all’11 dicembre in unibz – nella sala D1.01 – ha luogo la rassegna cinematografica sul conflitto israelo-palestinese One conflict, two reasons. Ogni due settimane la facoltà di Economia e management (con il professore referente Roberto Farneti), l’associazione ANTENNA Cipmo e l’associazione studentesca K!kero invitano un ospite speciale per discutere sui temi del film della serata, a mo’ di introduzione e successiva discussione. La prima proiezione ha, appunto, già avuto luogo; il primo film a essere discusso è stato Lemon tree, film del 2008 del regista israeliano Eran Riklis. Come ospite del dibattito, Brigitte Hofer, sindacalista ed esperta di choaching sul tema dei conflitti sul lavoro. Hofer è una delle fondatrici del gruppo Female Views del Filmclub Capitol di via Dr. Streiter, il gruppo che promuove le registe donne e l'autodeterminazione di tutte le persone, in particolare di quelle con disabilità. Il cinema Capitol, tra l'altro, ha anche aiutato nella selezione dei titoli della rassegna.

Spesso si sente dire in giro che in città non ci sia mai niente da fare e che l’offerta sia poca. Questa rassegna è uno dei tasselli per far vedere che le cose da fare ci sono eccome, anche sui temi importanti. (Vittoria Brolis, presidente di K!kero).

Dopo Lemon tree, L’idolo e L’insulto, ci sarà – durante l’ultima serata cinematografica – anche il film western del regista austriaco Andreas Prochaska, Das finstere Tal, che si allontanerà dal conflitto protagonista delle prime proiezioni, per dirigersi su altre strade più vicine a noi (a livello geografico). “Con questa rassegna cinematografica l’università si sta dimostrando sempre più aperta”, dice la presidente di K!kero Vittoria Brolis. “Spesso si sente dire in giro che in città non ci sia mai niente da fare e che l’offerta sia poca. Questa rassegna è uno dei tasselli per far vedere che le cose da fare ci sono eccome, anche sui temi importanti”.

 

 

L’associazione K!kero, spiega Brolis, sta usando i social network per coinvolgere non solo gli studenti di unibz, in modo tale che il bacino di pubblico possa mano a mano ampliarsi, auspicando che anche i cittadini di Bolzano prendano parte agli eventi culturali che supporta o co-organizza K!kero. “Oltre ai post e alle stories di Instagram, cerchiamo di fare dei piccoli quiz per diffondere informazioni prima di ogni serata, così che parte del pubblico possa anche arrivare preparata sul tema, attraverso i social”, continua la presidente dell'associazione.

L’università è trilingue. Ci è sembrato giusto avere più lingue – quindi – anche per le proiezioni.

La rassegna affronta i temi della convivenza e dell’accettazione, quindi anche del superamento del conflitto e dei modelli di pace interna tra comunità. Gli organizzatori non prendono una posizione, come si può evincere dal titolo, ma agevolano la discussione. Durante la discussione non ci sono lingue franche, ognuno può parlare la lingua che preferisce e anche sulle proiezioni ci sono cose interessanti dal punto di vista linguistico. Infatti, ci sono due proiezioni in inglese, una in italiano e una in tedesco (con rispettivi sottotitoli nella lingua del film per facilitare la comprensione). “L’università è trilingue”, dice Brolis, “ci è sembrato giusto avere più lingue – quindi – anche per le proiezioni”. Continua: “Il tema linguistico è un tema importante e l’Alto Adige si pone come modello di convivenza e di condivisione di comunità. Oggi, per alcune generazioni di ragazze e di ragazzi bilingui, non esistono due comunità differenti ma una sola comunità, con una cultura di base, senza separazioni. Attraverso alcuni dei problemi e dei temi del conflitto di cui si discute durante la rassegna – con tutti i dovuti distinguo – si può parlare anche della realtà vicina alla nostra”, conclude Brolis.